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MotoGP, Nakagami: "Honda ha perso la bussola nel 2022, l'ho capito subito"

"Provai la moto nuova che era un concetto completamente diverso e pensai subito che non si trattasse più di una Honda. Adesso lavorerò come ponte tra Giappone ed Europa ed è importante perché nel paddock spesso nessuna sa cosa fanno in Giappone"

MotoGP: Nakagami:

Taka Nakagami si prepara ad affrontare le ultime gare da pilota a tempo pieno prima di passare ad un ruolo diverso. E' infatti di oggi l'annuncio che lo vede come nuovo tester in Giappone per HRC, aprendo un nuovo capitolo della sua carriera. Taka farà posto a Somkiat Chantra, che difenderà i colori di LCR Idemitsu nel 2025, ma resta di fatto nella famiglia Honda, come ha sempre fatto nel corso della sua ormai lunga carriera. 

"Mi aspetto diverse cose nuove - ha spiegato Nakagami - dovrò fare tanti test tra Giappone ed Europa, farò anche un paio di gare come wild card. Di certo sarà un cambiamento molto grande per HRC. Sapevo di non poter continuare dove ero, ma al contempo mi è arrivata questa offerta da Honda, ci ho pensato poco ed ho subito accettato. Il mio obiettivo principale sarà aiutare HRC a sviluppare più velocemente la moto in Giappone, perché mi hanno spiegato bene cosa sta succedendo adesso lì".

Ti dispiace non essere più un pilota a tempo pieno?
"In realtà questo ruolo è qualcosa in cui posso aiutare molto, soprattutto perché parlerò direttamente con certi ingegneri quindi tutto il processo sarà più veloce. Si tratta di qualcosa di molto eccitante per me, per questo nuovo capitolo della mia carriera. Mi sento davvero felice e sono felice anche per Chantra, per questa possibilità che avrà. Cercherò anche di aiutarlo all’inizio, perché so che non sarà facile. Io non ho mai guidato le attuali Moto2 con motore Triumph, ma di certo so che si tratta di due mondi diversi. Spero di riuscire a sfruttare la mia esperienza per aiutarlo".

Sarai una sorta di ponte tra Europa e Giappone?
"Si, e al momento è proprio questo ponte che manca. Faccio un esempio pratico: noi ora siamo in Europa e non abbiamo alcuna informazione su quello che stanno provando in Giappone e so che stanno lavorando tanto, stanno facendo tanti test. Ma non abbiamo alcuna informazione al riguardo. Nessuno qui nel paddock sa cosa stanno provando e penso che in questo aspetto io possa aiutare molto a creare una connessione, anche con il test team europeo. Per ora ancora non conosco il programma con precisione, ma so che sarà impegnativo".

Hai mai pensato di lasciare Honda pur di continuare a correre?
"Difficile, io ho speso tutta la mia carriera con HRC. Credo che sia stata in passato la migliore moto al mondo, mentre ora non lo è. Magari riusciremo a farla tornare davanti, so che non accadrà presto e che non sarà facile, ma ci proveremo. Stanno cambiando tante cose in Giappone".

Sapresti identificare il momento in cui Honda ha iniziato a perdere terreno?
"La Honda ha iniziato a perdere il passo nel 2022, perché cambiarono completamente il concetto della moto. Salii in sella e subito pensai che non si trattava più di una Honda. Avevano lavorato per trovare grip al posteriore, mentre prima una delle cose migliori della moto era la stabilità in frenata. Dopo questo cambio di filosofia abbiamo perso equilibrio, non abbiamo trovato un buon bilanciamento nella moto. Poi è arrivata anche l’aerodinamica così complessa e secondo me abbiamo perso la bussola. Almeno nel 2022 eravamo veloci in qualifica quando mettevamo la gomma nuova, ma comunque è da allora che ci manca consistenza".

Lavorerai anche con Aleix Espargarò, avrete ruoli molto diversi?
"Non so ancora che tipo di collaborazione avrò con Aleix Espargarò. Durante questo weekend chiederò dei dettagli, anche perché non so ancora di preciso quando inizierò il mio nuovo lavoro. Ma sembra che non avrò una vera pausa invernale, dovrò fare dei test in Giappone già a fine anno. Sarà a Valencia, ma non so ancora se avrò una moto. In ogni caso sarò lì per aiutare Chantra nel suo primo giorno".

Almeno tornerai a vivere in Giappone, sei felice di questo?
"Si, mi mancava vivere in Giappone. Questa vita da pilota ti porta a viaggiare tantissimo, a vivere tanto del tuo tempo in aeroporto. Quindi spesso ho pensato che ne avevo abbastanza. Ma credo anche che quando poi viaggerò di meno, mi mancherà questo stile di vita. Magari verrò spesso a vedere le gare anche in Europa, perché penso che abbia senso per me ascoltare i commenti dei piloti ufficiali e poi capire come lavorare nei test. Vivrò in Giappone, ma credo che comunque passerò tanto tempo in Europa".

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