Appena 3 anni fa ad Aragon Bagnaia vinceva la sua prima gara in MotoGP, in un duello all’ultimo giro contro Marc Marquez. Non è passato molto tempo, ma il Pecco che torna al MotorLand quest’anno sembra un pilota completamente diverso, capace di vincere 2 titoli mondiali e altre 24 gare dopo quel successo. Ora è nella Top 10 dei piloti più vincenti di sempre nella classe regina, a pari merito con Schwantz. “È incredibile, cresci sognando di fare quello che facevano certi piloti e quando ci riesci è incredibile. È qualcosa di fantastico arrivare a questo livello” dice il piemontese.
Aragon ti piace, non c’è bisogno di chiedertelo.
“Sono contento di essere qui, perché mi piace questa pista, ha un bel mix di frenate impegnative e curve veloci. Penso di potere divertirmi, inoltre nelle ultime due occasioni la Ducati si adattava alla perfezione alle caratteristiche di questo tracciato. Penso che il potenziale sia grande, ma so anche che Marquez qui è molto veloce, Martin anche e Bastianini ha già vinto qui. Penso sarà una battaglia fra noi 4 e sarà bella”.
Nel 2021 avevi battuto Marquez, nel 2022 eri stato battuto da Bastianini.
“Su questa pista è difficile andare via e ci sono bagarre sempre fantastiche. Quella con Marc era stata bella e anche quella con Enea, anche se quella volta mi aveva battuto”.
Ti ritrovassi nella stessa situazione del 2021 ti comporteresti allo stesso modo?
“Certo, avrei la stessa aggressività, la mia mentalità non è cambiata, voglio solo vincere. La differenza è che ora so come si fa, se dovessi ricorrere quella gara cercherei di gestirla meglio, di arrivare alla fine con maggiore vantaggio su Marc. Sarebbe fantastico se domenica avessi la stessa battaglia contro Marquez. E con lo stesso risultato”.
Quella vittoria ti aveva come sbloccato.
“Il 2021 era stata una stagione strana, ero stato molte volte vicino a vincere, ma non ci ero riuscito per errori o problemi. Dopo la vittoria qui, avevo vinto 4 gare su 6. Quello aveva cambiato mia mentalità, mi aveva fatto capire di avere il potenziale per vincere. Ho lavorato molto sotto questo aspetto per arrivare al livello attuale”.
Tu e la Ducati siete cresciuti insieme. Ora sembra una moto diversa, veloce anche a centro curva.
“La Desmosedici è cambiata un po’ quando abbiamo iniziato a capire che i piloti potevano guidarla con stili diversi, è successo nel 2020. In Pramac, nel 2019, il mio più grosso problema era non riuscire a fermare moto a causa del freno motore. Quando abbiamo iniziato l’anno dopo a modificarlo, ho iniziato a usarne una regolazione che era l’opposto di quello di Dovizioso e la moto è cambiata, ha iniziato ad avere maggiore velocità in percorrenza di curva. La cosa migliore è che ora si adatta a tutti, perché non abbiamo una sola una strategia per l’elettronica ma ognuno la sua”.
Quindi non hai niente da chiedere per il 2025?
“È impossibile avere la moto perfetta. Quello che ci manca ora, rispetto al passato, è un po’ di trazione in alcune situazioni. È quello che ho chiesto agli ingegneri per il prossimo anno”.
A proposito del 2025, cosa pensi dell’inizio di stagione in Thailandia e del ritorno di Brno?
“È strano, ma per la prima volta andremo andremo a Buriram non nella stagione delle piogge. Per quanto riguarda Brno, è una delle migliori piste in cui correvamo e sono contento di tornarci”.
La scorsa settimana, in Giappone, auto e moto hanno corso insieme nello stesso fine settimana. Potrebbe funzionare anche per la MotoGP?
“Avevamo già parlato in passato di un weekend insieme alla Formula 1. Non so se sia possibile organizzarlo, sarebbe bellissimo, ma dipende da dove lo fai. In Giappone c’è molta passione, anche alla 8 Ore di Suzuka è pieno di pubblico. Da punto di vista tecnico, di solito dopo che hanno corso le auto l’asfalto diventa più scivoloso, ma non ho mai provato”.