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Jack Miller: “non voglio essere in MotoGP per il mio passaporto"

Espargaro: "Oggi i migliori provengono da Spagna e Italia e va accettato. Sarebbe bello avere tante nazionalità, ma è così. In corso tanti investimenti in Asia per aiutare i piloti locali"

MotoGP: Jack Miller: “non voglio essere in MotoGP per il mio  passaporto

Il futuro incerto di Jack Miller in MotoGP sta assumendo i toni della questione diplomatica a seguito della denuncia non proprio velata dell'australiano di dittatura del sud Europa. Effettivamente buona parte dello schieramento è oggi occupata da italiani e spagnoli (16 in totale) e per le altre nazionalità sembra esserci davvero poco spazio, considerato che ci sono solamente due francesi, Fabio Quartararo e Johann Zarco, un giapponese Takaaki Nakagami, un sudafricano Brad Binder e un portoghese Miguel Oliveira. 

Nel corso di uno sfogo a Fox Sport in cui ha parlato del licenziamento subito da parte di KTM, il 29enne ha evidenziato come i due Paesi che la stanno facendo da padrone dispongano di piloti molto forti, dichiarando tuttavia di non voler essere nel campionato "a causa del mio passaporto. E' qualcosa che proprio non mi interessa".

Raggiunto dallo spinoso dibattito Aleix Espargaro ha replicato secco al collega tramite Autosport: "Sarebbe bello avere 14 nazionalità in pista, ma questa è l'elite ed è lì che devono essere i migliori, non importa da dove si arrivi. Detto ciò è un tema non nuovo di cui si discute da anni".

Per l'attuale portacolori Aprilia il fatto di essere iberico, contrariamente a quanto si possa pensare, sarebbe stato un handicap e non un vantaggio. "Quando correvo in Moto 2 non fossi stato spagnolo sarei passato prima alla top class e questo vale anche per gli italiani - ha rimarcato - Adesso il Mondiale sta investendo molto nell'Asia e in altre zone con coppe promozionali per dare possibilità ai loro corridori. Noi per fortuna non ne abbiamo bisogno perché i nostri campionati nazionali sono già molto validi".

Rincarando poi la dose, il 35enne ha  infine affermato: "Non si può fare niente contro la realtà dei fatti che vede i piloti più forti provenire da certi Paesi. Se poi si guarda alle categorie minori la situazione è ancora peggiore".

Nel 2025 nella classe regina debutterà il nipponico Ai Ogura, mentre per l'inglese Jake Dixon l'attesa sarà più lunga.

 

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