Simpatico, divertente, disponibile, pieno di passione e… vero! Sono questi i termini che forse più si addicono a Manuel Puccetti, una delle icone del paddock Superbike. Circa 20 anni il fa manager emiliano ha iniziato a inseguire un sogno, diventato finalmente realtà, ovvero diventare team ufficiale.
Con l’addio di Provec a Kawasaki, il Casa di Akashi ha scelto quale team factory per il 2025 quello di Manuel, che riporrà la propria fiducia in Garrett Gerloff. In occasione del weekend di Portimao sono stati annunciati i piani per la stagione che verrà e con Manuel abbiamo condiviso questa intervista con lo sguardo rivolto alla sfida che lo attende tra retroscena e non solo.
“Sono davvero tanto contento di questo traguardo – ha esordito Puccetti – per tutti noi è un sogno che si realizza, perché dopo 20 anni di collaborazione con Kawasaki diventiamo la loro squadra di riferimento al mondo supportati dal Giappone in prima persone. Ci sarà quindi un coinvolgimento diretto da parte dei giapponesi nel progetto che verrà e per me è un cerchio che si chiude. È stata un’occasione irripetibile, da cogliere al volo, dopo essere partiti nel 2015”.
Manuel, come si è evoluta la trattativa? Per te sono stati mesi incandescenti. So che c’era anche la BMW in agguato.
“Certo, vi spiego tutto. Dopo l’addio di Bonovo a BMW, in occasione del weekend di Misano, abbiamo valutato BMW quale opzione per il 2025. Il fatto è che Kawasaki ha manifestato fortemente la voglia di averci come team ufficiale in Superbike mentre per BMW non era così, perché saremmo stati una squadra indipendente. Non mi interessava diventare un team satellite BMW dato che preferivo essere l’ufficiale Kawasaki. Pertanto questa è stata la nostra scelta. Tra Donington e Most abbiamo definito il progetto mentre a fine luglio l’accordo con Gerloff”.
C’era anche Ducati tra le possibilità?
“Vero! Ducati era sicuramente un’opzione interessante, ma sarei stato l’ultimo dei loro clienti visti quelli attuali. Per tutti questi motivi ho deciso di concretizzare con Kawasaki”.
Si parla tanto che Kawasaki è un progetto longevo, che dalla moto è stato estratto tutto il possibile. Qual è il tuo giudizio a riguardo.
“Capisco i rumors del paddock così come le opinioni a riguardo da parte delle persone. So che da fuori può sembrare così, ma a mio avviso ci sono tante parti che non sono mai state esplorate in Kawasaki e il motivo è semplice: visti i risultati conseguiti con i sei titoli, Kawasaki ha sempre seguito la linea dettata da Rea, focalizzandosi solo sulle indicazioni di Johnny e imboccando una determinata direzione. Abbiamo molte cose da provare e aree da esplorare dato che fino allo scorso anno tutto ciò che veniva valutato era spinto da da Johnny. A mio avviso però c’è molto altro da provare e quanto sta dimostrando Lowes è interessante. Proprio per questo motivo siamo convinti che il pacchetto Kawasaki possa dare molto di più di quanto visibile ora”.
Come mai hai scelto Gerloff?
“Lui è un ragazzo semplice, diretto e solare. A Kawasaki fa piacere puntare su di lui e siamo convinti di poter tornare ad alti livelli. Ha tanto da dare e tutte le carte in regola per fare un buon lavoro. Inoltre l’America è uno dei mercato principali per Kawasaki, dato che le ZX-10RR più vendute sono negli States. Ci piace anche questo abbinamento”.
Farete una sola moto in SBK, giusto?
“Faremo una Superbike e stiamo cercando di capire per la seconda moto in SuperSport dato che arriverà la nuova Kawasaki. La novità è che il prossimo anno dovremo togliere il marchio Puccetti dalle moto. Mi dispiace, ma mi sono sempre promesso che, qualora fossi diventato team factory, lo avrei fatto”.
Tra i nomi in ballo c’è anche Rinaldi…
“Abbiamo parlato con Michael, ma Gerloff rappresentava la nostra prima scelta. Ci sarebbe piaciuto anche fare una seconda moto con Rinaldi, ma non è stato possibile”.
Adesso che sei diventato team ufficiale, nel 2026 devi riprendere Toprak?
“Mi piacerebbe, sarebbe un sogno il ritorno di Toprak, ma sarà necessario vedere quelle che saranno le sue motivazioni. Di sicuro Toprak che torna in Kawasaki a vincere il titolo sarebbe certamente interessante”.
Dici che nel 2026 andrà in MotoGP?
“Sarei felice per lui, ma per farlo deve andare con una Casa ufficiale, che veramente ci crede e lo vuole. Io con Toprak ho parlato della MotoGP e nei suoi confronti sono stato molto chiaro e diretto. Se vuole la MotoGP, non deve andarci tanto per farlo, ma con una Casa ufficiale e una squadra che creda fortemente in lui. Sono convinto che farà la giusta scelta qualora ci fosse la possibilità”.