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MotoGP, Xaus: "Bagnaia mi ricorda Rossi. Martin e Marquez si somigliano"

"Pecco è in stato di grazia e riesce a colmare le mancanze in termini di preparazione fisica. Jorge dovrebbe prendersi un attimo per respirare. Sta ancora conoscendo la GP24. Marc, invece, dovrebbe rischiare di meno"

MotoGP: Xaus:

La forma fisica di un pilota può influenzare il modo in cui guida? Secondo Ruben Xaus sì. Intervenuto al podcast di Jorge Lorenzo Duralavita lo spagnolo ha provato a far emergere le differenze tra i tre principali protagonisti della stagione 2024 della MotoGP.

Bagnaia rispetto a Martin e Marquez è meno forte fisicamente, ma non è inferiore a loro in termini di allenamento nelle gare lunghe, per cui a metà campionato riesce a fare il salto di qualità.  A mio avviso è simile a Valentino Rossi, mentre Jorge e Marc sono più vicini come approccio essendo entrambi aggressivi . Per quanto concerne le curve, dal primo all’ultimo giro la moto dell’italiano si muove poco, mentre quella degli altri due di scompone”, ha affermato.

A proposito del Dottore, per il 46enne il suo ruolo si starebbe rivelando cruciale per il campionato del chivassese essendo un membro della sua Academy. “Lui si comporta in modo da togliere pressione dalle spalle di Pecco e dai suoi ragazzi e trasferirla su di sé. Cerca di sviare l’attenzione, così da farli stare tranquilli”, ha proseguito nella riflessione.

Diversa e più complessa è la situazione che sta vivendo Martin. “Si sta pian piano adattando alla GP24, la sta conoscendo e infatti è più veloce. Si tratta di decimi. A volte si lotta per un millesimo, si pensa di aver individuato il limite di una curva, ma poi la si deve percorrere più rapidamente. Un pilota di MotoGP è in grado di andare oltre per tutti i giri di una corsa. Detto ciò a mio avviso l’iberico deve respirare un attimo, perché il suo diretto rivale è in stato di grazia, Bastianini è lì perché può contare su una moto che funziona e perché ha pressione addosso e Marc vuole dare il massimo”.

Infine, proprio in merito all’asso di Cervera ha invece dichiarato: “Male che gli vada termina terzo o quarto, quindi non gli conviene essere aggressivo. Lui sa di avere la miglior moto del Mondiale assieme a Bagnaia. Meglio che impari da lui e intercetti i difetti della Desmosedici piuttosto che rischiare. Negli ultimi appuntamenti avrebbe dovuto essere più cauto a mio avviso. In Austria non aveva il ritmo per stare con l'iridato in carica e lo sapeva".

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