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MotoGP, Marquez è il re delle cadute nel 2024? Si, ma anche dei sorpassi

Marc ha messo assieme 16 cadute, ma è anche stato protagonista di 107 sorpassi in 22 gare. Non ha affatto perso la sua ferocia sportiva, Aragon potrebbe essere davvero il teatro della sua prima vittoria in rosso

MotoGP: Marquez è il re delle cadute nel 2024? Si, ma anche dei sorpassi

Nel corso del weekend del Gran Premio d'Austria, una statistica è salita alla ribalta e riguarda il numero complessivo di cadute di Marc Marquez nel 2024. La quota raggiunta da Marc è di 16 cadute, il che lo pone davanti a tutti in questa classifica di certo non gradevole per gli occupanti di un podio virtuale su cui nessuno vorrebbe salire. Ma cosa c'è dietro tutte queste cadute, se non la volontà assoluta di battere i propri rivali?

La dimostrazione che le 16 cadute di Marc siano causate proprio da questo, arriva dai colleghi di MARCA, che hanno messo mano alla calcolatrice per tirare fuori un numero che non è riportato ufficialmente dalle statistiche di Dorna. Stiamo parlando del numero di sorpassi effettuati da un pilota e nel caso di Marc siamo a quota 107 sorpassi in 22 gare, divise ovviamente tra Sprint e GP. Un dato che significa moltissimo e basta pensare a quanto abbiamo potuto osservare proprio domenica in Austria.

La fuga di Pecco Bagnaia, che non è stata resa completamente pulita solo da una breve resistenza di Martìn all'inizio, è stata pura espressione di un dominio tutto italiano magnifico, ma anche espressione di una gara leggermente noiosa per quanto riguarda almeno il nome del vincitore. C'è voluto infatti poco per capire che Pecco avrebbe dominato, mentre quando al termine del primo giro Marc Marquez è transitato in 13a posizione sul traguardo, è stato facile comprendere che avremmo assistito ad una rimonta. In effetti è andata proprio così, perché Marc ha messo in fila 8 sorpassi (non sono stati 9 perché Miller è caduto) che l'hanno portato a chiudere il GP in 4a posizione alle spalle di Enea Bastianini.

Marc conosce bene la matematica e questa dichiarazione a DAZN ne è la conferma: "Nei sorpassi e nelle cadute siamo leader. Vediamo se riusciamo a far scendere questo numero sia nei sorpassi che nelle cadute, perché vorrà dire che saremo avanti e cadremo di meno".  

Di certo si può affermare che anche le rimonte siano in qualche modo 'propiziate' da un qualche errore di Marc. Che si tratti di una pessima qualifica oppure, come successo in Austria, di una pessima partenza, c'è comunque lo zampino del campione spagnolo anche quando le cose non vanno bene. La sensazione è che Marquez abbia vissuto pochi momenti da inizio stagione senza alcun errore o problema di qualche genere. E' come se lo spagnolo non avesse ancora avuto il suo tiro pulito, quel weekend che scorre senza alcun problema adatto ad esprimere tutto il suo potenziale. Magari lo ha vissuto a Jerez, chiudendo secondo dopo un bellissimo duello con Bagnaia, ma era uno dei primi GP sulla Ducati. 

Aragon è il prossimo appuntamento e stiamo parlando di una pista pià che amica di Marc. Un tracciato su cui ha duellato in modo bellissimo con Pecco Bagnaia nel 2021, perdendo il confronto. Solo che all'epoca Marc era in sella alla Honda e ancora non aveva risolto i propri problemi fisici, ammesso che oggi li abbia davvero risolti al 100%. Nel prossimo weekend di gara sarà interessante scoprire come possa andare questo confronto ad armi (più o meno) pari. 

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