La vittoria di Bagnaia al Red Bull Ring ha qualcosa di speciale. Perché Pecco si è imposto per la terza volta consecutiva sul circuito austriaco, perché dopo appena 11 GP ha già eguagliato il suo record di 7 vittorie stagionali, perché è entrato di diritti fra i grandi del motomondiale. Con 25 successi in MotoGP è nella Top 10 dei piloti più vincenti di sempre nella classe regina, a pari merito con Kevin Schwantz. Quando glielo si fa presente, strabuzza gli occhi: “cresci con dei miti, delle leggende, e adesso vedere il mio nome accanto al loro è pazzesco”.
Ma vero, come le 7 vittorie in 11 gare.
“Ho eguagliato il mio record stagionali, ma ho solo 5 punti di vantaggio in campionato. Quindi c’è altro su cui lavorare”.
Tante vittorie e poco vantaggio ti fa arrabbiare?
“La rabbia serve a poco, è più la consapevolezza di avere perso punti nelle Sprint, dove Jorge sta facendo la differenza. Nelle ultime gare avevamo trovato una certa costanza che ho perso a Silverstone, cadendo. Però sappiamo dove dobbiamo lavorare”.
Dicevi che la sfida contro Martin è come un incontro di boxe: hai vinto questo round.
“Qui giocavo in casa, mi sono sentito veloce da subito, da venerdì. Anche Jorge lo era, ma sono riuscito ad aprire un gap a metà gara e non era facile per il consumo della gomma posteriore. Però avevo molta fiducia con l’anteriore e questo mi ha permesso di compensare”.
È stata quella la chiave?
“Provavo solo ad aspettare fino a che trovavo trazione, altrimenti il posteriore slittava troppo. Abbiamo lavorato tanto sull’elettronica questo fine settimana e abbiamo tolto molto controllo di trazione, potere controllare di più con il polso ha reso più facile la gestione”.
Nel tuo team si stupiscono di come tu riesca sempre a mettere in pratica i tuoi piani.
“Io provo sempre a fare il massimo, un piano è qualcosa che ti indirizza ma non sempre funziona. Qui sapevo che sarebbe stato fondamentale mettermi subito davanti e ci ho provato. Oggi la difesa di Jorge è stato più tranquilla, credo per quello che gli era successo nella Sprint andando lungo. Quando sono andato al comando ho cercato di frenare il più forte possibile per non farmi superare e gestire al massimo la gomma posteriore. È quello che mi ha salvato a metà gara, quando Martin ha alzato i suoi tempi io ho potuto controllare”.
Il rischio era perdere concentrazione?
“No, è difficile che la perda. Ho solo provato a fare tutto alla perfezione. C’è stato un solo momento in cui mi sono arrabbiato perché non riuscivo a togliere il tear-off dalla visiera, mi si era spiaccicato un insetto proprio al centro”.
Non ti sei preoccupato nemmeno per i nuvoloni neri?
“Quando ho visto le nuvole, ho sperato solo che non piovesse perché in quelle condizioni non sai mai cosa può succedere. L’ultima volta che c’era stato un flag-to-flag ero entrato ai box a 4 giri dalla fine per cambiare le gomme e avevo perso la gara. Ho sperato che non arrivasse ma… non c’era odore di pioggia (ride)”.
Contro Martin combattete punto su punto, ma il vostro rapporto non sembra essere cambiato.
“Quando c’è rispetto, la lotta è solo in pista. Ci conosciamo da tantissimo tempo e non ho mai capito quei piloti che cambiano atteggiamento durante la stagione. È vero che quando lotti per il titolo le cose cambiano un po’, ma il rispetto deve rimanere, come lo scorso anno”.
Rossi era a bordo pista, è stato un aiuto?
“È sempre importante avere Vale con noi, ma parliamo molto anche quando è a casa perché ho bisogno di conoscere il suo punto di vista. Quando è in circuito è più concentrato sul suo team, ma alla sera ci vediamo. Prima della gara mi ha semplicemente detto di ripetere quello che ha fatto ieri, mentre dopo era solo contento, anche perché Celestino aveva vinto il suo primo GP dell’anno ed era in un momento difficile. Penso che è stato un bellissimo fine settimana per l’Academy”.
Hai visto la gara della Moto2?
“Ero molto agitato. Mi agito sempre quando guardo la Moto2 e quando c’è Celestino davanti ancora di più. Soprattutto quando vedi le Pirelli, che hanno un grip incredibile, muoversi così in ingresso curva. È stato incredibile anche lui”.
Marquez invece ha avuto problemi nell’innescare l’abbassatore, è così complicato?
“Il problema è la taratura più dura delle sospensioni: devi essere aggressivo nella frenata per agganciarlo, ma poi morbido nel rilasciare la leva del freno, altrimenti è facile si stacca. Ieri, prima della Sprint, ho dovuto ripetere la manovra 3 volte per bloccarlo e oggi due, in quei momenti ti agiti perché hai poco tempo per riuscirci. Solo Jorge lo fa ogni volta al primo colpo sulla casella di partenza e io mi spavento per lui (ride)”.
Ora c’è una settimana di pausa, poi il GP di Aragon e i due di Misano.
“Due anni fa ad Aragon avevo fatto un gran battaglia con Enea e lui aveva vinto all’ultimo giro, perciò vorrei avere la mia vendetta (ride). L’anno scorso a Misano Martin era stato imbattibile, quindi vorrei una rivincita anche lì. Sono comunque due piste che mi piacciono, in cui ho vinto in passato, e sarà importante ottenere il massimo”.
A Misano ci saranno anche i test, c’è qualcosa in programma?
“Avremo qualcosa da provare, non penso sia qualcosa di nuovo, ma del materiale con cui dobbiamo fare più chilometri per capire meglio. La moto è la stessa dall’inizio stagione”.