Fabio Quartararo ha dato tutto ciò che aveva, per quanto possibile, con la sua Yamaha nel sabato del Red Bull Ring. Le prime difficoltà già in qualifica, che lo vedevano relegato in quinta posizione in Q1, i tempi troppo veloci per la M1. Nella Sprint però il francese gioca di strategia, un leggero contatto in partenza con Acosta, poi in difesa per mantenere la posizione e risalire, ove possibile, la classifica. Chiuderà così 12°, tre posizioni avanti rispetto alla partenza in griglia, "era il massimo che potessimo ottenere" dirà poi il francese al termine della "solita gara in solitaria". I tempi non sono ancora maturi per la Yamaha e per Quartararo, costretto ad osservare dalle retrovie i due campioni della Ducati contro cui in passato lottava al vertice, contendersi il titolo in sua assenza, e le aspettative per domani non sembrano migliori, complici le alte temperature sul tracciato.
"E' stata una gara difficile - esordisce Fabio Quartararo - questa mattina in termini di passo non eravamo messi così male. La sensazione però è quella di sempre, di correre in solitaria. Le frenate sono uno dei nostri punti di forza, freno durissimo alla curva uno, alla due alla tre e alla quattro, anche alla nove, ma quando hai altri piloti davanti le cose si complicano. Come sempre nella Sprint nei primi giri tutti spingono come dei matti per creare delle distanze. Noi non abbiamo questa strategia, io difendo molto la posizione ma poi commetto anche degli errori. Nei primi giri ero 9° o 10° ma è stato difficile tenere quella posizione. Poi ovviamente la temperature all'anteriore schizzano in alto e fermare la moto diventa difficile perchè non abbiamo aderenza al posteriore. Tutte queste circostanze quindi hanno reso questa sprint abbastanza ostica per noi".
Una giornata complicata sin dalle qualifiche.
"Penso che oggi la Q1 sia stata davvero molto veloce, credo che i primi quattro oggi nella Q1 hanno girato col sesto tempo della Q2 o qualcosa di simile. Non abbiamo il passo di chi gira 6° o 7°, al momento quindi non siamo stati in grado di lottare per la Q2, anche se penso comunque di aver fatto un buon giro veloce senza troppi errori, ma sfortunatamente non siamo al livello dei top rider. Con ciò che abbiamo era il massimo che potessimo ottenere".
In quali sezioni del circuito hai sofferto maggiormente?
"In questa gara non so perchè ma siamo stati molto lenti, sopratutto in uscita di curva gli avversari fuggono, e portano questa velocità nella frenata successiva. Questo permette loro di compiere dei sorpassi. Quando sento una moto che si avvicina cerco di tenere ben chiuse le traiettorie e non commettere errori, non si tratta solo del rettilineo, i nostri avversari possono preparare i sorpassi, noi non ci riusciamo. Oggi Miguel ha commesso un errore alla chicane, io sono uscito molto più veloce, ma in generale facciamo fatica".
Qualche chance che le cose domani prendano una piega diversa?
"No - chiarisce subito il francese - sarà lo stesso di oggi. Finché non otterremo quell'aderenza al posteriore che ci manca. Non si tratta solo dell'aderenza meccanica ma anche della trazione e dell'elettronica, se queste cose non miglioreranno non faremo mai un passo avanti, né nelle Sprint né in qualifica".
A cosa pensi quando ti vedi costretto ad osservare la Q2 e vedere come piloti Bagnaia e Martin girare sull'1'27'7.
"Cosa volete che pensi - scherza amaramente il francese - è chiaro che è difficile, ma stiamo lavorando duramente, anche se non abbiamo trovato ancora delle soluzione. Vedere quei due piloti, con cui nel 2021 e 2022 lottavo per le pole position, girare su quei tempi non è facile, ma al momento le cose stanno così".
Oggi le temperature sono state un altro fattore problematico.
"Si in particolare nel mio caso quella della moto, mi sono bruciato una gamba. Già ieri avevo avuto delle difficoltà ma oggi mi sono bruciacchiato. Se domani ci saranno le stesse temperature non so se riuscirei a finire la gara, il calore era davvero eccessivo".