Marc Marquez sapeva di non avere il passo per tenere testa a Pecco Bagnaia e Jorge Martìn nella Sprint del Red Bull Ring. Nei primi giri ha dunque cercato di risparmiare le gomme, di guidare 'morbido' per cercare di avere qualcosa in più verso la fine della gara breve e magari sperare in qualcosa in più del 3° posto che sembrava già in cassaforte. Quel momento è arrivato quando Jorge Martìn ha incassato il long lap penalty, lasciando lo spazio a Marc per provare a riavvicinare Bagnaia.
Il distacco tra i due è sceso da 1,8 secondi a 1,3 e probabilmente Marc sentiva già l'odore della preda quando però stava al contempo sentendo l'asfalto sotto la sua tuta mentre perdeva l'anteriore della sua Ducati alla curva 3. Ma lo spagnolo è fatto così, quando sente di poter vincere ci prova sempre e questo zero tutto sommato non cambia in modo drammatico la sua classifica iridata. Quello che invece potrebbe essere cambiato è l'attitudine di Marc, che a differenza di quanto fatto a Silverstone, oggi è caduto mentre si giocava un risultato importante.
"Cosa è successo? Semplicemente che sono stato troppo ottimista - la spiegazione di Marquez - Onestamente era un podio facile da conquistare, stavo guidando benissimo. Nella prima parte di gara mi sono semplicemente detto di stare tranquillo perché sapevo che loro sarebbero andati via. Poi ho iniziato a recuperare qualcosa, ieri pensavo di essere ad un secondo dai migliori, stamattina mezzo secondo. Nell’ultimo giro prima di cadere iniziavo a sentire qualcosa, mi sono detto che era il momento per attaccare. Ho spinto al massimo per qualche giro, stavo guidando molto morbido ma sono stato troppo ottimista alla curva 3, stavo spingendo troppo ed al giro precedente avevo anche fatto il mio migliore T1".
Come ti sentivi in quel momento?
"Il fatto è che da tanto tempo mi mancava questa sensazione di poter vincere o almeno di provarci. Penso che Pecco abbia qualcosa in più, ma almeno oggi ero abbastanza vicino. Il secondo posto sarebbe valso molto, ma oggi volevo altro perché sentivo di avere la forza di prenderlo in gara. Ho esagerato? Si, certo. Ma preferisco averci provato".
Hai fatto anche diversi giri a distanza ravvicinata da Pecco e Jorge: sono stati utili?
"Si, li ho osservati parecchio. Ognuno dei due ha il suo stile, Martìn guida in un modo, Pecco in modo diverso. Anche io ho un modo di guidare ancora diverso e quello che devo fare è solo cercare di tirare fuori il massimo da quello che ho, cercare di sfruttare i miei punti di forza. Anche in qualifica hanno fatto impressione, sono sempre davanti a tutti e lo fanno da 5 o 6 gare".
Cosa ti ha tradito nella caduta?
"E’ difficile capire il limite della pista, specialmente se stai seguendo qualcuno. Stamattina con una temperatura più bassa era tutto diverso. Oggi in gara l’anteriore si bloccava spesso era davvero difficile. Anche prima della caduta mi si era bloccata la posteriore, per questo ho rilasciato il freno. Ma poi quando l’ho ripreso sono caduto, questo è stato il motivo".
Domani avrai un approccio diverso o non cambia nulla?
"Domani direi che sarò più conservativo. A Silverstone sono caduto e mi sentivo molto peggio di oggi. Almeno oggi sono caduto mentre stavo lottando per qualcosa di importante, mentre a Silverstone era solo per il 4° posto. Domani se sarò intelligente, potrò salire sul podio, poi in gara potrò capire se è possibile fare qualcosa in più".
Però hai perso dei punti importanti oggi.
"Quello che conta davvero è la gara anche per il campionato, non la Sprint. Però quando passi più di 1000 giorni senza vincere, non ci pensi. Pensi solo che quei giorni aumentano. Non importa comunque, la cosa importante è che mi sento sempre più vicino. Domani sarà fondamentale per me mettere al sicuro il terzo gradino del podio, perché con il ritmo che ho credo di poterlo conquistare senza problemi. Oggi l’errore ci stava perché era la Sprint, domani sarà un po’ diverso".
Qualcuno ha definito pericoloso il tuo rientro in pista.
"Non era una situazione pericolosa. Quando sono caduto la moto puntava verso lo spazio per andare nella strada di servizio, non ero in traiettoria. Ho messo la marcia, poi ho controllato che non venisse nessuno ed ho girato verso la discesa".
Dove fa la differenza la GP24 qui?
"In rettilineo. Direi ovunque qui, sono super veloci in accelerazione. Alla fine è una combinazione tra tante cose diverse, l’abbassatore che usano sulla 24 è diverso, la moto diventa più lunga ed anche più stabile, impenna meno… è questa combinazione a fare la differenza".
Tu pensi di essere arrivato al limite della GP23 oppure hai margine?
"Sto cercando di fare il massimo. Due o tre gare fa, non mi sentivo particolarmente a mio agio con la moto, quindi pensavo solo che avrei avuto margine per migliorare. Qui invece ho guidato bene, ma anche così loro sono un passo avanti rispetto a noi. Ma io continuo a lavorare sul mio stile di guida, per trovare più prestazioni. Ma la moto funziona bene".