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MotoGP, Espargaro: "Ducati forte nella gestione gomme, noi subito in crisi in gara"

"A Silverstone avevo il passo per stare con Martin e Bagnaia, ma dopo una decina di giri non avevo più grip. Siamo veloci, ma sulla distanza ci perdiamo. Il futuro in Honda? Felice della scelta di fare il collaudatore"

MotoGP: Espargaro:

Aleix Espargaro è sbarcato in Austria carico di una buona dose di realismo e cautela. Deluso dal sesto posto ottenuto  nel GP d'Inghilterra, ha praticamente dimenticato la pole position da record e il terzo gradino del podio conquistato nella Sprint Race, e guardando a quello che potrà raccontare il weekend in arrivo, l'animo non pare rasserenarsi.

"Per noi questo è il tracciato più difficile, non per nulla nel 2023 abbiamo faticato molto, di conseguenza sarà una sfida - ha ammesso prima di illustrare le novità che vedremo sulla  RS-GP -  Rispetto ad altri circuiti adotteremo un setting completamente diverso sia in termini di aerodinamica, sia di geometria per provare a migliorare". 

Tornando con la mente a Silverstone, lo spagnolo si è soffermato sugli aspetti che non hanno funzionato: "Lì sono stato molto veloce e in gara sono arrivato davanti alle altre Aprilia, alle KTM e alle Yamaha, tuttavia con un distacco molto ampio. Nella pausa abbiamo analizzato i primi dieci appuntamenti ed è emerso che c'è sempre stata una nostra moto in prima fila, ciò significa che in termini di velocità pura siamo competitivi, ma sulla distanza non siamo al livello della Ducati. Loro riescono a conservare meglio le gomme e a frenare. Nel Regno Unito avevo il passo per stare con Martin e Bagnaia, però dopo una decina di giri, le coperture hanno perso grip e non riuscivo più ad accelerare. Questo è frustrante anche perché non ne capiamo il motivo. La moto è competitiva, ma in corsa perdiamo troppo. Complessivamente a Borgo Panigale hanno capito come sfruttare al meglio la nuova costruzione della posteriore. Noi manchiamo sotto questo profilo".

Alla domanda sulla moto sperimentale nelle mani di Lorenzo Savadori in questo fine settimana, l'iberico è rimasto sull'evasivo: "Non so cosa proverà, ma credo nulla che riguardi propriamente il 2024".

Se l'italiano sta lavorando in ottica 2025, il 35enne sa bene che l'anno venturo lui sarà in altri lidi, nella fattispecie alla Honda nel ruolo proprio di tester. "Ho capito che il mio desiderio era scoprire cose nuove. Oggi il collaudatore è super importante, perché se un costruttore vuole crescere ha bisogno di un test team molto forte. E' una vita nuova dopo una carriera da pilota. Sterlacchini ha lasciato KTM per l'HRC? Ho parlato con i vertici della Casa dell'Ala Dorata e sanno di dover reagire e cambiare approccio per tornare davanti".

 

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