L'arrivo di Ai Ogura il prossimo anno in MotoGP segna il culmine di un percorso, quello di un ragazzo che come molti altri ha colto le proprie opportunità per poi scalare fino ad arrivare in cima, nell'olimpo del motorsport della velocità. l giovane giapponese compirà così i propri primi passi in classe regina, e lo farà in sella ad una RS-GP del team Trackhouse, che su di lui ha voluto scommettere per il prossimo biennio affiancandolo all'oramai più esperto Raul Fernandez.
Un sogno realizzato quindi, che però poteva avere un esito diverso, come in quei fumetti in cui dimensioni parallele si affiancano mostrando versioni diverse della realtà. Perchè Ai Ogura, cresciuto a lungo sotto l'ala dorata della Honda, e da essa portato nelle categorie minori, ha voltato faccia ai tentativi di seduzione della casa nipponica già negli scorsi anni per ambire ora a più prestazionali lidi. Che non si sia trattato di una decisione presa a cuor leggero è lo stesso pilota ad ammetterlo, ma non senza una leggera dose di imbarazzo.
E' il sogno di ogni pilota arrivare in MotoGP. Nel tuo caso è la prima volta che accade per un pilota della Asian Talent Cup. Dal tuo debutto nel 2015 al tuo arrivo in Trackhouse sono passati dieci anni, quanto è speciale questo momento per te?
"E' un momento speciale - racconta Ai Ogura - finalmente ho compiuto questo passo. La MotoGP è il massimo che si può desiderare, non c'è di meglio. Sono molto curioso di mettermi alla prova col team Trackhouse il prossimo anno. Riguardando al mio percorso mi viene da congratularmi con me stesso - scherza con un sorriso - è incredibile ed è tutto iniziato dall' Asian Talent Cup. Ho ancora contatti con molti di loro e quindi voglio ringraziarli perchè quel percorso mi ha portato alla MotoGP".
Nell'attesa sei in lotta per il titolo in Moto2, e nel tuo prossimo futuro vestirai i colori Trackhouse, che ha già dimostrato in breve tempo di saper essere un team competitivo con le Aprilia.
"Ovviamente non ho modo di poter giudicare i valori in MotoGP, ma da ciò che ho visto sia il team Trackhouse che l'Aprilia hanno dimostrato di essere competitivi, quindi sembra che sarò nel posto giusto il prossimo anno, e non posso che ringraziarli per questa opportunità".
Molti dicono che essere legati alla Honda è un po' come essere suoi figli. Quali sono le tue sensazioni ora dopo la tua decisione di firmare con Trackhouse e le sue Aprilia?
"E' chiaro che non sono felicissimo di aver dovuto prendere questa decisione. Fare il salto in MotoGP su di una Honda forse sarebbe potuta essere la scelta migliore, ma allo stesso tempo ho dovuto pensare al mio futuro ed alla situazione attuale degli equilibri in MotoGP prima di affrontare questa scelta".
Le occasioni di fare il salto in passato con Honda non sono mancate, e non sarebbero mancate neanche oggi od in futuro. Si è trattato quindi di una scelta pragmatica, dettata dalle prestazioni?
"Si", chiosa infine con un filo di imbarazzo il giapponese.