Controordine compagni! Carlos Ezpeleta in una recente intervista a Speedweek ha smentito quanto affermato dal potente padre Carmelo relativamente al numero di squadre accettate nel mondiale MotoGP.
Colme ricorderete il boss della Dorna, dopo il ritiro della Suzuki, aveva affermato che non avrebbe dato il posto della casa giapponese che ad un costruttore. Stoppando così l’arrivo di squadre dalla Moto2 o Moto3 desiderose di crescere di categoria.
Bene o male una scelta dettata dal buon senso, ancorché limitativa per compagini altamente professionali, come per esempio il team Leopard in Moto3 o il team Marc VDS in Moto2.
Ora però sembra che Carlos abbia altre intenzioni e non voglia aumentare il numero di squadre in campo. Una cosa che comporterà, come conseguenza, che qualora BMW - come lungamente auspicato da don Carmelo - decidesse di entrare, dovrebbe necessariamente comperare/affittare un team esistente.
Non certo una novità visto che, precedentemente, così aveva fatto Aprilia con il team Gresini.
Attualmente Aprilia, Honda, Yamaha e KTM hanno un team satellite ciascuna, rispettivamente Trackhouse, LCR, Pramac e Tech 3, mentre Ducati ha nella VR46 il team satellite di riferimento, ma anche un accordo in essere con il team Gresini.
La conseguenza è che BMW dovrà guardarsi intorno, con come principale obiettivo proprio la struttura di Nadia Padovani. Anche così però la situazione sarebbe in una situazione di squilibrio con BMW con una sola squadra…ed ecco il perché Ezpeleta si è voluto tenere l’ex posto della Suzuki in mano. Ovviamente il futuro a 6 Case prevederebbe comunque 24 partenti.
In questo senso non comprendiamo pienamente le parole di Carlos Ezpeleta.
"Siamo d'accordo sul fatto che la visione della MotoGP continuerà a essere composta da undici squadre e 22 piloti. L'esperienza, anche dopo il ritiro della Suzuki, ci ha dimostrato che le condizioni sono le migliori. Il fatto è che nella nostra struttura abbiamo già un enorme tesoro che non abbiamo ancora sfruttato appieno. I 22 piloti attivi oggi rappresentano tutti 22 storie incredibilmente belle. Stiamo assistendo a un'azione incredibile in 44 gare. E penso che stiamo già affrontando una sfida enorme per raccontare queste storie nel miglior modo possibile. Con 24 giocatori, questo compito sarebbe ancora più grande".
Mah, sarà…ma ci sembra una affermazione speciosa. Perché se è vero che per BMW (ammesso che decida di entrare…) costruire da zero od affittare una squadra non farebbe una gran differenza, è innegabile che dopo l’eventuale ingresso la partecipazione sarebbe sbilanciata.
Ciò che dice Carlos Ezpeleta: "In definitiva, ci interessa la qualità degli undici team. Che questa sia fornita da cinque o sei costruttori è un'altra questione. Ma non è un segreto che la nostra priorità attuale siano cinque costruttori. Questo non significa che vogliamo impedire l'ingresso di un sesto costruttore, ma significa che un altro costruttore dovrebbe lavorare con una delle undici squadre. Undici scuderie - 22 piloti, questo è quanto".
Si, questo è quanto fintantoché una delle Case presenti si accontenterà di avere solo due moto in pista, ma l’esperienza di Ducati ci ha insegnato quanto sia importante avere maggiori dati a disposizione per lo sviluppo. A meno che, ovviamente, gli Ezpeletas pensino che uno degli attuali costruttori voglia prima di quanto ci aspettassimo uscire di scena.