Scattato dall'ottava casella in griglia in quel di Portimao, Jonathan Rea ha chiuso Gara 1 soltanto in quindicesima posizione vanificando le buone sensazioni provate sin dall'inizio del fine settimana. Le ragioni del crollo sono da imputare ad un problema tecnico che ha influenzato in maniera considerevole la sua corsa lasciando il nordirlandese con molto amaro in bocca.
"Ho avuto un problema con il quickshifter, per cui ad un certo punto non sono più riuscito a cambiare la marcia elettronicamente o sono stato costretto a farlo manualmente. Diciamo che per i rapporti alti non ho avuto problemi, ma in scalata, specialmente in curva, è stata dura perché la moto era nervosa. Dall’1’41” basso, mi sono trovato a girare sull’1’42”", ha spiegato.
"Questa poi è una pista molto difficile da gestire fisicamente per tutti i su e giù che ci sono, comunque fino a quel momento eravamo stati molto forti. La mia R1 si stava comportando bene ed ero stato in grado di compiere dei sorpassi. E’ stata dunque una corsa tutto sommato positiva, anche se ci sono alcuni aspetti da migliorare ed è frustrante perché avevo tutto per ottenere un buon risultato", ha ammesso.
Due gli episodi più importanti della sua corsa. "Alla curva 17 quasi mi tocco con Van der Mark - ha raccontato - Per un attimo ho perso l’anteriore per avere più angolo, ma fortunatamente mi sono salvato. Ad ogni modo nei primi sette giri, prima dunque che comparisse la problematica avevo notato dei passi avanti a livello di telaio ed elettronica".
Facendo un bilancio degli ultimi appuntamenti il pilota cleese 1987 ha detto: "A Most è andata male la qualifica perché sono caduto al primo giro, Donington è stata positiva e anche qui sono stato rapido dal venerdì. E’ vero che in Superpole non ho fatto un giro perfetto, ma ho chiuso in ottava piazza e fino all’errore ero in top 5. Siceramente sto cominciando ad avere più fiducia nella moto e nell’elettronica. Su questo tracciato ho molta esperienza e posso fare la differenza, però dobbiamo ancora crescere. Ad esempio perdiamo troppo nel primo settore dove ci sono due grandi accelerazioni. In generale la motocicletta si sta comportando molto bene e in gara mi ha consentito di superare agilmente. E’ la prima volta che mi sento così da inizio campionato, ciò significa che pian piano stiamo arrivando".
Il rammarico per un piazzamento mancato è decisamente vivo. "Il problema mi è costato almeno un secondo al giro, senza avrei potuto essere il migliore tra i piloti Yamaha oggi. Avevo il passo per stare tra i primi 5 o 6", ha dichiarato con sicurezza.
Infine uno sguardo al futuro e all'ipotetica introduzione di nuove appendici aerodinamiche. "Non so se ci saranno le alette nel 2025, bisognerebbe chiederlo a tecnici come Andrea Dosoli. Io non ho sentito niente, so solo che in fabbrica stanno lavorando nello sviluppo. Vedremo nei test invernali. Ho chiesto qualcosa di specifico? Sono abbastanza nuovo del team, quindi sto solo cercando di entrare in sintonia col tutto, anche se spero si possa trovare più potenza. Non è affatto semplice perché il regolamento impone di usare parti omologate, tuttavia in altre aree stiamo raggiungendo il potenziale. Personalmente sono concentrato soltanto a fornire informazioni alla squadra per fare progressi", ha concluso.