Sul tracciato di Portimao, Danilo Petrucci ha realizzato un altro passo avanti nella sua progressione, salendo sul terzo gradino del podio di Gara 1 dopo aver dettato il passo per circa due terzi della corsa. Un grande risultato per Petrux, che aveva già dato prova della sua velocità tanto nelle prove libere quanto nella Superpole, conclusa garantendosi la prima fila con il terzo tempo.
“Sono stanco e sto letteralmente bollendo, ma sono davvero contento, perché il podio era l’obiettivo - ha sottolineato a fine gara l’alfiere del team Barni - Credo di essere stato in testa a una gara di SBK per la prima volta in carriera e ne sono felice. Stavo spingendo e facendo il mio ritmo, ma sapevo che sarebbe stato davvero complicato prendere del margine su Toprak. Ero preoccupato dai piloti dietro di me, quindi ho cercato di stare davanti per creare un po' di problemi a Toprak, ma non è stato sufficiente e alla fine ero io quello a essere in difficoltà con l’anteriore. Quando è arrivato Alvaro aveva un buon passo e io ho provato a stare con loro. Credo che fossimo anche più veloci di Toprak negli ultimi due giri, ma penso che lui abbia qualcosa in più in questo momento. Non posso comunque che essere felice, considerando tutto quello che ho passato quest’anno. Sono davvero molto soddisfatto per oggi”.
Aver ottenuto delle prestazioni di questo genere dopo il terribile incidente in motocross dello scorso aprile non può infatti che rendere ancor più orgoglioso il pilota di Terni.
“Lottare con Alvaro e Toprak è un onore e una fonte di orgoglio per me, perché sono due dei più grandi talenti che abbia mai conosciuto. Per questo sono davvero felice di essere stato lì - ha ammesso - Diciamo che ci sono state tante emozioni forti quest’anno e stavamo mostrando un buon passo già prima dell’incidente. Di sicuro, ho trovato più forza dopo l’infortunio e posso godermi di più ciò che ho nella mia vita. Soprattutto la salute, che è la cosa più importante. A volte mi chiedo come sarebbe se pesassi 20 o 15 kg di meno, se fossi più veloce in rettilineo o se avessi una moto ufficiale, ma alla fine il fatto di essere al 95% con la salute è ciò che conta di più e che mi dà una grande forza”.
Nonostante il braccio non sia ancora al 100%, non sono state le condizioni fisiche a impedire a Danilo di difendere il secondo posto dal rientro di Bautista.
“Ero un po’ in difficoltà sin dall'inizio, però ho tenuto un buon ritmo e non ho esagerato, perché sapevo che sarebbe stata una gara difficile alla fine. Tuttavia, mi è mancata un po’ di trazione posteriore nella seconda metà di gara, quando ero ancora al comando, e questo vuol dire che non riuscivo a chiudere bene le curve, perché la moto non girava molto quando rilasciavo i freni e mi si chiudeva un pochino l’anteriore - ha spiegato - Ero un po’ in difficoltà e ho perso un po’ di passo. Quando Toprak mi ha superato ho cercato di restare lì, ma credo che Alvaro avesse qualcosa in più a livello di gomma. Ho lottato con gli ultimi due Campioni del Mondo, quindi posso ritenermi soddisfatto per oggi”.
Era dai tempi del MotoAmerica, del resto, che non si vedeva Petrucci condurre le operazioni in gara. “Finalmente stavo girando da solo, ma diciamo che non è stato molto bello comandare la corsa con dietro Toprak, perché non sai mai quando arriverà - ha detto sorridendo - Adesso però ho guidato una gara in ogni campionato in cui sono stato, dal MotoAmerica alla MotoGP, inclusi SBK, Superstock e Dakar”.
Pensando poi al futuro, Petrucci si è espresso sul fatto di non aver ancora firmato il rinnovo con il team Barni e sulla possibilità che la struttura di Marco Barnabò possa schierare due moto nel 2025.
“Il problema è di Barni, perché se continuerà ad aspettare gli costerò ancora di più! Costo di più ogni giorno - ha commentato ridendo - Penso che sia sempre positivo per le prestazioni avere due moto per poter fare un confronto e avere qualcosa da guardare. Poi, spero ci sarà Yari (Montella ndr.) sulla seconda moto, perché è molto veloce e penso sarà un grande talento anche in Superbike”.