Le loro strade si sono incrociate nel 2004. Non molti ricordano che Checa fu il primo compagno di Valentino alla Yamaha. Allora Valentino Rossi veniva da tre titoli consecutivi vinti con la Honda, mentre la Yamaha, sua nuova squadra, arrancava. Da buon pilota quale è stato, Carlos Checa ha così avuto l'opportunità di toccare con mano cosa significhi lavorare assieme ad un fuoriclasse, con qualcuno in grado di fare la prestazione anche quando magari non ce ne sarebbero le condizioni.
"Non credevamo che Vale sarebbe stato in grado di vincere ed invece ci riuscì. Per quanto mi riguarda fu una lezione, perché compreso che la moto aveva dei limiti, noi ci eravamo un po' addormentati, mentre lui arrivò con l'energia della sua fase migliore", ha confessato a DAZN lo spagnolo che, per la Casa del Diapason già correva dal 1999.
"Penso che per lui fosse una sorta di rivincita, un modo per dimostrare che il suo successo non era merito della Honda. Dal canto suo Yamaha si diede molto da fare e ci fu un cambiamento radicale", ha proseguito nel racconto di quel periodo.
Tanto fu il lavoro fatto dalla coppia per trasformare quello che sembrava un brutto anatroccolo in un cigno capace di fare la differenza. "La soddisfazione più grande fu che l'anno successivo che decisero di realizzare una motocicletta nuova, alla fine dovettero tornare indietro alla nostra", ha rimarcato contento.
Se con Jorge Lorenzo fu guerra fratricida, tra il Dottore e l'oggi 51enne la convivenza è sempre stata pacifica. "Rossi è un tipo trasparente, come si vede da fuori, molto competitivo e dalle grandi doti, specialmente dal punto di vista della gestione mentale. E' fuori dal comune e all'epoca aveva sempre voglia di imparare. Siamo sempre andati d'accordo, per cui per me è stata un'occasione incredibile poter condividere il garage con uno dei migliori mai esistiti".
C'è da domandarsi, a questo punto, se con il solo Fabio Quartararo capace di prestazioni stabili, in Yamaha non si siano addormentati nuovamente (come in Honda dsel resto).