Era convinto di poter tornare a casa con qualcosa di più dal weekend di Silverstone ed invece dopo la 16esima posizione ottenuta nella Sprint Race del sabato Joan Mir si è visto costretto a rientrare prima del tempo ai box per un guasto al motore. L’unità motrice continua dunque ad essere la vera croce della Honda che manca di potenza e arranca in fondo al gruppo.
In Inghilterra l’unico pilota ad essere provvisto della nuova specifica è stato Takaaki Nakagami, mentre lo spagnolo per averla dovrà attendere l’appuntamento dell’Austria.
Analizzando la sua gara, il campione del mondo di MotoGP del 2020 ha spiegato cosa non ha funzionato sulla sua RC213V. "Si sono accese le luci sul quadro strumenti e in rettilineo, quando Morbidelli mi ha passato, ho perso potenza. Probabilmente è stato un problema elettrico perché sulla moto non c’era più olio. Devo dire comunque che le sensazioni fino a quel momento erano state le migliori del fine settimana. Mi sembrava di essere tornato ad essere abbastanza competitivo", le sue parole riportate dal sito Crashnet.
Parlando delle criticità legate al propulsore, il 26enne ha confidato: "Con quello attuale di perde prestazione e anche Taka ha faticato molto qui. A mio avviso il migliore è quello standard che sta utilizzando Zarco, ma quando si provano tante specifiche si finisce per perdere qualcosa a livello di assetto".
L’ex Suzuki è quindi giunto ad una conclusione:"Probabilmente toccando il meno possibile la moto si ottengo risultati migliori. Abbiamo modificato la geometria ed altri elementi cento volte, ma questo non ci ha garantito né più grip, né un passo avanti in accelerazione. E’ dunque preferibile sentirsi a proprio agio col davanti e provare ad avere un buon passo. In questo senso ho ottenuto buoni riscontri tornando al setup di inizio campionato, per cui probabilmente lo terrò come base".
Alla domanda se gli faccia piacere fare il test il maiorchino ha dichiarato: "Non è bello, ma questa è la situazione. Meglio provarne uno nuovo che avere ancora questo".