Non sarà ancora riuscito a ottenere l’agognata foto sul gradino più alto del podio con Michele Pirro al suo fianco, ma in quel di Misano Alessandro Delbianco ha dimostrato che ormai è solo questione di tempo.
Dopo aver conteso sino all’ultimo la vittoria del Racing Night proprio al nove volte campione italiano, il pilota del team DMR Racing Yamaha ha infatti dato prova della sua grande crescita e maturazione, battendo un avversario di caratura Mondiale come Dominique Aegerter. Il pilota svizzero, attuale portacolori del team GRT nel Mondiale Superbike, che si è cimentato in una wild card con la R1 in configurazione CIV (con gomme Dunlop e centralina MoTeC) in occasione del Round più atteso del Campionato Italiano Velocità, per allenarsi in vista dell’imminente appuntamento iridato a Portimao.
“Quando arrivano queste wild card è uno stimolo immenso e aver fatto un ultimo giro così, con Aegerter al mio fianco, dà sicuramente valore a questa vittoria. Mi dà una grande spinta e tanta consapevolezza, che è ciò che mi serve. Una cosa che mi dispiace però è che ho vinto cinque gare e non ho neanche una foto in cui ci sia Michele al mio fianco. Quella sarà una soddisfazione per me, perché lui mi ha insegnato a fare queste gare e a non mollare. Sono quattro anni che raccolgo un sacco di coppe con il numero 2 e adesso che iniziano ad arrivare quelle con il numero 1 è perché sono un pilota migliore”, ha affermato Delbianco a fine gara.
“Questa è sicuramente la mia vittoria più bella. Mi dà molto gusto aver battuto un tre volte campione del Mondo sulla mia stessa moto, ma Michele è il valore del campionato italiano, per noi è un riferimento da anni, ed è un po’ come se fosse una carota per un coniglio” ha poi aggiunto Alessandro ai microfoni di GPone, ribadendo ancora una volta l’importanza che riveste Pirro per lui e per il campionato tricolore.
Un costante sprone a dare sempre il massimo e a non mollare mai. Proprio come ha fatto nella Racing Night, in cui ha cercato di sopperire ai limiti in accelerazione della sua Yamaha tentando di battere il pilota Ducati con due attacchi sferrati alla Quercia. “Noi abbiamo delle armi a nostro favore e loro hanno le loro. L’accelerazione non è sicuramente il nostro punto forte, però abbiamo un’agilità incredibile, che ci permette di entrare dappertutto” ha commentato ”DB52”, che incassata la sconfitta nella gara in notturna è tornato alla carica nella manche diurna domenicale.
Un’altra gara in cui ha dato tutto sino all’ultimo metro.“È stata una Royal Rumble, tutti contro tutti. È stato veramente difficile. Ho dato tutto, perché ho pensato che sono sempre lì davanti con Michele e una volta che lui è in difficoltà non poteva vincere qualcun altro. Ero dietro e sapevo che sarebbe stato difficile passarlo, ma ce l’ho fatta”, ha ammesso in conferenza stampa.
Raccontando poi la rimonta che gli ha permesso di riprendere e infilare il pilota svizzero. “Avevo un po’ di distacco, ma non ho mai guardato la tabella. Ho continuato a spingere a ogni curva, ogni metro, e a tre giri dalla fine ero lontano e volevo mollare perché ero morto. Ma nonostante fossi distrutto ho continuato a spingere in quei tre o quattro punti in cui sapevo di recuperare e poi recuperavo nel resto, cercando di rilassare le braccia. Cercavo di gestire ogni metro, ma l’ultimo giro è l’ultimo giro e a me piace sorpassare. Poi, è più ‘facile’ superare uno che ha la mia stessa moto, perché so già i suoi punti forti e i suoi punti critici e questo mi aiutato molto perché non ho dovuto studiare la situazione. Ora mi godo questo risultato - ha sottolineato - Queste vittorie sono percorsi. Non sono un caso, ma lavori che ci impiegano mesi e anni per maturare e ci sono un sacco di persone che mi hanno aiutato a crescere così in questi anni Quindi, voglio ringraziare chi mi ha permesso di fare questo ultimo giro: chi mi allena, chi mi aiuta economicamente e i meccanici Yamaha”.