È stato un weekend in crescendo quello vissuto a Silverstone da Marc Marquez, che ha riscattato la caduta nella Sprint con un solido Gran Premio, concluso in quarta posizione, alle spalle delle Ducati ufficiali di Enea Bastianini, Jorge Martin e Francesco Bagnaia.
“Onestamente parlando, è stata una bellissima sorpresa, perché siamo stati in ritardo per tutto il weekend - ha commentato a fine gara il portabandiera del team Gresini - Come abbiamo risolto la situazione? Lavorando e insistendo. Abbiamo trovato qualcosa nel Warm-Up che mi ha aiutato un po’ di più e in questo modo sono riuscito a tenere il passo dei piloti davanti a inizio gara. È stata una sorpresa anche per me, perché non sono mai stato veloce con la media al posteriore o all’anteriore e mi sono sentito molto bene in gara, riuscendo a tenere il passo dei primi almeno per i primi sei giri. Poi la gomma ha iniziato un po’ a calare e mi sono ritrovato dietro ad Aleix, che stava soffrendo più del solito. Ho la sensazione che avrei potuto fare di più, ma ho dovuto usare più la testa che il cuore e alla fine sono stato abbastanza conservativo, dopo l’errore di ieri”.
Il gradino più basso del podio sarebbe quindi potuto essere alla portata di Marc con una diversa condotta di gara?
“Senza la caduta di ieri, forse il podio sarebbe stato possibile oggi, o forse sarebbe potuto arrivare un altro incidente. Non si sa mai - ha osservato - Quando ho superato Aleix, ho spinto due o tre giri per aprire un divario e poi ero più concentrato sul controllare dietro che su Pecco, perché, per la mia mentalità, non posso commettere due errori nella stessa maniera in due giorni consecutivi. Per questo, ho preferito finire e avere un buon feeling in vista dell’Austria, piuttosto che arrivare lì con poca fiducia”.
Dopo aver rincorso per tutto il weekend, al Red Bull Ring sarà importante cominciare bene sin dal venerdì. Missione forse più facile a dirsi che a farsi.
“Quando è il primo anno che guidi una moto e arrivi in un circuito, è vero che conosci sia il tracciato che la moto, ma ci sono piste come quella di Jerez dove arrivi e non tocchi nulla e altre, come questa, dove siamo partiti con con la nostra base, ma poi abbiamo cambiamo completamente la moto. Alla fine siamo migliorati, ma è sempre un punto interrogativo. Proviamo sempre ad essere pronti con due soluzioni, ma a volte è difficile capire nelle FP1” ha spiegato il maggiore dei fratelli Marquez, chiarendo poi in che modo lo aiuta vedere la telemetria degli altri piloti Ducati: “Aiuta un po' vedere cosa fanno meglio o peggio gli altri, ma in termini di set-up, se sei un po’ perso, devi guardare di più i dati della GP23, perché la GP24 è un po' diversa. Per quanto riguarda l’assetto, cerco di seguire la mia strada perché ho uno stile particolare e sto adattando la Ducati poco a poco. Qui avevo un handicap in ingresso della curva e, sistemandolo, sono riuscito a guidare ed essere costante”.
Ancora una volta primo dei ducatisti dotati della moto dello scorso anno a transitare sotto la bandiera a scacchi, il pilota di Cervera ha confrontato le prestazioni della GP24 con quelle della GP23.
“Non dico che la nuova sia migliore e la vecchia peggiore, o il contrario. Sono diverse. Questo è stato il mio peggior venerdì ed ero lontano, ma a poco a poco sono riuscito a riprendermi. Sabato ho lavorato fino a sera con la squadra e oggi sono riuscito a stare vicino a Pecco, che ha sofferto a sua valta. Ma se guardiamo Bastianini e Martin, c’è sempre una GP24 a 4-5 secondi da noi”, ha affermato il catalano.
“Per me non è questione di gomme, ma di evoluzione delle moto. L’anno scorso, su questa pista, mio fratello Alex e Fabio Di Giannantonio sono partiti dietro ma erano i più veloci in pista e Aleix ha vinto con l’Aprilia, mentre oggi ho chiuso davanti all’Aprilia, a Diggia e a mio fratello Alex - ha continuato - Alla fine, le performance ci sono, ma sembra che le moto 2024 siano velocissime su alcune piste. Soprattutto su questa, dove c’è un lungo rettilineo e con il dispositivo posteriore e la velocità massima, la differenza è un po’ più grossa. Questo weekend eravamo un po’ in ritardo, ma oggi abbiamo dimostrato che se lavoriamo in maniera corretta possiamo essere a livello abbastanza buono da lottare con loro, ma pur sempre al limite”.
La sfida non spaventa lo spagnolo, pronto a provare a giocarsela con i piloti ufficiali fino all’ultimo.
“Al momento siamo mediamente 4-5 secondi più lenti in gara, quindi dobbiamo migliorare più di due o tre decimi al giro se vogliamo lottare con loro, ma è molto - ha aggiunto - Sarà difficile, però il nostro obiettivo è ancora una volta quello di essere tra i primi quattro o cinque e, se è possibile, lottare per il podio come abbiamo fatto in altre gare”.
L’otto volte campione del Mondo ha poi commentato le prestazioni di Bastianini in questo fine settimana in Gran Bretagna, nel quale è riuscito a fare doppietta facendo la differenza nell’ultima fase di gara.
“Il suo stile di guida è piuttosto strano, ma al contempo è molto efficace - ha spiegato Marc - All’inizio, fa un po’ più fatica di Pecco e Martin con gomma nuova, ma è sempre estremamente veloce con gomma usata, perché riesce a far girare la moto inclinandola poco. Fa molto bene sotto questo aspetto e allo stesso tempo stacca tardi ed è molto bravo a raddrizzare la moto, e sinceramente ho visto che guidava davvero bene quando ero alle sue spalle. Era efficiente e veloce, senza troppi movimenti. Ha fatto un’enorme differenza e abbiamo già visto in passato che è un pilota imbattibile quando è in giornata. Manca metà campionato e se Enea riesce a migliorare le qualifiche, è in grado di vincere delle gare. In ogni gara, è stato il pilota più veloce negli ultimi dieci giri”.