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MotoGP, Acosta: "Le scie in qualifica?Se sei veloce non importa partire primo o quinto"

"Un pilota fermo in pista è come avere un muro contro cui ti avvicini a 300kmh. Nel 2021 partii dalla pitlane e non ci fu un avvertimento. Tutti commettiamo errori ma se diventa una consuetudine può essere pericoloso. Non abbiamo le ali sulla moto perchè sono carine, è una questione di performance"

MotoGP: Acosta:

Pedro Acosta ha affrontato a Silverstone la prima sprint dopo la pausa estiva con un livello di difficoltà ulteriore. Partito 9° in griglia, lo spagnolo si è trovato subito coinvolto in un contatto col compagno di marca Binder, un contatto che gli ha spezzato un'ala complicandogli la vita non poco. Acosta dirà che "mi ci sono voluti un paio di giri per abituarmi", e quei sorpassi e quel quinto posto al termine dei dieci giri testimonia che l'enfant prodige sembra aver ritrovato quello smalto mostrato nelle prime fasi di campionato. Il tema poi si è spostato sull'atteggiamento di alcuni pilota in qualifica, spesso in attesa di una scia dietro ai piloti più veloce. Uno show "ridicolo" lo definirà Bagnaia, e lo spagnolo si trova d'accordo ponendo l'accento sopratutto sulla pericolosità e sul rischio di emulazione da parte dei più giovani.

"Non è andata male nonostante quello è successo nei primi giri- ha spiegato Acosta - ci ho messo un paio di giri per abituarmi a guidare senza una delle appendici aerodinamiche. Questo mi ha fatto perdere del tempo dietro a Marc e Brad ma poi sono riuscito a recuperare prima che Marc cadesse. E' stata la prima gara in cui le cose hanno ricominciato ad andare per il verso giusto. Il weekend è iniziato bene ed in gara abbiamo ricominciato a compiere sorpassi come a inizio stagione. Sono soddisfatto di esser riuscito a rimanere dietro al gruppo di testa".

Lo spagnolo ha proseguito poi sul contatto con la KTM di Binder.
"Capisco se ci stessimo giocando una vittoria od un mondiale, ma nella situazione attuale dobbiamo cercare di non metterci anche i bastoni tra le ruote tra di noi a inizio gara".

Guidare la KTM senza un'ala è stata una difficoltà ulteriore per il rookie spagnolo, che è entrato quindi nel dettaglio mentre con nonchalance si tamponava i calli sanguinanti alla mano sinistra.
"Immagina di pilotare un aereo con una sola ala - prosegue scherzando lo spagnolo - la sensazione è quella e l'aereo ovviamente si inclinerebbe da un lato. Il problema maggiore è che durante le impennate mi si girava lo sterzo. Nelle curve a destra era molto facile rischiare di perdere l'anteriore e in generale la moto è stata difficile da tenere a bada".

Bagnaia ha criticato duramente la ricerca della scia da parte di alcuni piloti durante le qualifiche. Quale potrebbe essere la soluzione?
"Sono d'accordo, ma quanto alla soluzione... ricordo quando nel 2021 partii dalla pitlane - risponde sarcastico - ed era la prima volta, non fu un avvertimento. D'altro canto come si aspetta in pista lo si farebbe in pitlane. Capisco il fatto di fermarsi a bordo pista, ma il vero problema è chi si ferma in mezzo quando si capisce di aver buttato il proprio giro e così facendo si rovina anche il giro di qualcun altro, e questo non è corretto. Non siamo stupidi, eppure è successo in molte gare. In moto 3 Esteban è dovuto partire dalla pit lane. Per me la cosa fondamentale è che quando si entra per fare il proprio giro non si deve rovinare il giro agli altri, ci sono dei punti in cui magari la pista è più larga, ma noi siamo molto veloci e non sapere cosa stia facendo il pilota davanti spesso ti fa perdere del tempo. Per fare un paragone, è come se un giovane della Junior cup entrasse in pista con un adulto, e noi corriamo oltre i 300kmh. E' come mettere un muro in mezzo alla pista, ma quel muro si avvicina in fretta quando giri a 300kmh. Anche riguardo ciò che è successo oggi con Marc dietro a Bastianini, c'era altro asfalto ma non ci si può fermare tra le due traiettorie. Ripeto, può succedere di doversi fermare, ma ogni movimento di un altro pilota può determinare se siamo più veloci oppure no".

Pensi che sia un atteggiamento voluto?
"C'è una ragione per tutto. Perchè pensate che ora abbiamo queste ali sulla moto, perchè sono carine? Ci sono per una questione di performance. Avete presente quando misero l'aerodinamica in Formula 1 e misero dei disturbatori dei flussi d'aria per chi era dietro? È lo stesso discorso. Poi è chiaro, tutti commettiamo errori, una o due volte posso capirlo, siamo umani e commettiamo errori. Può succedere di non realizzare che si ha qualcuno dietro. Quando invece diventa una consuetudine può diventare pericoloso. Non solo per noi, ma anche per i giovani delle categorie minori. Se sei abbastanza veloce per poter vincere, non importa se parti primo o quinto, l'importante è che questa problematica non diventi una tradizione".

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