Non è stato un venerdì facile per Marc Marquez, che appena sceso in pista stamattina nella FP1 ha compreso di non avere una base che gli trasmettesse abbastanza fiducia per quanto riguarda l'assetto della sua Ducati. Lo spagnolo è anche incappato in una caduta nella prima sessione, ma almeno nella seconda ha trovato un ritmo migliore e soprattutto ha deciso di ricorrere ad una tecnica che nel 2024 non si era ancora resa necessaria.
Marc ha infatti deciso di seguire un rivale veloce in pista per tentare di strappare il giro buono e conquistare l'accesso diretto alla Q2. La missione è iniziata accodandosi ad Aleix Espargarò, che a Silverstone è sempre stato tra i più veloci. Ma il pilota dell'Aprilia ha compreso le intenzioni di Marquez ed ha rallentato. Poche curve dopo si è però presentata un'altra 'preda' per Marc, Jorge Martìn. Anche il pilota Pramac non si è mostrato entusiasta di essere seguito da Marc, ma quando ha compreso di non essere in grado di scrollarselo di dosso ha spinto offrendo una scia involontaria che ha permesso a Marquez di centrare la Q2.
"L’unica cosa positiva è che sono in Q2. Direi che non è stata una buona giornata, le sensazioni erano terribili - il commento di Marquez - onestamente stamattina non mi sentivo bene sulla moto, non mi veniva niente naturale ed era tutto molto complicato, mentre appena sono salito sulla moto in FP2 subito ho sentito che la situazione era migliore. Almeno so che per domani abbiamo ancora del lavoro da fare e dei passi in avanti sono possibili. Adesso siamo lontani, devo anche lavorare molto su me stesso per andare incontro alle esigenze della moto".
Però hai mostrato di poter essere veloce.
"Il problema non è tanto sul giro veloce, perché magari quello riesco anche a farlo. Ma sul passo sono quasi un secondo più lento dei migliori quindi è necessario fare dei passi in avanti".
Quest'anno non ti avevamo visto ancora seguire qualcuno, come mai hai deciso di farlo oggi?
"Si, in realtà non mi era mai capitato di dover seguire qualcuno in questa stagione, ma davvero oggi mi sentivo perso. Oggi ho dovuto cercare qualcuno di veloce da seguire, è una cosa che negli ultimi anni avevo fatto spesso ma quest’anno non è stato necessario, anche perché con questa moto soffro di più a seguire qualcuno. Mi sono trovato Martìn davanti e sapevo che lui poteva essere molto veloce. Prima avevo trovato Aleix in pista ed ero certo che con lui potessi migliorarmi, ma ha rallentato, era lui la mia prima scelta. Seguire qualcuno quando sei in difficoltà è utile perché magari anche se in alcuni punti perdi tanto, riesci a recuperare qualcosa in staccata e quindi giri più forte. Solo che questa cosa si può fare su un singolo giro, di certo non si può fare in una gara di venti giri. Io ho questa capacità di arginare i problemi quando seguo qualcuno veloce e se serve lo faccio".
Ti aspettavi di poter soffrire così a Silverstone?
"Il venerdì è sempre stato complesso per me quest’anno. Anche perché ogni volta devo lavorare molto sull’elettronica della moto. E’ vero che abbiamo tanti riferimenti dalla scorsa stagione, ma ognuno di noi ha il proprio stile. Quando troviamo l’assetto con l’elettronica, ogni volta inizio ad essere veloce sul giro. Ma so che può succedere, non sarà l’ultima pista su cui soffrirò. Almeno anche se sto soffrendo sono più o meno sullo stesso livello delle altre moto 2023. Ma il mio obiettivo è lottare con i migliori su ogni pista".
Ci spieghi cosa è successo stamattina quando sei caduto?
"Stamattina appena entrato in pista non mi sentivo per niente bene, poi sono uscito la seconda volta e già le cose erano migliorate. Quando sono caduto era la mia terza uscita in pista e onestamente non ho capito se stessi andando al limite mio o della moto. Ho spinto un pochino di più di prima e l’ho persa. Almeno abbiamo migliorato, solo che davvero per domani serve un passo in avanti. Ci sono tre punti in pista in cui ho visto che perdo tanto ed è colpa mia. Mentre in altri punti penso che possiamo fare dei miglioramenti. Non è mai colpa solo del pilota o della moto quando le cose non vano bene, si tratta semplicemente di trovare quel punto di incontro che va bene ad entrambi".
Pensi di aver compreso il motivo della caduta?
"Il fatto è che quando la moto non risponde come vorresti, anche tu come pilota inizi a guidare in modo più rigido e diventi più lento e commetti più errori. Si deve trovare il riferimento e la direzione da prendere con l’assetto per evitare queste situazioni".
Dove sei in difficoltà?
"Soffro molto in ingresso curva, che di solito è uno dei miei punti forti. Ma oggi faticavo a comprendere il grip della gomma posteriore. Strano anche perché di solito questo è uno degli aspetti in cui la Ducati è ottima".
Pensi di poterti ancora giocare la partita con Bagnaia e Martìn?
"Il modo migliore di giocarsi la partita è trovarsi dove sono Martìn e Bagnaia, ovvero davanti a tutti. Ma è ovvio che oggi stessi soffrendo sia in FP1 e FP2. Per fortuna sono in Q2, ma qualche volta devi trovare la strada per essere competitivo e lottare alla pari".