Pur non avendo ancora recuperato del tutto dalla frattura del quinto metacarpo della mano destra, Aleix Espargaró è stato uno dei grandi protagonisti di questo venerdì a Silverstone, che ha visto il pilota Aprilia chiudere le FP2 con il 2° tempo, a soli 45 millesimi dalla Ducati di Jorge Martin. Un ritorno in sella più che positivo per il pilota spagnolo, che anche avuto modo di usare il nuovo pacchetto aerodinamico introdotto dalla Casa di Noale per aumentare la maneggevolezza della RS-GP.
“È stata una buona giornata. Soprattutto perché ero un po’ preoccupato dopo la caduta nella Sprint” ha commentato Aleix ragguagliando sulle sue condizioni fisiche: La pausa estiva non è andata come mi sarei aspettato, perché gli altri infortuni che ho avuto di solito si vedeva un grosso miglioramento dopo un paio di settimane. Invece con la mano è diverso. Ho sofferto diversi infortuni nelle ultime tre stagioni, ma nessuno simile a questo. Questa volta ho avuto abbastanza dolore e, sinceramente, non sono riuscito a recuperare come mi sarei aspettato. La scorsa settimana è andata un pochino meglio, anche se non mi sentivo ancora perfettamente ed è strano dopo un mese e mezzo. Ero un po’ preoccupato prima di Silverstone, ma non va così male. Riesco a guidare e mi sono divertito molto oggi”.
Positiva è stata anche la prima presa di contatto con il secondo pacchetto aerodinamico omologato dall’Aprilia.
“La moto è un pochino più agile e questo è importante, perché abbiamo avuto molti problemi nelle ultime gare derivanti dal fatto che molto difficile muovere la moto e capire dove fosse il limite. La differenza con questa carena non come tra il giorno e la notte, ma non è male - ha affermato Aleix - Di solito faccio un paio di comparazioni ravvicinate con l’aerodinamica per essere più sicuro, ma purtroppo non lo possiamo fare durante il weekend perché non c’è abbastanza tempo. Comunque, sembra andare leggermente meglio per il momento ed è per questo che ho deciso di tenerla”.
Nonostante il caldo anomalo del Regno Unito, Espargaró non ha avuto modo di verificare il comportamento della moto in condizioni che l’hanno messa in difficoltà passato.
“Vedremo quando arriveremo in Asia, ma il problema non è la temperatura. Anche se raggiungessimo i 35°C qui non sarebbe un disastro. Il problema è l’umidità, perché non respiriamo ne noi umani né il motore. E quando il motore non respira, tutto diventa caldissimo e poi noi ne paghiamo le conseguenze. Dovremo aspettare le gare asiatiche, ma non sono molto positivo perché la nuova carena sembra buona dal punto di vista della performance, ma non sembra un passo avanti sotto il profilo del calore” ha osservato il Capitano Aprilia, poco fiducioso di poter compiere grossi passi avanti in futuro: “Non possiamo omologare altre soluzioni e quelle usate l’anno scorso non hanno avuto effetto”.
Parlando invece delle condizioni del tracciato di Silverstone, Aleix ha aggiunto: “Non è male. Io amo questo posto e il layout del circuito e credo che il tracciato vada bene. Oggi pomeriggio faceva piuttosto caldo e il grip non era fantastico, ma non è male. L’anno scorso ho girato in 1’58”1 al venerdì ed ero davanti a tutti, mentre quest’anno ho fatto 1’57”9 e non sono primo, quindi il tracciato non è peggiorato”.
Aleix ha poi parlato del suo futuro come collaudatore Honda, casa nella quale sarà seguito da Antonio Jimenez, uno degli storici capomeccanici del paddock.
"Ho parlato molto con Joan Mir. Sono molto contento perché sono una persona molto coinvolta nei progetti e non credo che il mio ruolo sia solo quello di andare alla Honda per provare forcelloni. Ne ho parlato con i giapponesi e con Alberto Puig. Quindi, poter lavorare con Luca Marini e soprattutto con Joan, che ritengo un campione e un pilota che conosco molto bene, mi entusiasma molto poter dargli una mano".
Un impegno futuro che potrebbe rovinare i suoi ultimi mesi come 'Capitano' Aprilia?
"Non credo che Aprilia mi limiterà. Capisco che se da qui alla fine dell'anno ci sarà qualcosa di rivoluzionario, forse Martín lo proverà a Valencia e non io ma sono qui per aiutare e il mio sogno è che il prossimo anno Aprilia e Jorge possano vincere il Campionato del Mondo. Non lo nasconderò anche se passerò alla Honda. Farò tutto il possibile da qui alla fine dell'anno per lasciargli la migliore eredità possibile. Anzi, proverò qui qualcosa di nuovo che non mi piace, ma che potrebbe essere positivo per il futuro. Si tratta di un sistema di dispositivi completamente diverso e rivoluzionario".