Michele Pirro ha seguito passo dopo passo il progetto di sviluppo della nuova Panigale V4. Con il collaudatore Ducati, impegnato nel weekend alla Racing Night di Misano, abbiamo condiviso un’intervista che ripercorre quella che è stata la strada che ha portato alla nascita della nuova Rossa.
Un percorso iniziato due anni fa, che ha visto la V4 cambiare e segnare un punto di svolta nel mondo Ducati condito da novità che hanno portato a una vera e propria rivoluzione.
“La prima volta che ho provato la nuova Panigale V4 è stato due anni fa, al Mugello – ha esordito – ricordo bene quel giorno perché c’era tanta curiosità. Come tutti avete visto la nuova Ducati rappresenta un punto di svolta per la nostra azienda e personalmente sono felice di quanto abbiamo fatto e del prodotto portato in pista. In occasione della Race of Champions la moto ha mostrato di essere altamente performante senza riscontrare problemi”.
Qual è stata la tua missione?
“In questi anni ho rotto tanto le scatole a Ducati per indirizzare lo sviluppo verso una certa direzione. Il mio obiettivo era infatti quello di trasferire le sensazioni di una MotoGP su una stradale e penso che ce l’abbiamo fatta perché la Panigale V4 offre agli appassionati le stesse sensazioni di una Desmosedici”.
La nuova moto ha tante novità soprattutto il forcellone bibraccio.
“Certo, quella è la componente più visibile. Molto probabilmente il forcellone monobraccio rappresenta il DNA della Ducati ma questa novità è un ulteriore passo avanti in termini di sensazioni quando un appassionato è alla guida. Abbiamo inoltre migliorato la rigidezza del telaio così come l’elettronica introducendo la frenata combinata. Io penso che nessun’altra casa ha fatto quanto Ducati con la nuova Panigale V4”.
Quanto è grande il salto rispetto alla precedente V4?
“Penso sia una moto più facile e migliorata. La staccata è infatti diversa grazie alla frenata combinata così come la seduta e il carattere in sé della moto. Personalmente sono dell’idea che siamo arrivati al punto da parlare di una MotoGP da strada. È stato un percorso lungo, perché prima di me solo 5-6 persone avevano provato la moto, ma al termine di ogni test i riscontri che avevamo erano sempre più incoraggianti e tutto ciò ci ha portato a scrivere un nuovo progetto”.
Questa V4 è un punto di svolta. Ripercorrendo la storia di Ducati, a quale altra moto la paragoneresti?
“Direi alla GP15. Il valore del cambiamento penso sia lo stesso. Con la GP15 Ducati ha dato una svolta su tutta la linea al progetto MotoGP, scrivendo una nuova storia su un foglio bianco. Con questa Panigale V4 scriviamo una rivoluzione simile a quella di nove anni fa nel Motomondiale”.
Abbiamo visto lo shooting di Pecco a Imola con la nuova Ducati. Cosa ti ha detto?
“Pecco è rimasto da subito colpito e penso si sia visto anche al WDW. Lo stesso discorso vale per Marc Marquez così come per Andrea Iannone, entrambi molto felici. Da parte mia c’era ovviamente un po’ di tensione, perché si trattava di un progetto completamente nuovo e magari possono capitare degli intoppi. Invece è andato tutto per il meglio”.