Tu sei qui

MotoGP, Grazie ad un software sviluppato in Italia i circuiti saranno più sicuri

Il sistema è stato realizzato dall'Università di Padova sulla base delle informazioni provenienti da Dorna, FIM e dalle varie squadre. L'obiettivo è rendere i tracciati meno rischiosi per i piloti e dal 2027 verrà ampliato l'uso del GPS

MotoGP: Grazie ad un software sviluppato in Italia i circuiti saranno più sicuri

La MotoGP e l'Università di Padova si sono unite per ricercare nuovi strumenti utili per rafforzare la sicurezza dei circuiti. In particolare l’Ateneo veneto ha studiato un software  basato sui vecchi dati raccolti dalla Dorna, dalla FIM, dai team e dai corridori stessi, oltre che dai diversi fornitori. Dopo una lunga fase di sviluppo, si è finalmente giunti alla messa in opera e alla applicazione.

Punto di partenza un linea capace di simulare la traiettoria di una moto, prima dell’ottimizzazione volta ad implementare il rendimento della stessa.

"Cercavamo uno strumento per inserire un profilo delle varie piste in AutoCAD, in grado di restituire le dimensioni ideali, o di mostrare se quelle esistenti erano adeguate”, ha spiegato a Motorsport Carmelo Ezpeleta rivelando come le previsioni siano state possibili anche grazie alle informazioni relative agli incidenti degli ultimi dieci anni.

Il tipo di elaborazione si basa sulla statistica e come tale non sempre è affidabile, specialmente per quanto riguarda le conseguenze delle scivolate. Come evidenziato da Tomé Alfonso della  Federazione Internazionale c’è infatti il rischio che, in caso di caduta, il sistema non capisca perché “il pilota è proiettato in una direzione specifica”. Comunque i pro non mancano. “In questa maniera prendere delle decisioni sarà più semplice”, ha quindi rimarcato.

Per Corrado Cecchinelli, anch'egli della FIM, poter “importare i dati delle traiettorie e delle velocità reali, riduce il margine d’errore nelle simulazioni”. Ed è proprio grazie a questo strumento che, di recente, è stata introdotta la variante dopo la prima curva del Red Bull Ring per scongiurare incidenti come quelli di Johann Zarco e Franco Morbidelli nel 2020.

"Pur avendo avuto diverse limitazioni in termini di spazio abbiamo perfezionato il disegno fino ad ottenere un progetto ottimale", ha dichiarato il patron di Dorna. E a partire dal 2027 ci sarà pure il rafforzamento di un altro elemento già in uso sui prototipi, sempre nell'ottica di un miglioramento della sicurezza. "Il GPS ci fornirà dati reali su sbandamento, velocità, traiettoria e così via”, ha spiegato il dirigente iberico.

 

Articoli che potrebbero interessarti

 
Privacy Policy