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HAT Series 6° Pavia-Sanremo 2024

Ancora una volta tanta avventura, passaggi unici e una passione vera, sfrenata, per le due ruote artigliate, perché un viaggio in offroad è la massima espressione di libertà in moto

HAT Series 6° Pavia-Sanremo 2024
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di Fabrizio Gillone

Over 2000 riders come sempre con la sua perfetta organizzazione e team unico, non ha tradito le aspettative dei partecipanti, ha trasformato sogni in emozioni reali sparsi in quasi 500 km di sterrati e asfalto tra Lombardia-Piemonte e Liguria.

Ben oltre 200 piloti giunti da tutta Italia ed Estero, ma anche ospiti e piloti illustri: dall’incredibile Nicola Dutto ai dakariani Maurizio Gerini, Cesare Zacchetti, Francesco Catanese e Tiziano Internò Ospite d’eccezione Lin Jarvis, boss di Yamaha Racing.

Un lavoro molto impegnativo per gli organizzatori che hanno tracciato oltre 1000 km su 4 percorsi, stratagemma utile anche per non far passare oltre 200 moto sullo stesso percorso, ma anche per renderli diversi in base alle difficoltà e categorie, così che ognuno potesse in base alle capacità e moto, scegliersi il più adatto: Discovery il più semplice, Classic con pezzi più impegnati e la nuova formula Challenge con tratti più complessi e navigazione in cui le capacità dei piloti vengono esaltate però per soli 30 partecipanti, un percorso di oltre 450 km con controlli orari di passaggio, prova su enduro park e tratti da percorrere senza traccia GPS.

Il viaggio

Lasciato il centro storico universitario di Pavia, presto ci si addentra sugli argini del Po molto veloci, dove con il gas non bisogna esagerare, caldo e polvere non mancano di certo, ma presto ci si trova in Piemonte nel Monferrato dove vigneti e colline ci avvicinano ai promontori Liguri, l’aria si rinfresca e anche i percorsi diventano più ombreggiati ripidi e tortuosi, la guida si fa più impegnativa ma divertente il terreno si alterna a pietre a tratti ombreggiati con fango.

Ognuno ha andature e passi diversi, ma alle HAT il segreto è guida costante concentrata e mai al limite, l’adrenalina e il piacere di guida spingerebbe ad aprire di più il gas, ma il segreto e tenersi sempre quel 30% di energie e margini così da non arrivare troppo stanchi e al limite delle forze, anche per risparmiare moto e gomme! E cosa di non poco conto considerare gli imprevisti: l’amico da aiutare per una foratura, percorrere strade in più per cercare benzina perché il compagno di viaggio ha saltato il rifornimento, alzare una moto per piccole cadute. E’ poi sempre un viaggio avventura, molto ben organizzato, con passaggi autorizzati che normalmente non potrebbero essere percorribili, quindi vale la pena godersi totalmente questi luoghi, difficilmente ci potremo tornare.

Ogni tanto capita che la compagnia della spinta scenda in campo, è sempre bello avere occasione di aiutarsi a vicenda, presto si raggiunge Cairo Montenotte per la cena ma anche per una rinfrescata e raccontarsi a tavola le mille peripezie della giornata, quasi fosse stata una tappa della Dakar!

L’indomani mattina sveglia presto alle 6,00 vogliamo partire presto, subito un bel percorso impegnativo quasi dentro un Canyon con continui sali scendi, in cui si attraversano anche piccoli ruscelli, passaggi di pietre e fango sui colli liguri ombreggiati da una flora rigogliosa che costringe un po' tutti ad abbassarsi ma anche ad un’andatura tranquilla, zone fantastiche che collegano in off Altare con il Colle del Melogno, seppur siamo a luglio la temperatura è accettabile.

Il meglio poi arriva sul Colle di Garezzo con i suoi 1.771 mt. una sterrata molto pietrosa, che non concede certo distrazioni, non c’è luogo migliore per una meritata pausa e osservare gli arrivi dei vari partecipanti che man mano giungono alla vetta. La strada ridiscende all’ombra di piante che concedono ancora refrigero e presto l’azzurro del mare e il mondo reale torna, l’isolamento finisce tornano caldo traffico, questa microbolla di salute, felicità e sogni è alla fine: la 6° incredibile HAT Pavia Sanremo si è conclusa, due giorni di vita vera!!!

Volti stanchi ma felici, per ognuno è stata una piccola o grande avventura, non importa se scelto il percorso più easy, se si è fatto deviazioni per la stanchezza, l’importante essere arrivati.

E’ comunque un’incredibile esperienza di vita, quando si è tutti, affaticati, impolverati, vestiti da moto ci fa sembrare molto più vicini, simili, senza differenze sociali o etniche tutti uniti dalla sola passione, pronti ad aiutarsi. Questo è uno dei miracoli delle HAT SERIES! Un mondo che vorremmo: generosità e diponibilità verso tutti!

Alcuni consigli prima della partenza

Tanti i modelli di moto presenti, mono e bicilindriche e grazie alla categoria Vintage che comprende le sole immatricolate prima del 1994, anche pezzi che ricordano la nostra giovinezza, dagli instancabili mono Honda XR, Suzuki DR400, KTM 640 o 690 fino all’antica Guzzi degli anni 50 forse la più datata nella storia delle HAT, ma anche bicilindrici passati come Africa Twin 650 che parevano appena uscite dai concessionari o i primi Transalp e ancora diversi Kappa 950/990. Poi degli ultimi anni praticamente tutta la produzione sia con cerchio da 21 che 19.

Noi ormai da anni abituati al DCT delle Honda Africa Twin non molliamo questa incredibile ma anche endemica comodità del cambio automatico a doppia frizione, che al di la degli scettici che ancora non l’anno provato, la possibilità in off nel brutto in salita con pietre e fango non rischiare di spegnere la moto senza dovere pelare la frizione con  il rischio che la moto si spenga proprio nel momento cruciale mentre si passa l’ostacolo, che poi potrebbe anche mancare l’appoggio a terra con il piede in caso di spegnimento, è davvero qualcosa di unico! Solo utilizzandola a fondo ci si può rendere conto.

Poi la nostra con sospensioni elettroniche può essere davvero rapido cambiare le infinite regolazioni a seconda della tipologia di percorso, con passeggero o l’aggiunta di bagagli.

Molto importante in off il setting del traction control, sulla CRF1100 sono previsti 7 livelli noi lo tenevano sul 2 o 3 la moto non taglia in salita anche con pietre o fango e allo stesso tempo si riesce anche ad avere una derapata controllata, importante è disinserire l’anti impennata che ha 3 livelli, se tenuto per qualche secondo il cursore premuto lo si può azzerare totalmente, in off spinto in salita noi lo tenevamo azzerato come anche l’ABS sulla sola ruota posteriore!

Ovviamente per tutte le moto moderne, che hanno davvero molti sistemi per migliorare la sicurezza su strada, quando si è in off vanno considerati e giustamente regolati in base al terreno e propria guida!

E’ anche importante verificare capacità serbatoio per i mono che solitamente hanno meno capienza degli altri, l’organizzazione ben segnala le stazioni di servizio sulle tracce, ma quando si è incerti se metterla oppure no, prima di affrontare un passo in salita meglio una fermata in più che rimanere a secco, i vostri amici potrebbero odiarvi se rimanete a piedi dopo che pure ve l’avranno detto, quanto volte avrete sentito: “ Ma no ce la faccio ancora sono a metà” E poi alle ricerca disperata di un benzinaio in mezzo al nulla!

Utile anche sono gli attrezzi da portare con se, magari selezionati apposta per la serie di dati o brugole della propria moto, così da ridurre pesi ed ingombri, poi le solite fascette, vari nastri, molto importanti le cinghie sia per un eventuali micro traino in zone disperse ma anche la moto scivolata anche in soli pochi centimetri giù in un fosso, ma anche solo per bloccare un micro bagaglio di cui si sono danneggiati gli agganci sulla moto.

Anche acqua e mini-pronto soccorso sono sempre utili!

L’organizzazione porta i bagagli più ingombranti e pesanti dalla partenza all’arrivo di ogni tappa, poi con se è bene utilizzare borse morbide che anche con vibrazioni prolungate e sollecitazioni non si danneggiano, noi avevamo le SW-Motech, all’anteriore sul serbatoio per metterci le action cam, in quella posteriore con attrezzi, fascette, kit pronto soccorso e mini compressore, su questo particolare conviene soffermarsi un attimino. E’ importante la qualità ma anche come saperlo utilizzare per una riparazione di un tubeless e dove collegarlo per alimentarlo. Ai tempi me l’ho consigliò il gommista di fiducia Marene Gomme molto qualificato anche sulle moto, che ai tempi mi spiegò su come riparare un pneumatico, è importante non solo avere con se l’attrezzatura, ma anche e soprattutto saperla usare ed avere già provato prima in situazioni tranquille.

E poi non lesiniamo sulle gomme prima di una HAT gomme nuove gonfiate giuste non troppo bassi di pressione per avere più grip, non siamo in speciale, meglio non rischiare di bollare un cerchio o con chi con le camere di pizzicarle, lo scopo di questi viaggi avventura non è arrivare primi, ma giungere alla meta senza imprevisti godendosi compagnia ma anche luoghi che mai avremmo visto!

Come versioni stiamo su pneumatici 70 -80% off e 20% stradali, se tutto asciutto pietre e ghiaia potrebbe anche dare bene anche un pneumatico intermedio, ma se comincia a piovere o nei giorni precedenti il meteo non è stato favorevole, allora una gomma fa davvero la differenza nel fango ed erba bagnata, soprattutto su mezzi con pesi oltre i 200 kg!

Noi eravamo equipaggiati dei Continental TKC 80 che tutti ben conoscono, robusti durevoli e sia su pietre e fango ci hanno aiutato, poi è sempre il pilota e la guida che fa la differenza, il bicilindrico Honda con un filo di gas ti porta via dappertutto. Certo è che se ogni curva la si vuol fare full gas derapando e frenata allo stesso modo, qualunque gomma non durerà, ma qui si deve imparare a guidare puliti e poi non dimentichiamo dietro di noi può esserci un amico che non gradisce certo le pietre su fari o mascherina! E poi attraversando piccoli comuni raggiunti da soli strade sterrate è bene passare silenziosi senza alzare troppa polvere, ma dobbiamo dire il popolo dell’HAT ha imparato a frenare l’esuberanza e beneficiare di un saluto contraccambiando l’abitante locale, a volte basta davvero poco, un’alzata di mano a gas chiuso e già si è visti in modo diverso!

Oltre la moto c’è poi da curarsi bene l’abbigliamento, sicuramente serve assolutamente quello tecnico, stivali cross/enduro, protezioni complete schiena gomiti spalle ginocchia, possono essere utili anche 2 paia di guanti in caso di molta pioggia e 2 mascherine per la guida notturna. Anche un’antipioggia almeno la giacca utile anche in caso di guida notturna o in alta quota per proteggersi dal freddo. Alla Sanremo Sestriere nei passaggi alle 4-5 del mattino sopra i 2.000 mt può essere freddino con nuvole basse o con pioggia. Diciamo che una tuta completa 4 season come es. quella che avevamo noi la Bogotà Alpinestars-Honda multistrato, può assolvere ogni evenienza, le molte tasche diventano utili per sistemare ogni cosa, come anche la moltitudine di prese d’aria offrire un utile ricircolo rendendo la guida più piacevole.

Per la navigazione l’organizzazione a pochi giorni dalla partenza invia dei file GPX, quindi l’apparato che si utilizzerà dovrà essere in grado di aprirli e renderli visibili, ora tutti gli smartphone sono in grado di leggerli con le varie app, ma sicuramente avere il telefono sul manubrio per ore sotto al sole con vari rischi di urti cadute e surriscaldamento, può non essere la cosa più sicura! Sicuramente un tablet rugged come ad es. Hugerock X70 può essere una soluzione, naturalmente i vari Garmin dall’XT o il Montana 700 o 276CX sono sempre un riferimento, l’importante verificarne i cablaggi d’alimentazione non il giorno della parenza, ma avere ampiamente collaudato che anche dopo lunghi tragitti in off soggetti a vibrazioni o acqua così che sorgano problemi durante l’ HAT, trovarsi nella notte con il navigatore scarico perché finita anche la batteria interna non è il massimo. Anche gli attacchi e l’inclinazione devono essere considerati con guida in piedi.

Poi la navigazione una volta che le tracce sono caricate nulla di difficoltoso, basta seguire la linea sul display e i vari suggerimenti segnati precisamente dall’organizzazione, ristori, punti rifornimento, eventuali tagli su asfalto etc…l’importante è prendere dimestichezza prima di un HAT!

Per immortalare questa grande avventura con noi avevamo diversa attrezzatura fotografica e video, dalla mirrorless alle action cam, diversi attacchi e infine una gran memory card ssd in grado di liberare rapidamente spazio su smartphone che hanno sempre più video con i download effettuati con le app che permettono di connettere tutti gli apparati video “becappando” i contenuti per rapide condivisioni.

Andando per ordine noi avevamo la fotocamera Mirrorless Nikon Z30 con ob 16-50 Vr facilmente occultabile nella tasca della giacca, poi per immagazzinare tutti questi file e liberare lo spazio su Pc e smartphone, un’ottima soluzione sono le nuove SSD di Lexar. Con questa nuova tecnologia si possono direttamente collegare anche alla presa del telefono così da ridargli spazio interno e renderlo più veloce, noi avevamo la Lexar SL500 da 1 TB ultraresistente e compatta risulta l’ideale in condizioni estreme, con un infinito spazio per foto e video dalle dimensioni come un bancomat appena più spesso di pochi mm.

Come Action Cam utilizzavamo le DJI Osmo Action 4 con l’APP DJI Mimo, con cui si collega rapidamente al cellulare ed è possibile scaricare anche solo in parte il video che ci interessa e condividerlo rapidamente, poi essendo water-proof a 18 mt. anche in caso di pioggia o guadi non patisce nulla, lunga durata della batteria da mattina a sera e poi semplicissima nell’utilizzo, con il tasto rec lei si accende allo stesso tempo, per fine registrazione e spegnimento stessa cosa.

Come attacchi ne esistono un’infinità, ed anche posizionamenti, molti scelgono il casco, ma in quanto omologato senza oggetti esterni fissati, forse merita un posto diverso.

Ora un po' tutte le moto adventouring di serie o come accessori hanno diverse protezioni e punti favorevoli per il montaggio, anche alla nostra Honda non mancano, con gli agganci Smallrig molto economici ma anche efficaci ci siamo trovati sempre bene, poi dipende anche dalla qualità della action cam in grado di tagliare vibrazioni ma anche la correzione dell’orizzontale, su questo le DJI sono eccezionali.

Un discorso poi particolare è quello delle Action Cam INSTA 360 in questo caso avevamo la X3, la grande ed endemica caratteristica di questi prodotti e la capacità di una ripresa a 360° che è in grado di eliminare il bastone a cui è fissata, dando l’effetto che la ripresa venga realizzata in esterno da altri, ovviamente la funzione 360° può essere eliminata e utilizzata in modalità lente singola, quindi come una normale action cam.

Risulta poi importante con il 360° la post-produzione, in cui si va a selezionare le porzioni d’inquadrature che s’intende privilegiare, naturalmente con app dedicata sia per smartphone dal nome INSTA360 che PC INSTA Studio ovviamente free!

Per entrambi è importante la verifica attenta di un buon fissaggio, ma allo stesso tempo che non crei pericoli o impedimenti alla guida per voi e gli altri, aste troppo sporgenti, rischi di perdita per fissaggi poco stabili.

E’ poi utile anche la verifica di autorizzazione all’utilizzo in circuiti, autodromi o situazioni in cui potrebbero essere vietate, anche oltre confine.

Ed infine nei momenti di pausa può essere anche bello godersi il paesaggio, beneficiando della flora e fauna di cui si è circondati nelle zone più solitarie, un piccolo binocolo può sempre tornare utile come il Nikon Sportstar EX 10x25  water proof e tascabile, sempre pronto anche a controllare da lontano percorsi da esplorare, ma anche riconoscere da lontano l’amico che con ansia si sta attendo rimasto attardato.

Non rimane riprendere a sognare, ancora tanta avventura e viaggi aspettano tutti noi, per i prossimi appuntamenti HAT Series, rimanete connessi sul sito di Over2000Riders, da non perdere la Sanremo Sestriere (6-8 settembre), ricordate sempre, ben equipaggiati, prudenti, con l’obiettivo di giungere la meta senza rischi inutili.

Buon viaggio.

Prodotti e accessori utilizzati:

Moto: HONDA AFRICA TWIN CRF1100L ES DCT
Casco: CASCO SCHUBERTH E2 EXPLORER BLU
Giacca: HONDA BOGOTA PRO DRYSTAR JACKET ICE GRAY BLUE BRIGHT RED
Pantaloni: HONDA BOGOTA PRO DRYSTAR PANTS ICE GRAY BLUE BRIGHT RED
Guanti:  HONDA SMX Z DRYSTAR GLOVE BLACK BRIGHT RED
Stivali: Alpinestars Stivali Tech 7
Fotocamera Mirrorless: Nikon Z30 ob 16-50 VR
Binocolo: NIKON SPORTSTAR EX 10X25 Water Proof
Action Cam: DJI Action 4
Accessorio staffa montaggio action: Smallrig
Action Cam 360: INSTA 360 X3
Memory: Lexar SSD 1 TB
Navigatore: Garmin Zumo XT
Borsa posteriore: SW-MOTECH ION S
Borsa posteriore: SW-MOTECH Drybag 180
Borsa serbatoio: SW-MOTECH PRO Micro

 

 

 

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