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SBK, Ciabatti: "Per Bagnaia la 8 Ore di Suzuka significa ripercorrere le orme di Rossi"

VIDEO - "Il fatto che Valentino l’abbia corsa e vinta per i ragazzi dell’Academy è uno stimolo. Per noi quest'anno averla terminata in modo competitivo, al 4° posto, con il giro veloce in gara è già un grandissimo risultato. Nel motocross Ducati diventerà una eccellenza"

SBK, Ciabatti: "Per Bagnaia la 8 Ore di Suzuka significa ripercorrere le orme di Rossi"
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Paolo Ciabatti ha vissuto a Misano il suo primo WDW nel nuovo ruolo che lo vede a capo del progetto motocross per la Casa di Borgo Panigale. Ma per Ciabatti non c'è solo il cross, perché la sua 'missione' più recente si è infatti svolta a Suzuka, dove la squadra di Ukyo Kagayama ha schierato una Panigale V4 in configurazione SBK sfiodando il podio nella 8 Ore, la classica per eccellenze dell'Endurance. 

Questo è il tuo primo WDW nel tuo nuovo ruolo, come lo stai vivendo?
"Lo vivo bene questo nuovo progetto, che in realtà ho iniziato a seguire già nel 2023. Oggi è diventato il mio progetto principale dall’inizio del 2024. Seguo ancora i principali campionati nazionali SBK e la 8 Ore di Suzuka, che è stata una esperienza incredibile. Una gara che è difficile da raccontare a chi non l’ha vissuta. Siamo tornati a casa con un 4° posto che sicuramente è un risultato importante, ma eravamo terzi a mezz’ora dalla fine. Poi la Suzuki ha finito la gara meglio di noi".

Anche il progetto motocross sta andando molto bene. 
"Direi che parlando del cross, è la prima volta per una Casa come la Ducati presentarsi al WDW non solo con le moto da pista, ma anche con questo nuovo progetto. Ho passato la giornata a fare tantissime foto, a mostrare la moto agli appassionati e questo dimostra che c’è un grande interesse. Poi sicuramente avere con noi Cairoli e Lupino è sicuramente interessante, sono due piloti che tutti conoscono".

Sembra un mondo molto diverso rispetto a quello a cui eri abituato, come lo vivi?
"Si, il cross è un mondo diverso, dove sicuramente la passione è la cosa che più di ogni altra guida questi piloti. Ovviamente sono dei grandi professionisti, si preparano tanto fisicamente. E’ uno sport oggettivamente pericoloso, perché le cadute sono frequenti. Ma anche a livello amatoriale, si legge questa passione negli spettatori a tutti i livelli, dalle gare nazionali al mondiale che abbiamo visto ad Arco di Trento. Questo non può che riempire di ulteriore entusiasmo Ducati, perché si vede che chi segue il motocross generalmente lo pratica o l’ha praticato e davvero ama questo sport".

Ducati è il riferimento nella pista, pensi che possa diventarlo anche nel cross?
"E’ una sfida importante, crediamo di averla affrontata con un approccio giusto ma con soluzioni tecniche tipicamente Ducati per cui la nostra moto non assomiglia neanche dal punto di vista tecnico a nessuna delle altre, I risultati per ora ci stanno dando ragione, siamo in testa all’italiano dopo l’ultima gara dove abbiamo dominato con Cairoli e Lupino in condizioni veramente molto difficili. Siamo riusciti a fare doppietta in entrambe le gare e in questi giorni siamo in Olanda e Belgio per provare la moto su piste di sabbia che sono le condizioni poi più dure. Tutti mi dicono che se si riesce a sistemare la moto per andare forte su quel tipo di fondi, poi si va forte su tutti i fondi. Restiamo con i piedi per terra, ma sappiamo che nel 2025 faremo il campionato del mondo con due piloti che ancora non possiamo annunciare, con l’obiettivo di fare bene. Ci vorranno degli step per arrivare al vertice, ma pensiamo di aver impostato il programma per consentire a Ducati di eccellere anche in questa disciplina".

Torniamo alla 8 Ore di Suzuka. Una bella avventura per te e per Ducati.
"La 8 Ore di Suzuka è una gara a parte, la più importante per i Costruttori giapponesi, quella che fa il maggior numero di spettatori in assoluto in Giappone, molto più della MotoGP a Motegi per capirci. Poi è la gara in cui le Case giapponesi investono di più, soprattutto Honda. Noi abbiamo partecipato per la prima volta con una moto completamente SBK, Mizuno ha fatto il giro più veloce con la nostra moto, siamo stati sempre in lotta per il podio. Ci sono cose che dobbiamo risolvere, ad esempio i tempi nei più stop per riempire il serbatoio sono troppo lunghi. Abbiamo imparato tante cose, ma abbiamo anche dimostrato che la nostra moto è affidabile. E’ la prima volta che una Ducati in configurazione SBK ha fatto una gara sprint di 8 ore, perché Suzuka non è una vera Endurance, ma piuttosto questo: una sprint di 8 ore. Direi che più che l’Endurance, che resta un campionato molto interessante, a Ducati interessava fare esperienza alla 8 ore di Suzuka perché è una gara che tutti i nostri piloti vorrebbero fare".

Sembra che Pecco voglia correrla. 
"Pecco vorrebbe farla e penso che il fatto che Valentino l’abbia fatta e l’abbia vinta per i ragazzi dell’Academy, sia uno stimolo per provare a ripercorrere le orme del proprio maestro. C’è ancora un anno in cui la Panigale attuale sarà utilizzata nel racing, quindi spero che riusciremo a tornare a Suzuka nel 2025 per potercela giocare grazie all’esperienza maturata. Anche se non c’è una 8 ore di Suzuka che non è stata vinta da una Casa giapponese, ci piacerebbe anche in questo scrivere un pezzettino di storia".

Vincerla per Ducati sarebbe una bella soddisfiazione, ma sembra molto difficile. 
"Sarebbe difficile, ma le sfide difficili non ci hanno mai spaventato. Ora ci stiamo dedicando ad analizzare tutti dati raccolti in questa edizione per capire come lavorare per migliorarci, ci sono diversi aspetti su cui dobbiamo migliorare. Lo ripeto, direi che averla terminata in modo competitivo, avendo segnato il giro veloce in gara e senza problemi tecnici di rilievo, sia già un grandissimo risultato. Ora lavoreremo per il 2025".

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