Alvaro Bautista torna al WDW con ben due titoli mondiale SBK in più al proprio attivo. Ormai è uno degli idoli dei tifosi Ducati ed anche se in questa stagione sta soffrendo leggermente per tutta una serie di motivi, è stato letteralmente preso d'assalto dai tantissimi tifosi che volevano farsi fotografare con Alvaro oppure voleva un autografo. Il suo futuro in Rosso ancora non è stato definito, ma dopo il round di Most lo spagnolo ha almeno fatto sapere di voler continuare questa avventura in SBK piuttosto che ritirarsi.
Bautista non vuole fermarsi dopo una stagione come questa, in cui i risultati ottenuti non sono all'altezza delle aspettative che per primo si pone. Nei paddock di Misano abbiamo cambiato qualche battuta con lo spagnolo dopo le qualifiche della Race of Champions.
La differenza rispetto allo scorso WDW sono due titoli mondiali SBK, non è poco!
“No, diciamo che non è pochino!”
Bello vedere qui tutto l’amore del popolo ducatista per te.
“E’ un po’ un casino qui, c’è tantissima gente ed ovviamente tutti vogliono la foto, l’autografo. Chiaramente mi sento molto importante per la famiglia Ducati, perché abbiamo portato a casa due titoli mondiali e mi sento più amato che due anni fa. Sono molto contento perché specialmente quest’anno che forse i risultati non sono quelli che tutti avremmo voluto, la gente mi sostiene lo stesso. E’ incredibile, mi spingono con tanto tifo, mi danno forza e questa è la cosa davvero speciale. Quando vieni è facile, ma quando i risultati non sono quelli che vorresti, è lì che vedi davvero il sostengo. Mi sento orgoglioso di come mi amano qui”.
Hai sorpreso con la tua frase di Most: vuoi continuare. Qualcuno pensava che avresti smesso di correre.
“Onestamente, fermarmi era una opzione. Perché come ho detto, io mi sento orgoglioso della mia carriera e sono già felice così. Però non lo so…dentro di me sento che la fiamma arde ancora, non accenna a spegnersi. Ancora di più quest’anno che stiamo facendo fatica. Però me la sento, sento di poter tornare ad essere molto competitivo. Specialmente a Most abbiamo trovato una soluzione importante che mi ha aiutato a ritrovare fiducia con la moto. Penso che da adesso a fine anno possiamo lottare davanti. Me la sento di continuare perché mi sento bene fisicamente, mi sento bene mentalmente. Perché restare a casa? Ho ancora tanto per cui divertirmi”.
Nel 2002 Bayliss sembrava destinato a dominare il mondiale, poi Edwards lo fregò a fine stagione. Pensi di poter battere Toprak?
“Sinceramente la vedo dura. Il distacco è molto ampio, non credo che noi siamo oggi in lotta per il mondiale. Dobbiamo solo continuare a lavorare sulla moto, ritrovare certe sensazioni, e basta. Poi le gare sono particolari, può succedere di tutto. Mai dire mai. Noi faremo il nostro lavoro al meglio delle nostre possibilità, poi vedremo cosa succede”.
Bella la nuova Panigale V4, peccato che arriverà in SBK nel 2026…
“Si, lo hanno fatto per farmi stare due anni in più! E’ una moto davvero buona. Peccato che la moto stradale per le mie misure è sempre un po’ grande, in alcune curve faccio fatica con le braccia, le pedane sono basse quindi faccio fatica io ad andarci forte. Però penso che sia una moto migliore dell’attuale versione della V4. Hanno fatto un lavoro incredibile in Ducati, mi piacerebbe guidare la versione SBK, però dovrei aspettare il 2026 e non lo so. Dobbiamo intanto finire bene il 2024, poi trovare un accordo per il 2025 e poi magari vediamo. Però mi sono divertito già a Misano con la Panigale 2025”.