Si sono corse appena 7 Gran Premi (14 gare, contando le Sprint) e il campionato è appena a un terzo del suo cammino, nonostante questo gli equilibri si stanno già delineando. Dopo una pausa di 3 settimane, complice il rinvio del GP in Kazakistan, questo fine settimana si torna a dare sul serio, ad Assen, poi senza interruzione si andrà al Sachsenring, prima di fermarsi di nuovo per le vacanze estive.
In Olanda, sarà Jorge Martin ad arrivare da leader della classifica, anche se il suo vantaggio si è ridotto molto dopo il Mugello. Il suo tesoretto (dopo la caduta nella Sprint e il 3° posto la domenica in Italia, con Pecco che ha dominato il fine settimana) ammonta a 18 punti, meglio che niente ma non abbastanza per dormire sonni tranquilli. Lo spagnolo di Pramac è stato protagonista di un ottimo avvio di stagione, ‘sporcato solo’ dal già citato passo falso al Mugello e da quello nel GP di Jerez.
Da questo punto di vista, Bagnaia è stato ben più sprecone. Nella sua classifica, saltano subito all’occhio i 3 zeri consecutivi nelle gare corte di Jerez, Le Mans e Barcellona. Il campione del mondo, in compenso, si è rifatto la domenica. Su 7 GP, ne ha vinti 4 ed è salito sul podio 5 volte: il suo peggiore risultato è il 5° posto di Austin, mentre a Portimao era caduto nel contatto con Marquez. Martin risponde con i risultati nella Sprint - 3 vittorie e 5 podi -, ma nella gara lunga ha la metà delle vittorie dell’avversario (2) e 4 podi.
Pensare che per il titolo sarà una lotta a due come lo scorso anno è però ingenuo, oltre che prematuro. Dall’equazione non si può infatti togliere Marc Marquez. Lo spagnolo ha dovuto pagare l’apprendistato sulla Ducati, ma da Jerez in poi ha cambiato decisamente passo. Basta un dato per capirlo: negli ultimi 4 GP Martin ha totalizzato 91 punti, Bagnaia 103 e Marquez 100. Marc è quindi perfettamente in linea con il campione del mondo.
Inoltre, come Jorge, ha sprecato poco, andando a vuoto solo in due occasioni (Portimao e Austin). A differenza degli avversari, però, non ha ancora ottenuto vittorie e ’solo’ 3 podi la domenica. I 35 punti di ritardo da Martin non sono comunque ancora troppi.
Forse, invece, lo sono i 57 di Bastianini. Enea non ha avuto fino a qui il ritmo dei migliori e i suoi 3 podi non sono bastati a tenere la loro scia. Anche perché il riminese non riesce ancora a fare la differenza nella Sprint e i punti persi il sabato pesano sulla classifica.
Stupisce, invece, il ruolino di marcia di Acosta. Non tanto per i punti ottenuti (70 in meno di Martin), ma per la sua consistenza. Anche se a volte verrebbe facile dimenticarlo, Pedro è al debutto in MotoGP e logicamente ne sta pagando lo scotto. Nonostante questo, dei primi 5 piloti in classifica è quello che ha sbagliato meno: in 14 gare è andato a terra solo una volta, la domenica a Le Mans (ci sarebbe anche la scivolata di Barcellona nel conteggio, ma in qual caso Pedro era ripartito e arrivato 13° al traguardo). Segno che il pilota di GasGas ha il giusto approccio a una categoria per nulla semplice. A questo si aggiungono i due podi conquistati a Portimao e ad Austin, per il momento i punti più alti della sua stagione.