A Misano l'Aprilia All Stars del 2024 è stata un successo: oltre 20.000 appassionati hanno letteralmente invaso il paddock del tracciato intitolato a Marco Simoncelli per vivere una giornata tutta nel segno della Casa di Noale. Tra lo show in pista, le moto storiche esposte, la presenza di grandi campioni del presente e passato di Aprilia, c'era pane per i denti di chiunque ed è stato bellissimo essere presenti e godersi un'atmosfera così magica.
Ma cosa c'è alla base di questo grande successo? Di certo Aprilia è uno di quei marchi che hanno costruito la propria storia nel racing, dominando il motomondiale in 125 e 250 per tantissimi anni, conquistando titoli mondiali a raffica e facendo esplodere talenti come quelli di Max Biaggi e Valentino Rossi, giusto per citarne un paio. Solo che questi ricordi sono ormai lontani e per quanto forti, magari da soli non sarebbero riusciti nell'impresa di attirare tanti appassionati a Misano.
C'è invece un'altra cosa che da questo punto di vista ha fatto la differenza ed è l'impegno di Aprilia in MotoGP, la vetrina per eccellenza del motociclismo, l'ambito in cui le Case mettono in gioco tutto il proprio know how per competere al più alto livello del Motorsport. Un cammino difficile, impervio, che non sempre regala soddisfazioni. Ma che crea un collante fondamentale con il popolo di tifosi. La Casa di Noale ha faticato prima di raccogliere vere soddisfazioni in MotoGP, ma da quando è arrivato Massimo Rivola a dirigere l'orchestra, tutti i tasselli hanno iniziato a posizionarsi bene, sono arrivati i primi podi e le vittorie di Aleix Espargarò e quest'anno anche di Maverick Vinales.
Aprilia è sempre stata indicata come la Casa che investiva meno in MotoGP rispetto a tutte le rivali, ma onestamente abbiamo forti dubbi sulla veridicità di questa affermazione. Rivola ha pescato diversi tecnici ex Formula1 che hanno imposto una direzione tecnica innovativa nel progetto RS-GP, una moto che è diventata un riferimento per i rivali per tutte le soluzioni che mette in pista. La coppia di piloti attuale è di assoluto spessore, il futuro sembra roseo con Jorge Martìn, uno che di certo non correrà gratis e se anche Vinales dovesse davvero salutare la compagnia, ci sono altri nomi altrettanto promettenti sulla lista di Rivola.
Non è ancora arrivato il titolo iridato, questo lo sappiamo bene. Ma gli investimenti fatti stanno funzionando, c'è una seconda squadra dal passaporto americano che schiera le RS-GP, la moto è veloce ed ambita, tanto da essere anche oggetto del desiderio di un certo Fabio Quartararo, che poi ha scelto la strada della continuità con Yamaha. La fotografia attuale di Aprilia è insomma più che positiva e la conferma secondo me è proprio la folla che ha invaso Misano, manifestando tutto il proprio amore per il marchio. Oggi sappiamo bene che il mercato delle sportive è in crisi, ma guarda caso è proprio dagli stabilimenti di Noale che esce la RS660, la sportiva più venduta di Europa.
Magari non c'è correlazione diretta tra le vendite e i successi in pista, il motto win on sunday, sell on monday forse non è più valido. Eppure dopo aver vissuto questo magnifico Aprilia All Stars sono sempre più convinto che oggi per una Casa non essere presente in MotoGP sia solo un'occasione mancata di creare legami, di creare passione ed amore attorno al Marchio. Magari anche solo rinforzarlo dove c'è una storia lunghissima alle spalle del brand. Chiaro che quando si parla di Aprilia e del suo pedigree, non si possa fare a meno di pensare al racing. Quindi la festa assume contorni ancora più delineati mentre passeggi per il paddock e ti imbatti nelle moto di Valentino Rossi, nella 250 di Reggiani o nella RS Cube di McWilliams. Incontri Alex Gramigni, scambi due chiacchiere con Loris Capirossi. Una storia che continua, con pagine e pagine che continuano ad essere scritte gara dopo gara. E posso dire che continua ad essere bellissima.