Nonostante si sia trovato a vivere un altro complicato weekend in Catalunya, Jonathan Rea è riuscito a mettere a referto i primi punti della stagione, chiudendo Gara 2 in ottava posizione, dopo un 13° posto nella Superpole Race. Un risultato che non può certo soddisfare il Cannibale, ma che rappresenta il punto di partenza da cui ricominciare nell’appuntamento del prossimo aprile ad Assen.
“Stamattina ho fatto una brutta partenza, poi ho avuto problemi a scalare le marce e in scia ero abbastanza nervoso perché dovevo fare molta pressione per attivare il cambio. È stata una gara molto difficile e i problemi di questo weekend sono dipesi tutti dal fatto di aver concluso la qualifica in 13ª posizione” ha sottolineato Rea, facendo il punto sulle due gare di giornata.
“In Gara 2 sono partito meglio, non ho perso posizioni, poi lo sfortunato incidente di Rinaldi e Bassani in Curva 4 mi ha regalato un paio di posizioni - ha continuato - Mi sono trovato nel secondo gruppo con Petrucci, van der Marc e i due fratelli Lowes, ma non avendo l’esperienza della gara di ieri non sapevo quanto spingere in relazione al consumo delle gomme e credo di essere stato un pochino troppo conservativo perché a fine gara avevo miglior trazione degli altri e avrei potuto affrontare un altro paio di giri. È stato un weekend difficile, ma abbiamo conquistato qualche punto e adesso guardiamo a Assen”.
Il sei volte iridato non è felice della posizione in cui si trova al momento, ma non può non riconoscere i progressi compiuti rispetto al catastrofico avvio di stagione a Phillip Island.
“Abbiamo sicuramente fatto un passo avanti rispetto all’Australia, dove avevo molti problemi. Lì non ero felice della moto e del set-up, mentre qui abbiamo lavorato normalmente e l’assetto della moto non era male - ha affermato - La R1 è molto performante sulla spalla della gomma è davvero eccezionale in trazione, ma quando devi conservare le gomme hai bisogno di qualcosa in più e questo ha reso le mie gare ancor più difficili, perché era complicato riuscire a superare e guadagnare posizioni. Non ho aspettative per Assen, ma spero che riuscirò a ritrovare le sensazioni che avevo qui e a riuscire a stare un po’ vicino ai primi cinque e al podio. Oggi ho chiuso a un secondo abbondante dal quinto posto occupato da Petrucci, ma vogliamo di più. Nel complesso, è stata una performance deludente per i miei standard”.
Sorridente dopo il test a Jerez, il nordirlandese non si sarebbe mai aspettato di ottenere questo genere di risultati, ma è convinto di poter ambire a molto di più.
“Non mi aspettavo certamente un inizio così difficile. Adoravo davvero la moto e il carattere del motore, ma è difficile riuscire a essere veramente veloci - ha spiegato - Diciamo che lo sviluppo ha avuto un ritmo molto più lento di quanto aspettassi e del necessario per fare progressi. Dobbiamo avere fiducia nel fatto di poter fare meglio. Abbiamo un grosso margine di miglioramento e quando riusciremo a rendere la moto la mia moto, sono sicuro che avremo molto potenziale. È per questo che non sono delusissimo per dove siamo in questo momento, devo essere paziente perché non mi piace usare il termine sfortuna ma diciamo che sono successe diverse cose strane quest’anno”.
La strada da percorrere sembra ancora abbastanza lunga, ma Rea pare aver ben chiara la direzione lungo cui procedere.
“Non ho guardato gli altri questo weekend, ero concentrato su me stesso e sulla mia situazione - ha ammesso Johnny - Ho chiari i feedback e ciò di cui ho bisogno dalla moto, ma è difficile. Stanno lavorando tutti sodo su e giù per la pit lane, ma è difficile arrivare schioccando le dita. È ancora difficile quando sei un nuovo pilota, in una nuova squadra, con una nuova moto perché comunicare e andare avanti è più complesso, ma ci arriveremo. Ci sono delle persone molto intelligenti nel box Yamaha e sono sicuro che quando metteremo tutto insieme potremmo essere molto più forti dell’ottavo posto”.