"Ragazzi piove, quindi se qualcuno deve cadere meglio che lo faccia subito così gli altri vanno più tranquilli". Ed ecco che ci accoglie così Freddy Foray nel box di Portimao mentre facciamo il briefing che precede il primo turno in pista con la nuova Honda CBR 1000 RR-R SP. Se prima avevo la strizza vedendo l'asfalto bagnato, ora sono proprio paralizzato. D'altra parte, sono nel box di una delle piste più belle e difficili al mondo, devo entrare con una moto da oltre 217 cavalli, fa freddo e piove di brutto. Cosa potrà mai andare storto?
Sereno come un libero professionista che apre una cartella esattoriale, entro in pista mentre le immagini della mia vita mi scorrono davanti agli occhi. Alle mie spalle il gruppetto di ingegneri giapponesi che l'hanno progettata questa moto sono tutti sorridenti dopo avermi detto, in un inglese da Eaton, "Enjoy!". So di rischiare di strapparli quel sorriso dal viso, ma ormai ci sono, tanto vale provarci almeno a divertirmi. Mappa rigorosamente tranquilla, non è il caso di sfidare oltre il dovuto il destino. Ma mentre affronto le prime curve, una vocina si fa strada nei meandri del mio pur vuoto cranio e mi incita ad aprire quel maledetto gas, che con quel motore diventa una sorta di bomba ad orologeria.
Un paio di giri giusto per ricordare da che parte gira ogni curva di Portimao, visto che sulle prime rischi di sbagliare proprio direzione...ed arriva il rettilineo, quello con lo scollino dove i matti veri impennano ad oltre 250 km/h. La vocina, i giapponesi, John McGuinness nei box. Insomma, devo per forza spalancarlo questo gas e lo faccio temendo di causare l'estinzione della razza umana. Ma l'unica cosa che si scatena è il mio sorriso nel casco, quella botta di adrenalina per cui ogni motociclista vive. La paura passa, di certo il ritmo non è di quelli da infarto, ma cavolo mi sto divertendo e questo è solo l'antipasto del pranzo di Babette.
Ecco i primi momenti vissuti in questo test della nuova Honda CBR 1000 RR-R SP 2024, una grande evoluzione della specie. Se volete conoscere tutti i dettagli tecnici di questa moto, cliccate QUI. Se invece volete sapere come è andato il resto del test e soprattutto cosa ci ha raccontato questa CBR, continuate a leggere.
Prova Honda 1000 RR-R SP 2024 - diversamente SBK
Da quando è stata presentata al mondo, la nuova Fireblade ha fatto senza dubbio sognare. 217 cavalli, sospensioni Ohlins, tecnologia tutta made in HRC. Un pedigree da sogno insomma, sulla carta tutto quello che serve per creare una moto vincente. Solo che la CBR del 2020 aveva qualche piccolissimo neo che andava affrontato e in Honda si sono senza dubbio riboccati le maniche per farlo. Il primo cambiamento riguarda la rapportatura, adesso più 'umana'. Non si può certo definire oggi corta, ma almeno non rischi di vedere i 299 in 4a, il che va a tutto vantaggio della linearità quando sei in sella. La risposta al gas resta dolce se non sei un matto da legare, ed anche il comparti elettronico ha fatto uno step in avanti da questo punto di vista.
Il nuovo sistema Torque Split Control è una sorta di diavoleria elettronica che aumenta la precisione del gas nelle riaperture, a tutto vantaggio del feeling che senti in sella e che è assolutamente necessario quando devi confrontarti con più di 217 cavalli da gestire. Non che prima fosse vittima di un folle on off la Fireblade, ma di certo avere questo sistema a disposizione ha aiutato anche sul bagnato per preservarci da voli poco pindarici nelle vie di fuga. Resta un mostro di potenza, solo che adesso almeno sorride invece di ringhiare.
In sella la posizione è stata modificata e te ne accorgi soprattutto dopo diversi turni in pista. Le ginocchia sono meno piegate, quando scendi dopo l'ultimo turno non senti indolenzimenti che ricordavi benissimo. Girare a Portimao sul bagnato significa affrontare elevati livelli di stress, che inevitabilmente ti fanno guidare più contratto. Puoi essere allenato quanto vuoi, ma alla fine paghi il prezzo di questa tensione con un affaticamento fisico mica da ridere. Eppure anche in queste condizioni la nuova Fireblade non mi ha distrutto fisicamente, quindi il lavoro fatto sulla trangolazione funziona alla grande.
Dalla sella vedi bene la forcella Ohlins Smart Electronic Control (S-EC03). Si tratta di una chicca, l'ultima generazione di queste sospensioni che anno dopo anno continuano a fare passi da gigante in avanti. Le possibilità di personalizzare l'assetto sono ovviamente infinite, eppure c'è una sorta di guida che consente anche ai più propensi alla sperimentazione di non perdersi. Il sistema ragiona per obiettivi, quindi quando rientri al box basta cercare quello che ti serve e al resto pensano loro. Vuoi più sostegno in staccata? Senti il posteriore sedersi troppo per quella fetta di tirannosauro che hai mangiato la sera prima e ti è rimasta leggermente sullo stomaco? Detto fatto, con una semplicità davvero impressionante.
Prova Honda 1000 RR-R SP 2024 - forme da MotoGP
Le forme della Fireblade sono rimaste simili alla versione precedente, ma la nuova configurazione aerodinamica è stata studiata per ottenere effetti precisi. Osservandola ricorda da vicino quella utilizzata in MotoGP da HRC nel 2023, l'idea alla base è di non perdere carico aerodinamico ma al contempo migliorare la capacità della moto di cambiare direzione. Facile sulla carta, ma ben diverso da realizzare. Il tocco in più è poi dato da un design che con le nuove winglets sembra molto più armonioso. Per dirla in breve, adesso la CBR è ancora più bella e la sensazione è che l'aerodinamica funzioni benissimo, altrimenti sulla staccata in discesa in fondo al rettilineo di Portimao avrei assistito a diversi lunghi, complice una pioggia che di certo non facilita la vita.
Tra le persone presenti al lancio stampa della nuova Fireblade c'è anche un certo John McGuinness, uno che con questa moto deve affrontare l'ennesimo TT quest'anno. John ha vinto tantissime volte al Mountain proprio in sella alle diverse generazioni di CBR, ma questa sembra piacergli particolarmente. "Prima di arrivare qui avevo qualche dubbio, pensavo che magari sarebbe stata un pochino migliore, ma rischiava anche di peggiorare. Adesso non vedo l'ora di andare al TT, perché è davvero un passo in avanti. Con la mano sul cuore, dico che difficilmente potrò vincere, ma so che il mio nuovo compagno, Dean Harrison....ecco, lui si che ppotrà farlo!".
John lo abbiamo ammirato in pista ed è ovviamente uno spettacolo impressionante. Sembra far volare la CBR con il minimo sforzo. Quasi fermo sulla sella, nessuno sforzo inutile, eppure dannatamente veloce. Troppa classe per un singolo essere umano, ma le cose stanno così e non possiamo che ammirarlo. In effetti la particolartià di questa Fireblade è quella di rendere facile cose apparentemente difficilissime, proprio come affrontare Portimao con il bagnato. E' una bella sensazione, è troppo facile fare amicizia con questo mostro da 217 cavalli e questo secondo me è un grande complimento per gli ingegneri Honda che ci hanno lavorato.
Prova Honda 1000 RR-R SP 2024 - Conclusioni
Ma questa Fireblade è la sorella meno cattiva della progenitrice? Da un certo punto di vista si, ma questo non deve trarre in inganno. Resta velocissima, solo che adesso sembra più accessibile. Strano definire 'facile' una SBK replica, eppure lei fa venire in mente questo aggettivo ogni volta che ci sali. Devi darle del lei solo per poco tempo, perché ti prende per mano e dopo poco ti risulta assolutamente naturale darle del tu.
L'elettronica tocca vette impressionanti, che si traducono in un comportamento facile da interpretare. Riesce nel magico compito di far sembrare semplici cose che non pensavi di poter fare e lo fa con una classe inarrivabile. Come una orchestra in cui tutti i pezzi suonano all'unisono, diretti magistralmente. Non è un singolo strumento, non si tratta solo di un motore potentissimo o di una ciclistica particolarmente riuscita. E' l'insieme che funziona, è l'armonia tra tutti gli elementi a disegnare i contorni di questa Fireblade 2024. A Portimao abbiamo provato la versione SP, ma siamo certi che anche la standard sia una moto magnifica.
Le Fireblade sono di fatto tre oggi e si dividono tra una standard che costa 23.490 euro, una SP che invece ne costa 27.490 per poi arrivare alla regina, ovvero la Sp Carbon Edition. Qui siamo a quota 31.490 euro, ma anche al cospetto di una orgia di carbonio e dettagli ricercatissimi che fanno sognare. Ne hanno costruite solo 300 per l'Europa e guarda un po' non ce l'hanno fatta provare a Portimao sul bagnato. Sono decisamente saggi in Honda!