La si potrebbe definire a tutti gli effetti una stagione da incorniciare, anche perché è la più vincente di sempre. Con tutte queste vittorie un direttore sportivo come lui non potrebbe chiedere di più, considerando da dove è partito.
In questa lunga intervista, Paolo Ciabatti ci ha voluto raccontare la stagione appena trascorsa, che ha visto Ducati recitare la parte di assoluta protagonista. Adesso che siamo a dicembre, il manager piemontese si coccola i successi e al tempo stesso volge lo sguardo all’anno che verrà.
“Penso che tutti noi siamo felici per i risultati ottenuti sul campo – ci ha detto – questa è la stagione più vincente di sempre e tutta Ducati deve essere orgogliosa per quanto raccolto. Abbiamo vinto in MotoGP, Superbike, SuperSport Mondiale, SSPMotoAmerica, Daytona, CIV, BSB mentre in altre competizioni siamo arrivati vicino al successo come nell’Australian Superbike. I numeri sono ovviamente incoraggianti e dovremo impegnarci per riconfermarci nel 2024”.
E pensare che quando sei arrivato in Ducati la situazione era ben differente.
“Ricordo molto bene. Era il 2013, la situazione era davvero complessa e non si riusciva a vedere la luce in fondo al tunnel. In accordo con Claudio Domenicali decidemmo di puntare sulla figura di Dall’Igna. Io parlai con Gigi nel corso di quell’anno in un paio di occasioni, ma tengo a precisare che Domenicali condusse in prima persona la trattativa per portarlo a Borgo Panigale. Alla fine con Dall’Igna è iniziato un nuovo corso, siamo riusciti a vedere la luce, arrivando ai successi che tutti noi sognavamo”.
Ricordi ancora i tuoi colloqui con Dall’Igna?
“Assolutamente sì. Gigi è un grandissimo ingegnere e tutti noi conosciamo bene le sue qualità, visto quanto ha saputo dimostrare nel mondo delle corse. Nel 2013, quando ancora era in Aprilia, gli dissi: cosa aspetti a venire da noi? Alla fine decise di sposare il nostro progetto”.
Circa tre settimane fa avete vinto il titolo con Bagnaia.
“Pecco ha fatto una stagione straordinaria. Senza l’infortunio di Barcellona probabilmente avrebbe vinto il titolo con una o due gare d’anticipo. Dopo quel brutto incidente ha dimostrato una forza incredibile e il titolo rappresenta a mio avviso il coronamento di un 2023 da applausi. Lui ha mostrato una grande crescita in queste due stagioni e insieme a lui anche tutto il nostro Reparto Corse che mai si è fermato lavorando alacremente”.
Siete pronti per il rinnovo con Pecco?
“Adesso ci godiamo la festa a Bologna, poi le vacanze, in seguito parleremo dei contratti ad inizio anno. Quello che posso dire è che sia Bagnaia che la Ducati vogliono continuare assieme questo percorso”.
Il prossimo anno vedremo anche Marc Marquez su una Ducati. Qualcuno sostiene che ai piani alti l’arrivo di Marc non abbia reso tutti felici. È vero?
“Tutti noi conosciamo il talento di Marc Marquez e penso ci sia ben poco da dire a riguardo. A mio avviso, visti i risultati ottenuti in quest’ultima stagione da Ducati, con tre moto davanti a tutti, non serviva aggiungere un ulteriore carico da 90, perché a mio giudizio non c’era questa necessità. Al tempo stesso, da uomo Ducati, penso che per l’azienda sia motivo di grande orgoglio vedere su una Desmosedici un campione come Marc. Per tutti noi è un riconoscimento ulteriore del lavoro che stiamo facendo, così come il fatto che Ducati sia al momento la moto migliore in MotoGP”.
Pensi che con lui cambieranno gli equilibri il prossimo anno?
“Marc ovviamente è un vincente e lo dicono i suoi titoli iridati, di conseguenza se ha scelto Ducati è perché vuole tornare a vincere. Per tutti noi sarà una novità e al tempo stesso una situazione da gestire”.
Il prossimo anno scadranno tutti i contratti dei piloti attualmente una Ducati. Marc Marquez sarà uno trai pretendenti al team factory?
“Visto che non abbiamo ancora definito i piloti per il 2025, direi senza problemi che Marc sarà uno tra i candidati per il team ufficiale. Ovviamente c’è un aspetto importante da sottolineare, ovvero che dal punto di vista economico non siamo più in quel periodo pre-covid, dove un pilota come lui può percepire ingaggi super milionari”.
In questo calderone il rischio è che Ducati possa perdere uno dei suoi gioielli.
“Certo! Questo rischio c’è e lo abbiamo ben presente. Penso ad esempio al nome di Martin. Un talento come lui, qualora non dovesse andare nel team ufficiale, potrebbe sicuramente suscitare l’interesse da parte di altre Case. Ma non è il solo”.
Hai citato Martin, ovvero il rivale di Bagnaia. Ti ha stupito la sua stagione?
“Quando abbiamo scelto Jorge è perché eravamo convinti del suo valore e pensavamo potesse diventare un campione del mondo. Quest’anno non ci è riuscito, ma ci è andato molto vicino. Mi dispiace a volte sentire certi discorsi da parte della gente su Ducati che non vuole che Martin vinca. Se Ducati non avesse desiderio che Martin possa giocarsi il Mondiale, non gli darebbe le stesse opzioni di cui dispone Bagnaia”.
Nel 2025 vedremo nuovamente otto Ducati in pista?
“Sinceramente non lo so. Con Gresini abbiamo un accordo anche per il 2025 mentre con VR46 il contratto scadrà il prossimo anno. Dovremo vedere e valutare attentamente la situazione, considerando che la concorrenza cercherà di fare il proprio gioco”.