Ancora dolorante per la recente frattura rimediata in Qatar al perone della gamba sinistra, Aleix Espargaro ha chiuso il GP di Valencia in ottava piazza non senza qualche difficoltà.
"Nelle curve a destra recuperavo terreno, ma in quelle a sinistra era un incubo - ha confidato - Anche per questo ho preferito non forzare tanto, così da riuscire a tagliare il traguardo. Se ci fossero state anche sole due tornate in più sarei finito dritto. Sul finale infatti, perdevo due secondi al giro. Comunque sono contento perché malgrado la problematica sono stato in grado di portarmi a 5/6 secondi dalla vetta, di essere veloce e pure le gomme hanno risposto bene. Semplicemente quando mancavano tre giri non sono più riuscito a guidare".
In una gara che ha visto diverse cadute, il pilota di Granollers ha fornito la propria chiave di lettura, imputandole alle temperature progressivamente in calo e ad un orario di partenza troppo posticipato. "Per me è stato un grande errore programmare la gara per le 15 - ha sostenuto convinto - Prima delle interviste ho parlato con Miller e mi ha confermato che quando era in testa ha accusato un raffreddamento dello pneumatico anteriore, già di per sé sensibile. La scivolata è stata un suo errore, però nella stessa situazione sarei finito a terra pure io. In tutto ciò Bagnaia ha dimostrato di essere scaltro non prendendo subito il comando. Jack invece ci ha provato perché ha coraggio e ha sbagliato".
Passando poi a commentare il duello decisivo per la coppa tra Pecco e Martin, il sesto della generale piloti ha affermato: "E' stato un bel finale di stagione. Oggi le tribune erano piene e lo spettacolo è stato grandioso. Voglio bene a Jorge, ma Francesco si è meritato il titolo perché è un vero campione. E' intelligente, molto veloce e sa mantenere la calma - la sua analisi - Venerdì non è andato un granché, ma poi ha saputo riprendersi e vincere il gran premio lungo. Non era facile da concretizzare. Non credo sia stato semplice neppure gestire la situazione Ducati, con tante moto schierate e tutte molto simili tra loro. Per questo lo ammiro. Complimenti a lui".
Infine un pensiero al fratello Pol che al Ricardo Tormo si è congedato, chissà se definitivamente, dalla MotoGP. "Già durante la griglia è stato emozionante andare a salutarlo e poi ancora l'ultimo giro - ha confessato - Abbiamo cominciato con le moto quando avevamo cinque anni e da lì abbiamo condiviso diversi campionati. E' il mio idolo. Da piccolo mi batteva sempre, di conseguenza era il mio riferimento. Inoltre si è laureato campione con me in pista, quindi oggi è stata una giornata speciale. Alla fine sono andato al suo box e gli ho rubato il casco", ha chiosato svelando la "bravata" testimoniata da una foto pubblicata su Instagram.