In Qatar è tornata la GPOne Cart e sul sedile del passeggero è salito Gigi Dall’Igna. Abbiamo accompagnato il direttore generale di Ducati Corse dall’hotel al circuito di Losail, dove Bagnai e Martin si sfideranno questo fine settimana per il titolo. L’ingegnere veneto ha chiacchierato insieme a noi di tanti argomenti: della lotta per il Mondiale, ma anche dell’arrivo di Marc Marquez in rosso, delle concessioni per Honda e Yamaha, delle limitazioni che Aprilia e KTM vorrebbero imporre a Ducati.
Qui sopra potete vedere il video del viaggio in macchina, di seguito leggere l’intervista.
Sei l’unico in Ducati a non avere pressione, chiunque vincerà lo farai anche tu…
“È assolutamente vero, è stata una stagione fantastica con numeri incredibili, dobbiamo andare tutti, piloti compresi, fieri di quello che abbiamo fatto e che stiamo ancora facendo”.
In una lotta in casa, non ti innervosisce condividere tutte le informazioni?
“Credo che sia una dei motivi per cui siamo così forti, condividere le informazioni è importante sia dal punto di vista tecnico per lo sviluppo e la messa a punto della moto, ma anche per i nostri piloti che riescono a imparare dagli altri, a migliorarsi e ad alzare l’asticella. Non deve essere visto come un problema, ma come un’opportunità”.
Martin aveva detto che preferirebbe non condividere i suoi, ma dopo i problemi di ieri sembra avere cambiato idea…
“Nella media tutti sono contenti, poi è chiaro che arriva il momento particolare in cui uno vorrebbe staccare il cavo di rete ed essere isolato da tutti gli altri”.
Questa condivisione come funziona dal punto di vista tecnico?
“La maggior parte delle cose si fanno ancora in pista, quindi i server dove facciamo le comparazioni sono qui. Poi a casa ci sono 5 o 6 ingegneri che lavorano su determinati ambiti e fanno simulazioni in modo da darci informazioni su come migliorare la moto nel turno successivo o magari per la scelta delle gomme”.
Si parla tanto di intelligenza artificiale, c’è anche in MotoGP?
“Si usa in tantissimi campi, dall’aerodinamica, alla messa punto del motore. È un ingegnere aggiunto, un’intelligenza aggiunta che non fa sparire quella umana, ma la aiuta”.
Si parla di te come di un genio, di un innovatore, ma quanto conta il gruppo?
“Come dico sempre, alle aziende non servono i geni, è molto più importante essere bene organizzati e riuscire a gestire le persone che sono coinvolte nello sviluppo della moto. Dieci cervelli tirano fuori più idee di uno solo, quindi è importante stimolare il gruppo per trovare nuove soluzioni, o più semplicemente per utilizzare un’idea in modo differente”.
Hai ammesso che Honda ti aveva cercato e tu hai detto di no, cosa ha pesato nella tua decisione?
“In Ducati stiamo vivendo un momento particolare in Ducati e abbiamo fatto tanta fatica per arrivare a questo punto, sarebbe veramente stupido lasciare adesso”.
Pernat sostiene che la questione non sia ancora chiusa…
(ride) “Io sto bene in Ducati, stiamo facendo veramente bene e ho un gruppo di lavoro fantastico, fatto di tantissimi tecnici preparati e soprattutto di brave persone che stanno facendo un lavoro incredibile”.
Intanto stai salvando i piloti Honda, lo hai fatto con Alex Marquez e fra poco arriverà anche Marc.
“Per il momento siamo impegnati a finire questa stagione, poi dal martedì di test dopo il GP di Valencia ci penseremo e troveremo delle soluzioni anche per quello”.
Quanto sei curioso del primo test di Marquez sulla Ducati?
“Sono sicuramente curioso, ma anche di portare in pista tante novità sulla nuova moto e di valutarle”.
A sentire i piloti, la Desmosedici è una moto quasi perfetta, come si fa a migliorarla?
“La perfezione non esiste, noi siamo sempre alla ricerca di soluzione che alzino l’asticella e spesso di riusciamo. Lo stesso vale per i piloti, a volte i loro tempi sembrano incredibili, ma nel fine settimana riesco a fare un altro passo in avanti, è quello che dobbiamo fare anche noi tecnici. Non dobbiamo però commettere di nuovo l’errore dell’inizio dello scorso anno, quando avevamo portato troppe novità. Dobbiamo essere consapevoli che i giorni di test sono limitati e quindi deve esserlo anche la possibilità di introdurre soluzioni troppo innovative. In un certo senso dobbiamo autolimitarci ma, se rimarremo fermi, sicuramente non vinceremo il Mondiale lo scorso anno”.
Parli di autolimitarvi, ma sembra che anche i rivali vogliano mettere dei paletti. Si parla di concessioni a Honda e Yamaha, ma anche di limitazioni a Ducati.
“Sono assolutamente d’accordo nell’aiutare chi ha delle difficoltà, perché credo che facendo così migliori complessivamente lo spettacolo e su cui viviamo. Non sono però assolutamente d’accordo nel penalizzare chi non ha fatto nulla di sbagliato, ma ha interpretato meglio il regolamento riuscendo a portare in pista un’organizzazione e una moto complessivamente migliori degli altri. Questo lo ritengo veramente scorretto, io non sarei mai riuscito a chiedere una cosa del genere come hanno fatto e stanno ancora facendo Aprilia e KTM”.
Anche Ducati ha avuto le concessioni in passato.
“Sì, ma erano già scritte nel regolamento, non ho mai chiesto cambiamenti. L’ho semplicemente sfruttato così com’era, poi l’hanno cambiato”.
La MotoGP è cambiata molto con l’introduzione della Sprint, modificheresti questo format?
“Credo che per il pubblico sia bello e spettacolare, per tecnici, meccanici e piloti è molto complicato da gestire, nel fine settimana è diventato difficile respirare e il sabato è la giornata peggiore con tantissime cose da fare, lo stess è enorme. Forse bisognerebbe provare a fare meno Sprint race, il prossimo anno con 22 GP il livello di stress per tutti forse sarà troppo elevato”.
Suzuki ha lasciato la MotoGP, Dorna non ha concesso i due posti a KTM in attesa di un nuovo costruttore. È stata una decisione giusta e secondo te la prossima eventuale Casa ad entrare sarà europea o cinese?
“Il mondo sta cambiando, ci sono costruttori cinesi che stanno crescendo e potrebbero avere la voglia di una categoria così bella e che dà tantissima visibilità. Per la prima domanda: ci sono regola che devono essere rispettate e gli altri team satellite non sarebbero stati contenti se Dorna avesse deciso di dare a un altro costruttore una squadra in più sulla base del nulla. KTM avrebbe dovuto andare a negoziare con una struttura esistente, come abbiamo fatto noi”.
Qual è un pilota del passato che vorresti avere sulla tua Desmosedici?
“Sicuramente Agostini! Giacomo è una delle persone più intelligenti che conosco e mi piacerebbe vederlo su un Ducati”.
Chi vince il Mondiale?
“Il migliore! (ride)”.