Il circuito di Losail, in Qatar, sarà teatro di uno degli atti finali, se non del finale vero e proprio, della sfida per il titolo piloti 2023. Da un lato un Pecco sempre competitivo, con qualche passo falso, ma che ha saputo mantenere la calma ed anche ritrovare il compagno di squadra, un importante potenziale alleato e non l'unico.
Dall'altro Jorge Martin, che di alleati ne vede pochi, ma che ha saputo imparare dall'esperienza del 2022 a contenere la propria irruenza e giocare, talvolta anche perdendo, anche di testa. Quattordici i punti che separano i due compagni di marca, in una stagione che ha visto lo spagnolo trionfare in quattro gare ed ottenere otto podi, meno di quelli del suo avversario.
Eppure il madrileno tiene l'avversario a tiro, proprio grazie a quelle sprint che hanno consegnato a Martinetor , specialmente nella seconda metà di stagione, un dominio quasi incontrastato sulle brevi distanze. Sette le vittorie di Jorge in questa nuova modalità che promette di fare da ago della bilancia negli ultimi due appuntamenti della stagione. Col jolly della pressione delle gomme speso da Bagnaia in Malesia, i due piloti lotteranno ora ad armi pari.
Oggi tu e Pecco siete impegnati nel testa a testa per il titolo, ma pochi anni fa, sette per la precisione, condividevate box e sogni nel team Mahindra.
"E' stato bello rivedere quelle immagini - racconta Jorge - le ho guardare con un sorriso, mi è anche servito per tenere per un po' la testa lontano dalla pressione del campionato. Ricordo tanti momenti assieme ed anche tanto rispetto tra di noi. E' un onore averlo qui accanto a me ora per giocarci il titolo assieme".
Ieri eri sulle dune in compagnia di Nasser Al-Attiyah, cinque volte vincitore del rally della Dakar. L'esperienza ti è servita per ritrovare la calma prima del rush finale in queste ultime due gare?
"E' stata una giornata fantastica, mi ha aiutato a disconnettere il cervello dopo la Malesia. Alla domenica penso di aver corso "bloccato", sentivo di rischiare di cadere ad ogni curva e questo non ha aiutato a esprimermi al potenziale".
Lo spagnolo però guarda più che altro al presente. In Qatar, penultimo appuntamento di questa lunga stagione, non potrà permettersi altri errori.
"L'obiettivo sarà quello di recuperare punti in questo fine settimana, non ho fatto calcoli matematici. Sono secondo in classifica, quindi dovrò spingere per chiudere il distacco da Pecco, e se ci sarà la necessità di prendersi dei rischi dovrò farlo".
Dopo la vittoria di Bastianini la settimana scorsa, in cui ha ammesso di aver protetto un minimo il proprio compagno di squadra, anche Marini e Bezzecchi con ogni probabilità supporteranno l'amico e rivale Bagnaia. Il tuo rivale nella corsa al titolo sembra avere più alleati di quanti ne abbia tu al momento.
"Non mi importa degli altri, penso solo a me stesso" - sentenzia lo spagnolo - so che se sarò in grado di dare il 200% sono in grado di batterli tutti, ciò che fanno o faranno gli altri è fuori dal mio controllo quindi è inutile pensarci troppo".
Un'altra delle incognite dell'appuntamento qatarino sarà l'asfalto, rifatto da poco.
"Non ho ancora avuto modo di controllarne le condizioni di persona, ma è chiaro che interpretarne gli effetti sull'usura delle gomme sarà una delle chiavi di lettura di questa gara. Qui a Losail disponiamo già di molti dati ma le condizioni diverse potrebbero costringerci a partire nuovamente da zero. Bisognerà essere intelligenti e sapersi adattare in fretta".
A tal proposito, l'avere otto ducati in pista potrebbe costituire un vantaggio come anche uno svantaggio, considerando che la sfida tra voi due si svolgerà sulla stessa Ducati.
"E' un qualcosa che sappiamo essere così e dobbiamo farci i conti. Nel mio caso è uno svantaggio, non cambio il setup da molte gare quindi ormai Pecco dovrebbe conoscerlo bene! - scherza lo spagnolo - è chiaro che non è una situazione ottimale ma anche io avrò accesso ai suoi dati". Al che la risposta di Pecco però non si fa attendere: "abbiamo stili di guida diversi per nostra fortuna".
Si profila quindi una sfida sul circuito di Losail in cui risuonano ancora gli echi di duelli passati, come quelli tra Dovizioso e Marquez.
"Sarà una lotta davvero serrata tra i piloti veloci. Sarà però anche un'occasione per guadagnare punti quanto perderne per degli errori".
Rispetto agli altri appuntamenti del campionato, questo ha il sapore del possibile matchpoint. La pressione comincia a farsi sentire?
"E' un weekend importante perché commettere un errore qui significherebbe perdere il campionato, quindi si, la pressione comincia a farsi sentire, è chiaro. Dovremo essere veloci ma senza commettere errori, non sarà facile".
Anche un altro tipo di pressione sarà parte della disfida: quella delle gomme, con entrambi i piloti ammoniti nelle scorse gare e delle sanzioni che potrebbero ribaltare i risultati.
"Sarà una scommessa per entrambi, siamo entrambi nella stessa condizione. Nella scorsa gara la Ducati ha giocato sul sicuro sfruttando questa nuova regola, e questo mi da molta fiducia di poter fare bene in questa gara. Con la pressione delle gomme però non è mai facile fare previsioni, spero che le sorti di un campionato non vengano prese con una decisione d'ufficio".
Lo spagnolo però non è del tutto convinto che in Qatar si deciderà tutto. Il pensiero va quindi a Valencia, un circuito che in passato ha favorito lo spagnolo ed in cui accorreranno i suoi fan.
"Sin dai tempi della Moto3 sono sempre stato competitivo su quel tracciato, lì ho conquistato la mia prima vittoria in MotoGP, ed avere lì i miei fans sarà sicuramente un bello spettacolo. Sono fiducioso di poter fare bene in Spagna e recuperare punti se la sfida per il titolo si protrarrà".
Anche sui social impazza la disfida, molte le celebrità che si stanno già schierando con l'uno o l'altro pilota. Chi ti piacerebbe che ti sostenesse in quest'ultimo rush di campionato?
"La mia prima scelta sarebbe Valentino, è il mio idolo sin da bambino, ma immagino che in questa situazione sarà difficile averne il sostegno - scherza poi Jorge - forse quello di un duro come Jason Statham?".
Questo tipo di supporto mediatico è un qualcosa che pensi faccia bene a questo sport?
"Credo che abbia una influenza positiva, ma personalmente penso solamente alla mia gara, non ha quel tipo di effetto. La MotoGP è già lo show più bello del mondo, bisogna dare alle persone la possibilità di vedere le gare per apprezzarne nel tempo la bellezza".