Pecco Bagnaia ha dato una grande prova di carattere a Sepang, riuscendo ad avere la meglio su Jorge Martìn dopo che lo spagnolo sembrava pronto ad avvicinarsi ulteriormente in classifica. Tra i due, chi ha il maggior carico di pressione sulle spalle è senza dubbio Pecco, che da campione del mondo e leader di classifica ha tutto da perdere contro un Martìn che invece può osare al limite in ogni singola uscita in pista per accarezzare il sogno di vincere il titolo in sella ad una moto gestita da un team satellite.
In Qatar ci sarà l’ennesimo scontro tra i due grandi contendenti per il titolo e ci sarà l’ennesimo confronto a nervi tesi tra due grandi talenti che stanno offrendo senza dubbio un grande finale di stagione. Con 14 punti di vantaggio, Pecco ha dalla sua la possibilità di gestire almeno un minimo la situazione, mentre per Jorge l’unica chance è attaccare sempre. Per quanto entrambi possano ostentare tranquillità, di certo il sangue ribolle e la voglia di battere l’avversario non può che essere una costante. Due rivali che hanno corso assieme in Mahindra.
"É strano pensare che sono passati solo 7 anni, sembra molto di più - ha raccontato Bagnaia - Quando Jorge venne in Mahindra, aveva fatto molto bene l’anno prima nella Rookies Cup. Sapevo che sarebbe stato veloce ed infatti lo fu dal primo test anche sul bagnato. Si vedeva che non aveva bisogno di tanto tempo per adattarsi. Pensare che lotto con lui oggi per il titolo è speciale".
Qui puoi vincere il titolo, lo vivi come un match point?
"Non penso che questo weekend sia un match point. Dovrei guadagnare 23 punti e sono troppi. Jorge sta facendo un grande lavoro, qui per me sarà fondamentale lavorare sessione dopo sessione come a Sepang e cercare di essere competitivi. Sappiamo perfettamente che l‘asfalto è nuovo e sarà un punto di domanda per le gomme, sarà un bel test. E’ una pista che mi piace molto, anche se l’anno scorso qui corremmo in un momento sbagliato per me. Il record della pista è ancora mio e penso che la nostra moto si adatti molto bene a Losail".
Almeno speri di guadagnare altri punti prima di Valencia.
"Mi piacerebbe arrivare a Valencia più tranquillo. 14 punti non sono niente, 37 punti in un weekend sono tantissimi e puoi perderne o guadagnarne tanti, devi sempre restare tranquillo insomma. Nello scorso weekend di gara Jorge ne ha guadagnati al sabato e poi ne ha persi domenica. Sarà un altro testa a testa secondo me".
Vedi Bastianini come un potenziale ago della bilancia nella lotta?
"Difficile saperlo. Mi è sempre stato chiaro con la squadra che se Enea dovesse trovarsi nella condizioni di poter vincere una gara, debba farlo. Sarà importante lavorare assieme durante le sessioni di libere. Anche se preferirei essere solo sempre, forse è il momento di fare qualcosa assieme".
L'anno scorso finì male con Martìn a Losail.
"Eravamo dietro e stavamo spingendo. Ero al limite, lottavo con Jorge ed ho perso l’anteriore. Penso che sia stato più spaventoso per lui, perché si è trovato buttato a terra. Non è stato bello iniziare il mondiale così, era un momento difficile per noi".
Sarà un aiuto il nuovo asfalto?
"Penso che sarà meglio per tutti il nuovo asfalto. Significa trovare più grip. Poi qui abbiamo sempre corso a marzo qui e faceva più freddo. Ma dobbiamo capire bene come si comporteranno le gomme, abbiamo delle scelte diverse da fare. Sarà un punto fondamentale, di certo".
Almeno avete otto Ducati in pista per raccogliere dati.
"É sempre stato così in Ducati. Ci guardiamo i dati a vicenda, è normale. A volte sono più veloce io, altre lui. Funziona così e basta. La cosa buona è che guidiamo in modi diversi, quindi certe volte è difficile capire qualcosa guardando i dati dell’altro".
Secondo te ci sarà un duello in stile Dovizioso-Marquez tra di voi?
"Vedremo! Non so cosa possa succedere con il nuovo asfalto. In passato serviva gestire le gomme, quest’anno secondo me vedremo giri più veloci anche alla fine. Sarebbe bello avere una bella lotta con Jorge fino all'ultima curva, mi piacerebbe fare la parte di Dovizioso!"
Alcuni si lamentano dicendo che i piloti di oggi hanno poco carattere. Tu cosa rispondi?
"L’unica cosa che so è che oggi il mondiale è molto combattuto. Bello vedere tante persone attorno alla pista, sulle tribune. Non so se sia per il lavoro di Dorna, o magari per lo spettacolo che stiamo offrendo. Per me il nostro sport è il più bello del Motorsport da vedere. Non credo che gli appassionati guardino con troppo interesse al carattere dei protagonisti che corrono".
Vivi questo weekend in modo diverso sapendo di poter vincere il mondiale?
"Io vivo questo weekend come uno normale. So perfettamente quanto la pressione possa essere presente. So che devo dare il massimo per stare davanti e confermarmi campione, direi che la pressione è diversa da quella che ho sentito a Valencia l’anno scorso. Vorrei fare la pole qui, divertirmi in pista e basta. Penso che ci sia una piccola possibilità di vincere il titolo qui, ma la vedo minima. Io penso che l’unica chance sia che Jorge abbia un problema, altrimenti lo vedo possibile per il livello che abbiamo oggi".
C'è anche l'incognita della pressione gomme con il warning.
"Io ho fatto tante gare con l’anteriore che aveva una pressione molto alta e so che non determina in maniera troppo negativa i miei tempi sul giro. Ma questa regola non mi piace. E’ chiaro dall’inizio, non piace a me e secondo me non serve a niente. Tutti rischiano di correre al limite da questo punto di vista, perché in MotoGP se non dai il massimo perdi solo tantissimo tempo".
E' stato importante quel sorpasso all'esterno su Martìn a Sepang, anche dal punto di vista psicologico?
"La mia reazione è stata sorridere per un bel sorpasso all’esterno. Ti senti felice, ti diverti. Ci ho provato in Thailandia e l’ho fatto a Sepang in una curva difficile. Mi sono davvero divertito, ma è stato più importante il ritmo che ho tenuto ed il fatto di creare un gap piuttosto che quel sorpasso".