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MotoGP, Non è finita per Di Giannantonio: la Ducati di VR46 potrebbe essere sua

Sembra che la trattativa con Honda sia finita, ma con l'approdo di Marini in HRC si libererebbe una moto che Fabio conosce già in un team tutto italiano. Diggia merita un'occasione e il suo manager sta lavorando per ottenerla

MotoGP: Non è finita per Di Giannantonio: la Ducati di VR46 potrebbe essere sua

In una MotoGP che non aspetta nessuno, succede che un pilota di talento che riesce a dimostrare tutto il suo potenziale dopo poco più di un anno rischi di trovarsi fuori dai giochi. E' il caso di Fabio Di Giannantonio, che dopo un debutto difficile nel 2022 sta dimostrando di meritare assolutamente un posto in MotoGP per il futuro. Quella prima stagione è stata resa complessa da una serie di fattori.

 

Quest'anno  in Gresini è arrivato Frankie Carchedi al fianco di Fabio, e le cose sono cambiate al punto da proiettare stabilmente il Diggia in top ten e sul podio a Phillip Island. Il pilota romano sarà costretto nel 2024 a lasciare spazio in Gresini per Marc Marquez, ma sta cercando di avere un'altra possibilità nel paddock e sembrava che questa gli potesse essere concessa da Honda. Le cose non sono andate però così, perché in HRC hanno preferito puntare su Luca Marini, con un annuncio che dovrebbe arrivare a brevissimo. 

Il passaggio di Luca in HRC apre però la strada verso una Ducati per Fabio Di Giannantonio e parliamo ovviamente di quella in VR46. In lizza per quella moto ci sono però vari nomi e si deve valutare bene pro e contro di ogni opzione. Sappiamo bene che in VR46 si sta trattando con Luca Boscoscuro per Fermin Aldeguer, spagnolo di talento ma anche giovanissimo e con ancora relativamente poca esperienza. Aldeguer oltre ad avere molto talento ha però anche un contratto con Boscoscuro per il 2024, che non intende lasciare il via libera per farlo correre in MotoGP senza un adeguato indennizzo, come è del tutto normale che sia dopo aver investito su un pilota di soli 18 anni. 

Anche questo dato non gioca secondo noi a favore di Aldeguer: la MotoGP di oggi è una categoria selvaggia, pronta a tritare talenti ed essere ingordi arrivandoci troppo presto rischia di costare molto caro. Ne hanno pagato le conseguenze di recente piloti con parecchia esperienza in più e il pensiero vola a Remy Gardner, che dopo una sola stagione in MotoGP è stato silurato da KTM per poi cercare fortuna in SBK. Di certo la Ducati di oggi non è la KTM di due anni fa, ma a bocce ferme con chi si avrebbe maggiore certezza di ottenere buoni risultati con questa moto oggi, con Aldeguer o con Di Giannantonio?

La risposta è scontata, perché Fabio conosce benissimo la Ducati ed anzi diremmo che la sta finalmente conoscendo solo oggi. Probabilmente non ha ancora mostrato tutto il proprio valore su questa moto ed una terza stagione in MotoGP sarebbe la cartina di tornasole perfetta per verificarlo. Per VR46 ci sarebbero dei vantaggi nell'ingaggiare Diggia, oltre alla certezza di poter contare su un pilota veloce e con esperienza sulla Ducati: Fabio non ha lo stesso costo di Aldeguer e si accontenterebbe di un contratto di un anno. Fermin, saltando in MotoGP, chiederebbe probabilmente un biennale che tra l'altro avrebbe la propria scadenza nel 2025, quindi oltre la finestra 'utile' di scadenza dei contratti della maggior parte dei piloti nel paddock. 

Non sappiamo come andrà a finire questo gioco di incastri e selle, ma sappiamo che non deve essere facile per Di Giannantonio scendere in pista ogni fine settimana senza avere la minima certezza riguardo il proprio futuro. Il fatto che proprio con tutta questa pressione addosso sia riuscito ad esprimersi come mai prima in MotoGP, significa che il ragazzo ha le spalle larghe. Merita un posto in MotoGP e VR46 può essere un trampolino perfetto per rimettersi in gioco. 

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