Sedici giorni all’alba e dal bunker Honda-HRC non esce ancora la fumata bianca che annuncia l’arrivo del nuovo papa, il pilota chiamato a sostituire Marc Marquez. Lo sappiamo: non ci sono pesi massimi sul mercato ed il vuoto lasciato da ‘Magic’ è impossibile da riempire.
Ogni ipotesi di un possibile sostituto - se si eccettua la pedina Di Giannantonio a cui non resta che attendere - è smentita o dai diretti interessati, come nel caso di Pol Espargarò, o dallo stesso Alberto Puig. Anche se si fa fatica a credergli, come nel caso di Iker Lecuona, tenuto a bagno sino alla sua conferma nel team Superbike una decina di giorni fa, con a sua volta Rinaldi pronto a sostituirlo. Per non parlare di Aldeguer o di altri nomi fatti dall’annuncio di Marquez.
Ma insomma chi va in HRC? Con l’offerta attuale, discreto trattamento economico, ma con un contratto annuale: nessuno, escluso Fabio che è a piedi, ovviamente.
Per lui l’alternativa è un ritorno in Moto2 o lo sbarco in Superbike. Ha una offerta da Puccetti, team satellite ma con una Kawasaki ufficiale. La tiene lì. Si sente, a ragione, ancora un pilota della MotoGP.
Diciamola tutta: a fare una brutta figura non è solo la Honda o Alberto Puig, ma l’intera MotoGP per la gestione - definiamola ‘allegra’ - dei contratti. A questo punto o interviene direttamente Carmelo Ezpeleta, come è solito fare, sperando che non sbagli il tiro come è stato il caso del terzo team KTM, oppure Puig deve modificare l’offerta ed offrire un biennale. Ma può farlo o la sua posizione è sub iudice?
In questo caso Luca Marini potrebbe accettare. Perché? Questa è una buona domanda, ma le risposte sono molteplici.
La più semplice è un ingaggio migliore rispetto a quello che Luca percepisce dal team ‘di famiglia’. Può essere sufficiente? Sì se accompagnata, appunto, da un bel biennale che consentirebbe a Marini, che è un ragazzo ed un pilota molto intelligente, di ‘costruirsi’ la RC213-V addosso.
La domanda successiva è: ma un pilota come Luca Marini sarebbe utile alla Honda? Per Luca Boscoscuro, se leggete l’intervista che ci ha rilasciato ieri, è un netto ‘no’, ma in realtà ciò di cui l’HRC ha bisogno è di un pilota che più che delle sensazioni creda e si affidi al metodo. E sotto questo punto di vista, Marini secondo noi potrebbe essere l’uomo giusto.
Del resto in questo momento la Honda non ha bisogno di un super talento: con Marquez senior a cavallo (ma anche con Mir, Bradl, Nakagami, Lecuona), viaggia nelle retrovie o nella ghiaia.
Per uscire dalla situazione c’è bisogno di un nuovo gruppo di ingegneri, di metodo di lavoro e di un pilota che non si scoraggi e affronti la situazione un passo alla volta. Con coraggio e determinazione. Luca ha affrontato l’intera sua carriera con queste doti e solo da poco, non gli si domanda più cosa fa il fratello.
Peraltro, quando questo era l’unico interesse che suscitava, ha sempre affrontato la situazione con una tranquillità incredibile. Essere il ‘fratello di’, non lo ha mai scoraggiato. Se l’HRC cerca un uomo determinato, che non pensa di essere un fenomeno sottovalutato, che non scarica colpe sugli altri, ma che nel contempo ha una discreta esperienza ed una fede incrollabile in sé stesso. Beh, in giro di piloti meglio di Luca Marini in questo senso, non ce ne sono.
Naturalmente una simile scelta non farebbe altro che spostare il posto vacante dalla Honda, al team VR46, ma una Ducati libera, di questi tempi, è come una pentola piena d'oro alla fine di un arcobaleno. E gà ieri sera nella nostra LIVE Carlo Pernat si è lasciato sfuggire che potrebbe interessare al suo Arbolino,