Se due indizi fanno una prova Johann Zarco non sarà l’unico pilota a spostarsi da una Ducati a una Honda nel 2024. Luca Marini sembra infatti destinato a effettuare la stessa manovra del francese per diventare l’erede di Marc Marquez nel team HRC, compiendo il percorso inverso a quello dell’otto volte iridato. Una mossa difficile da comprendere per il catalano, sorpreso dal fatto che il romano naturalizzato a Tavullia sia disposto a lasciare una moto competitiva come la Desmosedici per salire sulla sua.
“Ovviamente non conosco esattamente la strategia della Honda. Pensavo avrebbero puntato su Di Giannantonio un paio di gare fa, ma già in Thailandia ho cominciato a sentire qualcosa riguardo a Marini e sembra sarà lui a prendere il mio posto - ha spiegato Marquez - Sono contento per Luca. Abbiamo sempre avuto un buon rapporto ed è un pilota giovane e con esperienza in sella alla Ducati, che è la miglior moto in griglia in termini di risultati. Se alla fine la notizia risulterà ufficiale, si troverà davanti una bella sfida, lasciando una Ducati competitiva come quella della squadra di suo fratello. Non so quale sia la principale ragione per cui approderebbe in Honda. Io ho scelto di avere una moto competitiva, mentre lui andrebbe verso un progetto che richiede molto lavoro. A volte le cose sembrano in un certo modo guardandole dall’esterno ma sono diverse dall’interno, quindi sarebbe meglio chiederlo a lui”.
Con tre stagioni su una Ducati alle spalle, Marini potrebbe portare un importante know-how in dote alla Honda, ma anche faticare ad adattarsi alla RC213V.
“Non conosco esattamente il suo stile di guida, perché cambia molto da una pista all’altra. Ovviamente è un pilota giovane e osservando la situazione dall’esterno la mossa più naturale sarebbe stata quella di prendere di Giannantonio per un anno, ma le voci parlano in maniera sempre più insistente di Marini e se fosse così non potrei che augurargli il meglio, perché ho un buon rapporto con lui. Molto cordiale e rispettoso - ha ribadito il pilota spagnolo - Saremmo separati il prossimo anno, il che è una buona cosa perché non è una novità che io non abbia avuto un buon rapporto con Valentino in passato, ma con Marini è diverso. Sono persone diverse e bisogna separare le due cose”.
Approdando in HRC, il 25enne di Urbino potrebbe lavorare con la squadra e il capotecnico di Marc, oltre che salire sulla sua moto.
“Non saprei. Come ho detto prima, da quando ho deciso di lasciare Honda c’è molto rispetto tra noi e se mi chiedono qualcosa cerco di dare loro un parere onesto e provo a fare il mio lavoro in pista, ma non so di preciso quale sia la strategia per il futuro e per il prossimo anno - ha insistito l’otto volte campione - Honda tornerà al vertice, con o senza di me, ma hanno bisogno di tempo”.
Le concessioni di cui dovrebbe godere il prossimo anno saranno un grosso aiuto per la Casa di Tokyo, ma anche un vantaggio del genere non sarebbe bastato al maggiore dei fratelli Marquez per continuare la sua avventura con la squadra.
“Sapevo già due mesi fa che avrebbero avuto le concessioni e questo non ha cambiato i miei piani - ha ammesso - Auguro il meglio alla Honda, ma ho un anno di contratto e proverò a dare il 100% per fare il massimo in pista e avere più possibilità per il futuro”.
Tutti si aspettano grandi cose dall’iberico nel 2024, ma il suo arrivo in Ducati sarà una benedizione o un problema per la Casa di Borgo Panigale?
“Non lo so nemmeno io - ha risposto la Formica Atomica - Non voglio parlare prima del test di Valencia, perché arrivo da una gara in cui ho chiuso 13° a 27” dal vincitore e non posso avere pretese. La mia mentalità sarà quella di lavorare sodo e restare concentrato nel box per cercare di tirare fuori il massimo dalla moto, ma non posso sapere come andrà prima di guidarla. È una moto molto veloce, lo abbiamo visto anche oggi con Bastianini, Bagnaia e Alex, che ha disputato il suo miglior fine settimana in MotoGP, vincendo la Sprint race e poi salendo sul podio nel GP. Questa è una base per il prossimo anno”.
Tra le novità che riserverà la prossima stagione c’è poi l’esordio nella classe regina di Pedro Acosta, neocampione del Mondo della classe Moto2.
“Dopo la sua prima gara in Moto3, ho pubblicato un tweet mentre ero infortunato sul divano di casa dicendo che era un ottimo pilota e lo sta dimostrando. È uno di quei piloti che diventerà un grande nome in MotoGP - ha commentato Marc - Non voglio etichettarlo come 'l’anti-qualcuno' o qualcosa del genere, perché è una cosa che ho sempre odiato. Ogni pilota ha la sua epoca, i suoi anni e il suo momento. Lo sport è così, nessuno è eterno, e anche lui avrà la sua epoca come in passato l’abbiamo avuta Doohan, Valentino, Lorenzo, Stoner ed io. Adesso sembra che nessuno riesca a vincere tanti campionati di fila, ma Acosta è uno che può riuscirci. È giovanissimo, e sono certo avrà il suo momento in MotoGP, a cominciare magari proprio dal prossimo anno in cui salirà subito su una moto competitiva come ha dimostrato Binder, che ha raggiunto ottimi risultati ed è quarto in campionato”.