Top-10, sesta posizione e accesso diretto al decisivo Q2 delle qualifiche ufficiali in programma nella nottata italiana tra venerdì e sabato. Marco Bezzecchi ha centrato l’obiettivo minimo nella giornata inaugurale di prove di Phillip Island. Per niente scontato alla vigilia del fine settimana considerando le caratteristiche del tracciato australiano che, storicamente, mettono a dura prova la tenuta fisica dei piloti, già di per sé deficitaria nel caso specifico del portacolori Mooney VR46 Racing Team Ducati per la recente frattura alla clavicola rimediata in allenamento.
“Mi aspettavo di faticare di meno... più che il dolore in sé, decisamente meno intenso, sono gli sforzi accumulati in Indonesia. Il vento ed i cambi di direzione che ci sono qua rendono la moto pesante, aspetto che non aiuta la parte destra del mio corpo”.
Phillip Island non guarda in faccia nessuno: “È stata sempre molto estrema. Siamo sempre lanciati, spesso e volentieri ci sono forti raffiche di vento. Guidiamo tesi e con i muscoli contratti, non sappiamo mai che cosa aspettarci. A me piace perché affascinante. Le buche? Nulla di eclatante, ho visto di peggio. Forse giusto in curva 1 sono un po’ peggiorate”.
L’anticipo di un giorno della gara lunga causa maltempo (QUI i dettagli) può rappresentare un beneficio per il numero 72: “Meglio così avrò un giorno in meno di prove sulle spalle. La Sprint di solito ci serve per raccogliere dati utili in vista del Gran Premio, ma in queste condizioni mi viene abbastanza... di culo!”.
Sebbene l’attenzione sia incentrata sulla sfida al titolo mondiale, il Bez non vuole darsi per vinto: “Nel complesso mi ritengo soddisfatto, l’anno scorso facevo questi tempi soltanto in qualifica. Dobbiamo sistemare alcune cose sulla moto ed a livello di guida. Le gomme? Sarà dura gestire la soft con questo caldo, vedremo. Sicuramente copierò di brutto le scelte di Bagnaia e Martin. Se loro sbagliano, allora sbaglio anche io (ride, ndr)”.
Marini: “Non abbiamo trazione in uscita di curva”
Tocca aspettare fino alla diciannovesima posizione prima di scorgere il nome di Luca Marini nella sessione di Practice. Il secondo alfiere Mooney VR46 Racing Team Ducati è parso in netta difficoltà fin dalla FP1, quando aveva terminato addirittura in fondo alla classifica. Nel pomeriggio i suoi riferimenti cronometrici sono migliorati, anche se non abbastanza da scendere sotto al secondo di distacco dalla vetta.
“Non so come spiegarmelo. Sto guidando bene e le sensazioni in sella sono buone. Spingo in ingresso curva come prediligo, eppure in uscita soffriamo la mancanza di aderenza al posteriore. Stamattina ero lentissimo, non abbiamo trazione con nessuna delle gomme. Cercheremo di analizzare e confrontare i dati con gli altri Ducatisti”.
Le scorie della frattura alla clavicola rimediata nel GP d’India si fanno ancora sentire: “Rispetto all’Indonesia non ho forza a sufficienza nei muscoli, qua ci sono diversi curvoni in appoggio sulla sinistra e dopo qualche giro inizio ad avvertire dolore. Con parecchio vento le cose andranno solo che a peggiorare...”.
Non il massimo della vita in previsione del Gran Premio di domani, anticipato di 24 ore in accordo tra Dorna e FIM: “Sono pronto per tutto e d’accordo con qualsiasi decisione presa, non mi cambia niente. Piuttosto avremo poco tempo per metterci a posto dato che non abbiamo iniziato in maniera ottimale”.