A Mandalika si rivede Luca Marini. L’ultima immagine del pesarese risale alla Sprint dell’India, dove si è fratturato la clavicola sinistra al via della manche del sabato. Dopo essersi sottoposto ad intervento chirurgico, il pilota della VR46 è pronto per il round asiatico.
Ovviamente non è al 100% della forma, ma lui vuole provare a fare del suo meglio in un weekend a dir poco incandescente per via soprattutto delle alte temperature.
“Sono curioso di iniziare questo fine settimana di gara, in modo da capire quelle che sono le mie reali condizioni – ha detto - alla fine la MotoGP ti mette a dura prova come nessun altro mezzo e questo sarà un banco di prova importante. Nella vita di tutti giorni sto bene e adesso non mi resta che aspettare il riscontro della pista. Durante queste ultime settimane ho parlato a lungo con i medici, seguendo tutte le indicazioni e penso che arrivo qua nella migliore condizione possibile”.
Nel motorosport abbiamo assistito negli anni a recuperi lampo-.
“È vero, ma tutto dipende da quando vuoi rischiare. La mia frattura non è ancora in buone condizioni, ma di sicuro non ho più problemi di infezione perché la cicatrice è pulita”.
Problemi di salute a parte, si parla poi di come prevenire i vari incidenti in pista.
“Al momento la situazione è questa e non possiamo fare molto. Di sicuro dovremo fare qualcosa in ottica 2024 in modo che tutti i piloti siano presenti in griglia, visto che sono parte integrante dello show. Al momento però non sappiamo ancora da che parte iniziare. La gara sprint? Non è l’approccio che cambia, raddoppia solo le probabilità”.
Marini ha però un’idea.
“Magari si potrebbe valutare di togliere l’holeshot, dato che ormai le moto hanno più o meno le stesse prestazioni, soprattutto in partenza così come in alcune curve. Abbiamo visto ad esempio in Giappone, dove le moto avevano in alcuni tratti dei movimenti anomali. In questa MotoGP, la partenza e le prime 3-4 curve cambiano completamente la gara di un pilota. Se dopo il primo giro perdi due secondi, la tua gara è già finita perché le prestazioni si equivalgono e i passi sono simili”.
Aleix Espargarò aveva proposto di raddoppiare le penalità.
“Ci sta raddoppiarle, perché probabilmente il pilota avrà poi un atteggiamento meno rischioso. È però difficile capire quando un pilota commette un errore o viene coinvolto in una situazione dubbia, in cui la dinamica si rivela poco chiara”.
In tutto ciò Marc Marquez è pronto a mettere nero su bianco con Gresini.
“Penso sia un qualcosa di grande, nonché un’opportunità per tutti noi piloti di vedere i suoi dati e migliorare ulteriormente”.
Infine una considerazione sull’introduzione del limite di peso in SBK.
“Penso sia una cosa più equa aver lo stesso peso, visto che alla fine c’è in tutti gli sport tipo in F1. Potremmo fare una regola che i piloti più pesanti possano alleggerire la moto, visto che io ho la zavorra, inoltre non è detto che il peso minimo debba penalizzare i piloti di più piccole dimensioni. Un pilota più piccolo può mettere 3-4 kg in più mentre uno più grande è difficile li perda”.