Nel gioco delle selle, al momento a rimanere senza un posto in cui sedersi è Di Giannantonio. Pensare di battere la concorrenza di Marc Marquez era impossibile e il pilota romano ha dovuto lasciare la sua Ducati nel team Gresini allo spagnolo. La situazione per Fabio non è certamente facile per quanto riguarda il suo futuro.
“Vedremo cosa succederà, al momento non so nulla - ha allargato le braccia - Il mio staff sta lavorando per il futuro, stiamo cercando di capire quali siano le migliori opzioni per il prossimo anno, ci sono ancora delle possibilità in MotoGP e l’obiettivo principale è trovare una sella per restare qui”.
In verità è rimasta solamente una sella libera.
“Honda ha un posto ed è una squadra iconica, sarebbe un’occasione meravigliosa per me anche se la moto adesso fatica. È un’azienda enorme e hanno tutti gli strumenti e le competenze per fare progressi e tornare più forti di prima, perché allora non essere coinvolto nel progetto? Ne sarei orgoglioso” il comprensibile ragionamento di Di Giannantonio.
Salirci, però, non sarà facile. Bisognerà convincere i vertici dell’azienda e c’è poco tempo.
“In MotoGP devi dimostrare il tuo valore ogni volta che scendi in pista, quindi non devo fare nulla di più del solito - l’opinione del romano - Ho già fatto vedere di potere di fare progressi e lavorare bene, ora c’è stato l’annuncio, ma io conoscevo quello che sarebbe successo da tempo. Non sento più pressione, anche se è una sensazione che mi piace: più c’è pressione e più c’è Diggia!” ha sorriso.
Sicuramente ne ha avuta un bel po’ sulle spalle negli ultimi mesi, quando tutti parlavano di Marquez e per lui non c’era nessuna possibilità di cambiare il corso degli eventi.
“Forse si poteva gestire un po’ meglio internamente questa situazione, ma non c’è niente di personale, non è successo nulla di alluncinante. Io entro al box con la convinzione di dare il 100% e questo non cambierà, sono un professionista e il mio lavoro è anche quello di tenere botta - si è fatto combattivo - Nel mio caso non è mai stato un grosso problema, logicamente non sono felice di non avere una sella per l’anno prossimo, ma mi è già successo. Sarebbe più opportuno che ci fossero contratti più lunghi, come in altri sport, per gestire meglio l’atleta. Sono discorsi da bar, io penso solo a fare il massimo”.