Lontano nelle prove del venerdì, Toprak Razgatlioglu si è riavvicinato ad Alvaro Bautista in questo caldissimo sabato all’Algarve, in cui il pilota turco ha sfruttato una buona qualifica per cercare di mettere le ruote della sua Yamaha davanti a quelle della Panigale V4R del campione in carica. Razgatlioglu ha provato a dare tutto e di più per cercare di strappare il successo al pilota Ducati, ma a nulla sono serviti gli sforzi di Toprak, che si è dovuto accontentare della piazza d’onore di Gara 1 dopo una bella battaglia.
“È sempre così, mi annoio anch’io, perché mi avvicino, poi Alvaro prende margine sul rettilineo, poi mi riavvicino pian piano, ma non abbastanza per vincere. Speravo avesse un calo all’ultimo giro, ma era forte anche sul passo. In ogni caso, non ho chiuso il gas, ci ho provato in tutti i giri spingendo al limite. Ho sempre spinto tanto, anche a Most, ma qui in particolare ho provato a dare davvero più del 110%. Non abbiamo vinto, ma ci abbiamo provato”, ha chiosato Toprak, rilanciando la sfida a domani: “Sono forte a livello mentale, e sono pronto soprattutto per la Superpole Race. Gara 2 sarà più difficile, ma ci proverò lo stesso”.
Pur riuscendo a guadagnare nei primi tre settori, il pilota Yamaha paga dazio nel quarto e ultimo tratto del tracciato di Portimao, dove è la Ducati a fare la differenza.
“Non è bello, è difficile anche a livello di motivazione, però in gara ho sempre provato a spingere di più, soprattutto qui, perché so che va sempre così. Siamo vicini alla vittoria, ma la Ducati è molto veloce e competitiva, su questa pista in particolare, e a volte spingere forte in curva non basta - ha affermato il 26enne - È stata una gara davvero dura per me, ma domani penso che potremo fare un buon lavoro in Superpole Race e far divertire tutti. Ho bisogno di vincere, staremo a vedere”.
Razgatlioglu non getta la spugna, ma sa che quella con Bautista e la Panigale è una lotta impari.
“La Ducati ha un grosso vantaggio in rettilineo soprattutto con Alvaro, che è il più leggero e minuto di tutti. È un pilota davvero veloce e intelligente, che non si limita a guidare ma ha un piano ben in mente. Ha commesso qualche errore, ma anche questo fa parte delle gare e ciò non toglie che è un pilota forte, con una moto competitiva e un ottimo pacchetto - ha osservato l’alfiere Yamaha - Il problema principale è quando apriamo il gas, perché la sua moto ha un’ottima accelerazione, mentre quella della mia è molto minore, soprattutto negli ultimi 5 o 6 giri, in cui avevo tanto pattinamento e giravo più lento all’ultima curva. Rialzavo la moto e aprivo il gas, ma accelerare non era semplice quanto per la Ducati perché non abbiamo la stessa potenza”.
Pur non essendo riuscito ad avere la meglio sul campione in carica, Toprak ha compiuto un grosso passo avanti rispetto alle prove libere, proprio come aveva fatto ad Aragon lo scorso fine settimana.
“Mi sono concentrato sulla gara. Ci sono alcune aree in cui la moto non è semplice da guidare, ma mi concentro solo su Alvaro e sul provare a spingere in tutte le curve. Avevo tanti problemi in gara, in particolare in Curva 14, dove perdevo l’anteriore tutti i giri, perché avevo del chattering dovuto al fatto che usavo il freno posteriore per fermare la moto. Dopo alcuni passaggi per me era diventato normale che mi si bloccasse l’anteriore in quella curva, ma non mi era mai successo l’anno scorso. Anche in Curva 7 nel 2022 eravamo forti, mentre quest’anno non è così. L’anno scorso eravamo molto più competitivi in frenata e ingresso curva, mi sentivo molto meglio e riuscivo anche a fermare meglio la moto. Non so perché adesso sia così complicato - ha spiegato il campione del Mondo 2021 - Provo lo stesso a fare il massimo in ogni gara e avevamo comunque un buon passo, il che è una buona cosa perché devi saperti adattare alla moto anche quando non è al 100%. Io so farlo in gara perché penso soltanto a guidare, anche quando la moto non ha buona messa a punto. Anche il grip posteriore non era fantastico, ma credo sia normale, perché ho visto che anche Alvaro aveva del pattinamento”.