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MotoGP, L'amara sentenza di Crutchlow: "Fino al 2024 la Yamaha farà fatica"

"Ormai guido sempre da solo quando stamane mi sono trovato davanti un’altra moto, mi sembrava ce ne fossero sei. Si vuole andare verso un incremento della potenza, è la direzione sbagliata. Ciò che conta è il grip. Se c’è quello, riesci a scaricare i cavalli sull’asfalto"

MotoGP: L'amara sentenza di Crutchlow:

Nella speranza di dare impulso allo sviluppo di una M1 che pare lontana anni luce da quella che vinse il titolo MotoGP con Fabio Quartararo nel 2021, Cal Crutchlow è tornato nel contesto di un weekend di gara in quel di Motegi, non senza incontrare difficoltà.
L’inglese, già protagonista lo scorso febbraio a Sepang di una estenuante sei giorni di test, non ha nascosto di aver faticato a confrontarsi con una pista affollata. 

Sono trascorsi più o meno undici mesi dal mio ultimo GP e malgrado la partecipazione alla sessione invernale in Malesia, ormai sono abituato a girare da solo. Quindi, quando stamane mi sono trovato davanti un’altra moto, mi sembrava ce ne fossero sei – il suo racconto – Complessivamente però non è andata male, con il team abbiamo lavorato bene. Ho trovato una motocicletta differente, con alcune parti che avevo scartato, come ad esempio l’aerodinamica. In ogni caso qui il risultato non importa, conta raccogliere dati”.

Se il programma da portare avanti è definito, anche le carenze sono chiare agli occhi del 37enne. “Manchiamo di bilanciamento. L’accelerazione  è migliorata, ma l’anteriore è troppo basso e si arriva al bloccaggio, per cui anche le curve sono complicate da affrontare. Detto ciò siamo qui per provare a migliorare. Al momento e forse fino al prossimo anno è impensabile anche solo fare un giro veloce decente”.

Tra gli elementi che più lo hanno deluso figura lo scarico. “E’ silenzioso, tanto che sembra di guidare una ebike. Fabio l’ha provato per tre giri è ha commentato allo stesso modo. Il pilota fa molto affidamento al rumore per capire la marcia, così invece si è costretti a guardare il dashboard, il che non è positivo, almeno per noi visto che pure KTM lo usa, però il suono è più forte. Tra l'altro solitamente si sentono delle vibrazioni ai piedi, mentre a causa del suo posizionamento lontano non avverti nemmeno quelle".

Non tutto è comunque da buttare. "Ciò che vede un progresso è l’erogazione della potenza. Però non è questo il punto su cui dobbiamo concentrarci. Il motore è la sezione con maggiore handicap", ha denunciato - Tutte le moto hanno 300 cv e in uscita di curva se ne usano 200. Noi ne sfruttiamo di più e ciò nonostante non siamo incisivi. Al team lo avevo già fatto presente lo scorso anno. Si vuole andare verso un incremento della potenza, ma a mio avviso è la direzione sbagliata. Fortunatamente in Yamaha è arrivato un nuovo responsabile del motore e pare sapere cosa fare. Anzi, i primi passi compiuti sono stati buoni. Ciò che conta a mio avviso è l’aderenza. Se c’è quella, riesci a scaricare i cavalli sull’asfalto. Ad esempio in Tailandia Quartararo era stato in grado di tenere a bada la Honda di Marquez solo perché usciva meglio dalle curve pur avendo 10 km/h in meno di potenza”, ha infine spiegato.

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