Fabio Quartararo arriva in Giappone forte del podio raccolto nel Gran Premio al Buddh in India. Un risultato di certo propiziato dall'errore di Bagnaia, ma che fa morale per un pilota che in questo 2023 sta raccogliendo molto meno del previsto e non per suoi demeriti. Proprio i demeriti sono infatti tutti sulle spalle di una Yamaha M1 che in questa stagione non riesce ad essere costantemente all'altezza delle migliori rivali in pista.
Ma il layout di Motegi, con le sue curve stop & go ricorda da un certo punto di vista Austin e Buddh, due piste su cui Quartararo è salito sul podio. Una premessa che può far sperare al francese di ottenere qualche buon risultato, una benzina necessaria per non perdere motivazioni e slancio in vista del finale di stagione e poi della preparazione della prossima, sperando che la nuova M1 possa compiere quel passo in avanti necessario per tornare a lottare al vertice ogni domenica. Fabio ha anche incontrato il Presidente di Yamaha, che gli ha rinnovato la promessa di dargli una M1 competitiva al più presto.
"Ho parlato con Yamaha tutte le settimane. Qui ne ho parlato anche con il Presidente di Yamaha, con il top management - ha spiegato Fabio - Penso sia importante per loro capire che serve assumersi rischi molto più grandi rispetto al passato per andare meglio in futuro. Sarà importante sia per il 2024 che dopo. Alla fine sono sicuro che l’incontro sia stato davvero positivo. Ma restano solo parole. Adesso è ora di reagire e vedere come mi sento sulla moto e penso che questa sia la cosa più importante quando poi sei in pista e devi migliorare ed essere più veloce".
Pensi di poter vivere qui un weekend positivo come in India?
"Sarà difficile essere così veloci anche qui. Ma dobbiamo iniziare il weekend come sempre pensando a dare il massimo e cercare di stare davanti dal venerdì pomeriggio. Questo vale più della metà del weekend e sarà questo il mio principale obiettivo, ovvero andare dritto in Q2".
Secondo te in India le condizioni erano proibitive?
"In India faceva caldo, ma non in maniera insopportabile. La nostra moto emanava di certo calore dal motore. Ma alla fine dobbiamo essere pronti e non credo che fosse così critica come sembrava. Certo perdi peso in gara, ma non penso che si debba spostare quella gara nel calendario per questa ragione".
Cosa pensi del calendario 2024?
"Dal mi punto di vista siamo al limite, chiaramente. Il problema non sono solo le 22 gare, ma anche le 22 Sprint. Il weekend è molto più intenso dal punto di vista fisico e mentale, basta guardare quanti infortuni ci sono in questa stagione. L’anno scorso iniziavi la FP1 in modo più tranquillo, facevi al massimo un time attack in Fp2 e poi in FP3 spingevi al limite. Con questo format che abbiamo ora siamo al limite sempre e questo per me è il problema. Non penso sia possibile fare più di 22 gare, fisicamente è impossibile. Questo è un mondo diverso dalla Formula 1. Penso che questo sia importante, ma per lo stipendio non voglio parlare".