Il quinto posto conquistato in India ha soltanto parzialmente rincuorato Joan Mir che, per l’appuntamento di Motegi, quasi preferisce partire da un foglio bianco, senza grosse attese e aspettative, nemmeno nei confronti delle novità tecniche che Honda ha portato per l’occasione.
Nello specifico si parla di un telaio sperimentale, già provato a Misano, che potrebbe diventare il sostituto di quello attuale per l’anno prossimo. “Proverò ad utilizzarlo, ma se non dovesse darmi buone risposte, tornerò a quello che avevo al Buddh Circuit – ha considerato prima di entrare nel dettaglio – Al Simoncelli ho notato che mi consentiva di essere più confortevole sia per le traiettorie, sia in velocità con le gomme usate. Per via della maggior competitività ho accettato di fare questo tentativo”.
La speranza è quella di partire dalla base costruita nel recente appuntamento indiano per fare ulteriori passi avanti. “Lì la moto mi ha dato sensazioni discrete, anche se abbiamo ancora delle limitazioni in termini di accelerazione e grip. Nel complesso siamo andati forte”.
Un aiuto potrebbe arrivare dalle caratteristiche del tracciato. “In teoria il layout è simile, per i suoi stop&go, tuttavia gli pneumatici e l’asfalto sono completamente differenti. Nell’FP1 vedremo qual è il nostro potenziale e se saremo in grado di passare al Q2. Se ci dovessimo trovare a lottare in fondo griglia sarebbe un vero peccato. Mi auguro che sia come lo scorso fine settimana”.
Tornando al telaio da valutare, lo spagnolo ha adottato un basso profilo rimanendo con i piedi per terra. “Forse si poteva provare al Montmelo dove abbiamo faticato e non c’era nulla da perdere. Detto ciò, se dovesse farci progredire ben venga, ma non ci credo più di tanto”.
I miracoli non esistono per l’ex Suzuki e anche il lavoro che il costruttore sta facendo in ottica 2024 non deve essere visto come un punto di arrivo, bensì di partenza. “Non è detto che il nuovo pacchetto sviluppato sia quello ideale. A mio avviso siamo ancora ben lontani da ciò che desidero e da quello di cui abbiamo bisogno”.