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MotoGP, E' in arrivo in Giappone il numero massimo di moto in pista per costruttore?

Potrebbe essere un articolo inserito nel nuovo regolamento che andrà in vigore nel 2027, ma del quale potremmo avere qualche anticipazione già a Motegi

MotoGP: E' in arrivo in Giappone il numero massimo di moto in pista per costruttore?

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Il vantaggio che Ducati ha nello schierare otto Desmosedici in pista è apparso chiaro domenica scorsa, in India, sul Buddh circuit: se infatti sono state due moto di Borgo Panigale a tagliare per prime il traguardo - e sarebbero state tre senza la caduta di Bagnaia - sono ritornate a farsi vedere Honda e Yamaha.

Un terzo posto nella Sprint per Marc Marquez, ed un 5° ed un 3° posto per Joan Mir e Fabio Quartararo nel Gran Premio dimostrano che a parità di dati - cioè nessun dato visto che il tracciato era nuovo per tutti - le due case giapponesi hanno nettamente migliorate le proprie prestazioni.

Il team Honda in un certo senso ha fatto anche di più della Yamaha visto che Marquez prima della scivolata che gli ha fatto perdere poco più di otto secondi era in lizza per il podio. Rimontando poi dal 16° al 9° posto.

Marc sul podio ci è salito però nella Sprint e non accadeva dalla volata di Portimao dello scorso marzo, durante il primo round della stagione; per la Honda, gli ultimi risultati sono arrivati ad Austin con il secondo posto di Rins il sabato e la successiva vittoria della domenica.

Nessun mistero per spiegare questa risurrezione di entrambe le Case. Solo un circuito senza riferimenti, senza dati, dove a contare di più è il talento dei piloti rispetto alle prestazioni della moto.

Un altro fatto importante, ovviamente, è che il Buddh sia una pista "molto simile" ad Austin, dove entrambi i marchi hanno ottenuto i loro ultimi grandi risultati.

Ciò convincerà ancora di più, in vista del cambio di regolamento previsto per fine 2026, ma che con ogni probabilità potrebbe essere anticipato da qualche informazione questo fine settimana a Motegi, la FIM e la Dorna (non necessariamente in questo ordine) a rivedere alcune cose: oltre al numero delle wildcard, infatti, potrebbe essere introdotto un numero massimo di team ‘serviti’ da un singolo costruttore. Ovviamente a partire dal 2027 quando, con ogni probabilità anche KTM arriverà a sei moto sullo schieramento di partenza. Se ne sta parlando da quando Dorna ha rifiutato a KTM di salire a sei moto, con la scusa di tenere liberi i due posti lasciati vacanti dal ritiro della Suzuki solo per una casa ufficiale.

Una novità che non disturba la Ducati che più volte ha anticipato di voler/poter ridurre senza problemi il numero di Desmosedici schierate nel mondiale.

Yamaha invece dovrà darsi da fare fin dal prossimo anno per riportarsi al numero di moto minimo, quattro, per non avere troppi problemi di scarsità di dati, cosa di cui soffre attualmente. La casa di Iwata, da quando anche l'Aprilia si è affiliata al team Cryptodata RNF, è infatti l'unica rimasta con la sola squadra ufficiale senza avere un team satellite.

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