Il suo futuro resta ancora un rebus. A distanza di 10 giorni dall’annuncio del passaggio di Bulega nel team ufficiale, in molti si chiedono cosà farà il prossimo anno Michael Rinaldi. Il pilota romagnolo, intervistato in versione one to one a Magny-Cours, non intende minimamente sbilanciarsi.
Anzi, calibra al meglio ogni singola parola da lui pronunciata, sottolineando in più occasioni il termine professionista. Come se non bastasse, cerca di smorzare tutte le polemiche che lo hanno visto coinvolto durante l’arco della stagione assieme ad Axel Bassani.
Il passato è ormai alle spalle, perché l’unica cosa che conta è il presente. Dopo ben sette anni il suo percorso in Aruba si è concluso e adesso non resta che scegliere da dove ripartire.
“Il mio percorso con Aruba è iniziato nel 2016 a soli 20 anni – ha ricordato – quest’anno invece ne festeggio 27. In questi anni sono cresciuto e ho imparato tante cose. Di questa avventura mi porterò dietro per sempre i rapporti di amicizia che vanno oltre ogni logica legata allo sport. Purtroppo è mancata la ciliegina sulla torta, ovvero il sogno di tutti, anche se ci abbiamo provato fino all’ultimo, cercando di dare il meglio di me stesso. Peccato, ma sono contento così”.
Cosa poteva fare di più Michael Rinaldi?
“Non si è mai perfetti e si può sempre dare di più. Se mi guardo allo specchio penso di aver fatto il professionista al 100%, sia in pista che fuori. Ho dato il mio massimo, ma a quanto pare non è stato abbastanza. Ho cercato di mettermi in discussione per migliorare me stesso”.
È Rinaldi che ha perso la sella ufficiale oppure Bulega che se l’è guadagnata?
“A questa domanda non saprei rispondere. Personalmente sono veramente contento per Nicolò, dato che in passato ha avuto dei momenti non semplici. Lui merita questa chance e gli auguro il meglio possibile. In fondo è un ragazzo simpatico e alla mano. Spero faccia bene con questo team”.
Nel mentre si parla tanto del tuo futuro. Ai canali Dorna hai detto che rimarrai in SBK nel 2024. Serafino Foti ha invece dichiarato che cercherà di trattenerti in orbita Ducati.
“Quello che posso dire è che il prossimo anno resterò in Superbike. La cosa bella è che con Aruba ci stiamo lasciando nel miglior modo e di conseguenza ti viene proposto di rimanere all’interno del brand. Al tempo stesso ci sono però altre possibilità e presto saprete tutti cosa farò il prossimo anno”.
Michael, in questa stagione la rivalità che ti ha visto protagonista è quella con Bassani. Da fuori è sembrato fosse una questione personale quella tra te e Axel, a tal punto da spostarsi dalla pista ai social. Ci spieghi perché?
“Io sono un professionista e corro per fare il miglior risultato possibile. Quanto avete recepito non era certamente il mio obiettivo. Penso che abbiamo parlato molto della rivalità con Axel, dato che alla fine siamo due ragazzi che vogliono fare il massimo in pista. Forse ogni manovra che è stata fatta si è rivelata esagerata anche per motivi mediatici, ma entrambi siamo fortunati perché facciamo ciò che ci piace senza andare l’uno contro l’altro”
Ad oggi come ti rivedi nella tua carriera agonistica?
“Io sono felice perché quando dai il massimo non è che gli altri ti aprono la strada. Devo accettare in maniera matura cercando di migliorare passo dopo passo. Come ho detto sono felice del percorso con Aruba è dei risultati maturati”.
Sappiamo che Dovizioso è un tuo amico. Ne hai parlato con lui del tuo addio ad Aruba?
“Sì, Dovi mi ha detto tante cose”.
Ce ne puoi dire almeno una.
“Mi ha detto tante cose (sorride sornione)”.