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MotoGP, Taramasso: "Al test di Misano un'evoluzione dell'anteriore per il 2025"

"La MotoGP è andata avanti, dobbiamo farlo anche noi e inizieremo con nuovo mescole. Le 0pzioni diventeranno progressivamente più dure, l'attuale morbida verrà eliminata senza perdere in aderenza e prestazioni"

MotoGP: Taramasso: "Al test di Misano un'evoluzione dell'anteriore per il 2025"

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Nei test ufficiali del lunedì a Misano tutti i piloti proveranno delle nuove componenti per le moto. Michelin sarà della partita, proponendo delle novità in vista del prossimo futuro, evolvendo le proprie gomme per stare al passo con lo sviluppo della MotoGP, che ha messo a dura prova gli pneumatici da quando l'aerodinamica ne ha enfatizzato le prestazioni.

"Ci saranno delle nuove mescole su cui stiamo lavorando - esordisce Piero Taramasso , responsabile per Michelin motorsport - avremo due nuove mescole per la gomma posteriore, l'obiettivo sarà quello di migliorare la consistenza delle prestazioni. Abbiamo già condotto dei test interni sia coi nostri tester che con alcuni dei collaudatori della MotoGP, nei loro test privati. Dai dati è emerso che le prestazioni sono migliorate ed in alcuni casi è migliorata anche l'aderenza. Siamo fiduciosi che i test avranno esito positivo, ma abbiamo necessità che i piloti approvino questi prototipi. I piloti entreranno con le stesse specifiche che useranno in gara, le morbide e le medie, e l'attenzione sarà principalmente diretta alla consistenza delle prestazioni. Quanto all'anteriore, avremo una nuova mescola media, che servirà da base per la gomma nuova che stiamo preparando in vista del 2025. Nel 2025 introdurremo una gomma anteriore completamente nuova, con un profilo diverso ed una carcassa migliorata. Rappresenta un primo step, non vogliamo inserire troppe novità tutte assieme. Condurremo un altro step nel 2024 e un altro, finale col profilo definitivo dello pneumatico, nel 2025. In questo modo, i piloti avranno dei dati di riferimento al termine della gara con cui poter confrontare le prestazioni di queste nuove mescole. Più in là a Sepang proveremo invece le mescole dure, sia anteriore che posteriore, perché il circuito è differente".

Chi sta provando la nuova carcassa dell'anteriore che debutterà nel 2025?
"In questo momento, oltre ai nostri tester interni, soltanto Guintoli ed i tester delle case ufficiali hanno avuto accesso al nuovo anteriore su cui stiamo lavorando. Parliamo ovviamente di Pirro, Pedrosa, Bradl, che hanno già condotto test su tre prototipi, di cui il terzo ha dato un ottimo riscontro e sarà la base su cui lavoreremo. Per l'anteriore si tratta principalmente di una questione di feeling, quindi per avere le idee chiare i piloti hanno bisogno di macinare molti chilometri con il nuovo prototipo, per questo stiamo dando più tempo ai collaudatori ufficiali prima di proporre il prototipo ai piloti della MotoGP. Originariamente il piano era di provare subito il nuovo prototipo qui a Misano, ma poi abbiamo optato per il sistema di test graduale".

Questo nuovo anteriore è la risposta allo sviluppo dell'aerodinamica in MotoGP?
"Esatto - prosegue Taramasso - è pensato per accompagnare lo sviluppo dell'aerodinamica intrapreso dalla MotoGP negli ultimi anni, ed alleviare lo stress cui l'anteriore è sottoposto. Non solo aiuterà i piloti nelle frenate, ma dovrebbe rendere più facile anche tenere sotto controllo le variazioni di temperatura e pressione della gomma, specie quando si è in scia di un altro pilota. In termini di dimensioni però sarà quasi identica, c'è una differenza di appena un millimetro, quindi non vi sarà necessità di cambiare le geometrie delle moto".

Quale sarà la differenza principale di questa nuova carcassa?
"Non sarà particolarmente più dura, ma il profilo sarà più arrotondato".

Spesso quando si guadagna sotto un aspetto, si perde sotto un altro.
"E' ancora presto per trarre queste conclusioni, siamo ancora in fase di testing. Ciò che stiamo cercando di fare è migliorare il feedback della gomma in frenata ed in ingresso curva. Stiamo cercando di migliorare la superficie che poggia a terra e la progressione. C'è la possibilità che si perda qualcosa in termini di prestazione, ma dovrebbe essere bilanciato da una progressività e dalla facilità di guida. Un'altra delle cose cui stiamo guardando è quella di spostare il range delle mescole verso quelle più dure, perché in questo momento l'anteriore sopratutto è sottoposto ad uno stress eccessivo. Spesso si sente parlare i piloti della mescola H, che sta per la dura. Domani, la H sarà quella che per noi è la media. La morbida che usavamo prima all'anteriore verrà eliminata, ma non ci saranno cali di aderenza" - rassicura però il responsabile della Michelin.

Su che moto vengono effettuati i test?
"Sylvain Guintoli gira su una Honda Superbike, equipaggiata con moltissimi sensori perché abbiamo bisogno di più dati possibili, sulle sospensioni e sui freni in carbonio. Non potevamo utilizzare una MotoGP perché è tutto più complicato, c'è bisogno degli ingegneri e di tutto il team, ed inoltre Sylvain ha necessità di fare molti giri, parliamo anche di 120 giri ogni giorno, quindi c'è bisogno di una moto più flessibile e di facile utilizzo. Le sospensioni e i freni però sono quelli della MotoGP, quindi non è un problema".

Dal 2025 quindi vedremo questa nuova evoluzione delle Michelin in gara.
"Si, i piloti ed i team chi dicono spesso di non voler cambiare e di lasciare tutto com'è. Se ricordate, nel 2016-2017 cambiavamo spesso le mescole da gara a gara cercando di trovare una soluzione ottimale, poi nel 2018 d'accordo coi piloti e coi team ci siamo fermati con l'anteriore, mentre l'ultima evoluzione del posteriore è quella del 2020. Ora però è arrivato il momento di fare lo step successivo, le moto sono cambiate, dobbiamo farlo anche noi".

Lo stress all'anteriore però rimarrà sempre una incognita per team e piloti, sopratutto in scia.
"Non è un problema che risolviamo noi come Michelin. Col monomarca, sono le case ed i team ad adattare la moto alla gomma. Loro trovano le soluzioni di cui hanno bisogno, e la verità è che alcuni team riescono a farlo ed altri no. E' il motivo per cui alcuni riescono a gestire ed altri meno. I problemi non si presentano a tutti e in tutti i circuiti, le variabili possono essere tante, incluso lo stile di guida del pilota".

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