La domenica sera dello scorso GP della Catalogna Jorge Martin aveva dichiarato schiettamente: “al Misano World Circuit Marco Simoncelli tornerà tutto alla normalità”, lasciando intendere che la Ducati sarebbe salita nuovamente in cattedra. A posteri con ragione. Questo week-end la Rossa è tornata ad essere il punto di riferimento della MotoGP, imbattile. Tripletta nella Tissot Sprint di sabato, tripletta questo pomeriggio nella gara lunga, avendo nel portacolori Prima Pramac Racing il suo minimo comune multiplo, capace di vincere entrambe le sfide previste in Riviera. Il Campione del Mondo Moto3 2018 ha messo a segno (per distacco) la personale seconda doppietta stagionale, riaprendo la corsa all’iride: ora sono 36 i punti di svantaggio dal leader di campionato Francesco Bagnaia.
Scattato dalla pole, ha dettato il ritmo fin dalle prime battute e dominato la corsa domenicale dall’inizio alla fine malgrado il fiato sul collo prima di Bagnaia e poi di Bezzecchi: “Una delle gare più difficili e più fisiche della mia vita. Pensavo di non essere in grado di andare via, sapevo che Bagnaia e Bezzecchi si sarebbero dimostrati più forti oggi - ha ammesso il numero 89 - dal maxischermo a bordopista vedevo che Pecco stava tenendo botta, ma ad un certo punto ho iniziato a sentire il rumore della sua moto sempre più lontano. Ho pensato che stesse soffrendo e così ho dato tutto come se fossi in qualifica. Ero sempre al limite, bloccavo davanti. Vedere il distacco che aumentava è stato gratificante”.
Martin ha ricordato le difficoltà che lo scorso anno gli tarparono le ali: “In passato avevo faticato ad esprimermi ad alti livelli su questo tracciato, anche se non è una questione da attribuire al pilota se nel 2022 beccai 20 secondi e quest’anno ho vinto. Sicuramente ho compiuto dei passi in avanti in termini di stile di guida, inoltre ho analizzato le vecchie informazioni. Sono davvero soddisfatto del modo in cui sto lavorando, anche la mia mentalità sta cambiando in meglio perché adesso ho la convinzione che posso giocarmi sempre il gradino più alto del podio”.
Eccolo dunque il vero Martin, talento cristallino che prima di questa stagione aveva stentato a sbocciare: “Sono arrivato qua e mi sono trovato benissimo. Mi sono concentrato sulle curve successive al Curvone, punto dove perdevo da Bezzecchi e Bagnaia. Per il resto non ho annotato troppi problemi. A Misano il pilota fa davvero la differenza data la sua fisicità. Comunque mi veniva il flow e penso che questo sia molto importante, non mi sono mai divertito così”.
Nel paddock in molti pensano che non ci si possa imporre in MotoGP correndo per una squadra satellite, eppure lo spagnolo ha rimesso tutto in ballo in ottica campionato con queste due vittorie. A cui si aggiunge l’inerzia favorevole in vista del prossimo GP dell’India: “Il Mondiale? Non ci penso - ha risposto - non sono neanche un pilota Factory. Non avendo avuto quell’opportunità, non subisco la pressione di una squadra ufficiale. Devo godermi questo momento e il fatto di non essere un pilota Factory, penso che lo farò ancora per una stagione, poi un giorno arriverà quella maggiore responsabilità. Adesso l’importante è divertirsi, provare a vincere quello che si può e rischiare. Ovviamente, però, se arriva l’occasione farà tutto il possibile per giocarmi le mie carte. Vincere il Mondiale resta il mio sogno”.