“Siamo degli eroi, dei supereroi, questa è la verità. Penso che bisogni ricordarselo qualche volta”: Pecco Bagnaia non usa giri di parole per descrivere le prestazioni sue e di Marco Bezzecchi. Entrambi infortunati ed entrambi in prima fila dopo le qualifiche e sul podio dopo la sprint race a Misano. Per il campione del mondo non era scontato, lo sforzo per lui è stato incredibile, tanto che poco dopo avere tagliato il traguardo si è fiondato nel suo camion per continuare con la terapia.
Come ti senti?
“Ora abbastanza male (ride). Sono stato, sicuramente ho bisogno di riposto, ma me lo aspettavo. La gomma morbida al posteriore mi ha complicato le cose perché rende la moto più nervosa, si muove di più. Sono contento del risultato considerando come stavo 6 giorni fa, sono orgoglioso”.
Se qualcuno lunedì ti avesse anticipato un 3° posto cosa gli avresti detto?
“Non sarei stato contento, ma l’avrei accettato. Sono fatto così, non è importante tanto il risultato in sé, ma è il modo in cui ci siamo arrivati che mi rende orgoglioso”.
Quanto vale un podio in questo momento per te?
“Sicuramente è una bella spinta motivazionale, quello che ho fatto non era scontato. Sarebbe stato più semplice prendersi un fine settimana di pausa e tornare al 100%, so che questo GP mi porterà un po’ di complicazioni la prossima settimana. Però era troppo importante non lasciarsi andare”.
Bezzecchi ha detto che ti sei un po’ risparmiato per la gara di domani.
“Non lo so, ho fatto quello che potevo. Domani sarà sicuramente diverso, potrò essere più competitivo perché correrò con una gomma che preferisco, ma passare da 3° a 2° o 1° è difficile. In questo momento, Jorge è avvantaggiato sotto tutti i punti di vista, è velocissimo, ha una gran costanza e non è infortunato. È a un livello superiore e sarà difficile riuscire a batterlo”.
Qual è il piano per la gara di domani?
“Aumentare gli antidolorifici (ride) per potermi concentrare solamente sulla guida senza pensare dove mettere il piede. Oggi nei primi 2 o 3 giri ho faticato a piegare il ginocchio, forse perché non ero caldo, poi sono riuscito a tenere un buon passo, anche se faticavo a fermare la moto. Forse domani andrà meglio con la gomma media, riguarderò la gara e cercherò di capire cosa Martin faccia di diverso nell’ultimo settore della pista per migliorare”.
Oggi te la sei dovuta vedere con Pedrosa…
“Dani spingeva tanto, ho fatto una frenata al limite alla prima curva dell’ultimo giro, lui era già praticamente davanti a me, ma era importante ricominciare con un podio dopo quello che era successo a Barcellona”.
Ti sei difeso come Sainz a Monza?
“Carlos ha fatto una buona opera difensiva, per quanto mi riguarda è un’abilità che ho da un po’ di tempo perché riesco a frenare forte anche quando sono in difficoltà. Questo è un fine settimana in cui è importante prendere punti e fare quello che si può, non bisogna forzare”.
Si può migliorare anche la Ducati per la gara?
“È impossibile adattare la moto alle mie condizioni, anche se oggi ho faticato meno perché sapevo cosa fare. Faticavo nelle curve a destra e in questo circuito girano tutte da quelle parte, inoltre quando la moto iniziava a scuotersi era difficile per me fermare quei movimenti. Non posso usare le gambe come vorrei, se spingessi solo con la sinistra non potrei compensare con la destra, quindi alla fine guido solo con le braccia. Fortunatamente ho un’ottima preparazione fisica, ma se potessi usare anche le gambe la moto sarebbe più stabile”.
Un obiettivo realistico è?
“Rimane quello di essere nei primi 5. Oggi sono riuscito a perdere solo 5 punti in classifica, è un grande risultato. Non mi sarei aspettato di tornare ed essere sul podio alla prima gara”.
La grafica speciale del tuo casco ha portato bene.
“Nasce da una collaborazione con un’artista, Gianpiero D’Alessandro, che ho conosciuto al Ranch. È una persona fantastica e gli avevo chiesto subito di collaborare. Il casco è solo l’inizio, abbiamo altri progetti insieme”.